Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Eni e Snam puntano a togliere CO2 dall’aria

Nasce in Italia la prima joint venture tra le due controllate di Cassa depositi e prestiti per catturare fino a 25 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Un progetto che potrebbe presto fare scuola e che proietta lo Stivale al centro della decarbonizzazione

L’Italia inizia a fare sistema sul fronte della decarbonizzazione e lancia la sfida nel Mediterraneo. Eni e Snam, entrambe controllate da Cassa Depositi e Prestiti (la prima al 26% e la seconda al 31%, ma da Cdp Reti), hanno firmato un accordo per la creazione di una joint venture paritetica, tramite la quale collaboreranno allo sviluppo e alla gestione della Fase 1 del Progetto Ravenna di cattura e stoccaggio della CO2. Di che si tratta?

Letteralmente, di catturare 25mila tonnellate di CO2 dalla centrale Eni di trattamento di gas naturale di Casalborsetti (Ravenna). Una volta catturata, la CO2 sarà convogliata verso la piattaforma di Porto Corsini Mare Ovest e infine iniettata nell’omonimo giacimento a gas esaurito, nell’offshore ravennate.  Ma dopo Ravenna, Eni e Snam sono pronte a mettere la tecnologia a servizio di altre realtà come acciaierie, cementifici, industrie della ceramica e della chimica e più in generale i settori cosiddetti hard to abate. Potenzialmente, anche se non vi è stata alcuna interlocuzione in merito, l’Ilva potrebbe essere un potenziale ambito d’azione.

“Questo accordo”, ha spiegato il ceo di Eni, Claudio Descalzi, “rappresenta un esempio di eccellenza, volto a valorizzare le sinergie industriali per contribuire al percorso di decarbonizzazione del sistema produttivo italiano”. Mentre secondo il numero uno di Snam, Stefano Venier si tratta della “prima jv nel suo genere: progetti di Ccs sono in corso di sviluppo a livello globale e sono già in fase avanzata di definizione specialmente nel Regno Unito, in Olanda e nei Paesi nordici e negli Stati Uniti”.

Senza considerare che le attività previste consentiranno di creare nuove opportunità di lavoro, con una stima complessiva di oltre 500 nuovi posti di lavoro in corrispondenza della sola prima fase del progetto.  In una possibile fase due Eni e Snam andranno infatti a decarbonizzare diversi colossi dell’Emilia-Romagna. Cabot, Herambiente, Versalis-Eni, Marcegaglia, Polynt e Yara vp Italia, dovrebbero essere coinvolti nella fase due del progetto. Lo sviluppo all’estero, invece, potrebbe avvenire a braccetto o in maniera indipendente.

×

Iscriviti alla newsletter