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Dal Covid ai conti pubblici, ecco perché Meloni era pronta davvero

Possibile ammettere, senza faziosità, che in Italia esiste una destra del buongoverno che naturalmente può piacere o meno, ma che ha piena legittimità di governare, senza rischi né per la finanza pubblica né per la democrazia

L’immediatezza con cui il governo ha affrontato il tema “Covid & Cina”, sommata all’impianto europeo e responsabile della manovra ci dice che, al netto di miglioramenti e fisiologiche sbavature, il governo di Giorgia Meloni si è dimostrato pronto.

È di tutta evidenza che l’azione del Governo probabilmente non è mai perfetta ed è sempre migliorabile. Però bisogna dare atto che, in questi primi tre complessissimi mesi, l’esecutivo è intervenuto prontamente ed efficacemente su molteplici dossier, come i corridoi legati ai voli dalla Cina, essendo stato il primo Governo ad agire in questo senso.

L’azione sanitaria si somma alla manovra e ai conti: anche lì tutto perfetto non è, alcune misure sono state utili e altre più o meno discutibili. Però quello che conta è che, nella sostanza, la manovra rispetta un’idea sana di gestione dei conti pubblici. Per cui all’orizzonte non c’è alcuno sfascio, non c’è alcuno sforamento, non c’è l’invasione delle cavallette o il baratro rappresentato dalla troika.

I singoli comparti lo dimostrano:

sul piano della politica estera il Governo ha agito con coraggiosa coerenza, richiamando l’ambasciatore di Teheran per la nota vicenda iraniana;

ha rafforzato l’intesa, pragmatica e valoriale, con l’Ucraina e con il mondo atlantico;

è intervenuto in maniera pronta e sostanziale sui Balcani e ha siglato l’accordo con Gb e Giappone per la difesa comune;

infine sul piano interno ha mostrato una certa volontà di perseguire, con coerenza, un approccio garantista dopo le sbandate giustizialiste degli ultimi anni.

Alla luce di questi elementi, è dunque possibile ammettere, senza faziosità ma con il conforto di un’asciutta cronaca di fatti e di politiche, che in Italia esiste una destra del buongoverno, una destra responsabile e matura che, naturalmente, può piacere o meno (visto che fortunatamente siamo in una democrazia funzionante).

Ma che adesso davvero ha piena legittimità di governo, senza rischi né per la finanza pubblica, né per la democrazia, passaggio quest’ultimo che è stato fatto circolare come un’ombra durante la campagna elettorale.

Tutto ciò mette in risalto, infine, un altro dato abbastanza rilevante, se specchiato nel portato politico dell’ultimo ventennio e se pesato in prospettiva: che probabilmente siamo un Paese più normale di quello che crediamo.

@FDepalo

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