Il ministro Urso ha incontrato l’ambasciatore Bar per “consolidare le relazioni bilaterali” in settori come sicurezza, energia, digitalizzazione, salute, acqua e agricoltura. Intanto, si lavora al bilaterale tra i governi Meloni e Netanyahu entro la prima metà del 2023
Martedì Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia e ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha incontrato l’ambasciatore israeliano Alon Bar e il suo vice Alon Simhayoff “per consolidare le relazioni bilaterali tra Israele e Italia”. Nell’occasione, come ha comunicato il ministro Urso via Twitter, è stato attivato il gruppo di lavoro per migliorare la cooperazione industriale, tecnologica e scientifica.
🇮🇹🇮🇱 Con l’ambasciatore d’Israele in Italia @ambAlonBar per consolidare le relazioni bilaterali tra Israele e Italia.
Abbiamo attivato gruppo di lavoro per migliorare la cooperazione industriale, tecnologica e scientifica. #energia #digitale #salute #acqua #agricoltura pic.twitter.com/tszWI9cCNo— Adolfo Urso (@adolfo_urso) December 20, 2022
Si tratta di un’eredità del predecessore di Urso in via Veneto, Giancarlo Giorgetti, oggi ministro dell’Economia e delle finanze, che ad aprile era volato in Israele. Durante l’incontro con Orna Barbivai, titolare del dicastero dell’Economia e dell’industria, era emersa la volontà di una collaborazione per lo sviluppo delle energie rinnovabili, della transizione verde per l’industria. I due avevano concordato, si leggeva in una nota, sull’opportunità di accrescere gli spazi di collaborazione tra Italia e Israele nei campi, tra gli altri, della ricerca di fonti alternative dell’energia, della ricerca e innovazione tecnologica applicata all’industria, della sanità a cominciare dai vaccini, della difesa.
Il gruppo di lavoro deve ancora essere costituito. A quanto risulta a Formiche.net, sarà composto dai funzionari dei ministri degli Esteri e dell’Industria, nonché di altri dicasteri ad hoc per specifici temi, come l’energia e l’acqua. Come suggeriscono gli hashtag utilizzati dal ministro Urso nel tweet, i temi di principale interesse sono energia, digitalizzazione, salute, acqua e agricoltura, oltre alla sicurezza. L’obiettivo è rafforzare la cooperazione tra aziende israeliane e italiane in questi settori e rilanciare un rapporto industriale che il governo Meloni reputa di importanza strategica.
Tanti i grandi progetti già messi in piedi che confermano il potenziale della relazione: Tower Semiconductor (acquisita dall’americana Intel) negli stabilimenti di Agrate Brianza, in provincia di Monza Brianza, del gruppo italofrancese StMicroelectronics; la tecnologia di Electreon applicata sull’autostrada Brebemi per ricaricare le batterie dei veicoli elettrici mentre viaggiano; il sistema di stoccaggio sostenibile dell’energia a Santa Barbara, in Toscana, inaugurato da Enel e Brenmiller Energy a inizio novembre, l’agrovoltaico in Sardegna. Inoltre, i due Paesi hanno attivato ormai da anni un bando per la raccolta di progetti congiunti di ricerca sulla base dell’Accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica.
Intanto, proseguono i contatti diplomatici per un incontro tra il governo italiano di Giorgia Meloni e quello nascitura israeliano di Benjamin Netanyahu. A giugno, in occasione della sua visita in Israele, l’allora presidente del Consiglio Mario Draghi si era impegnato con l’allora primo ministro israeliano Naftali Bennett ad approfondire i rapporti tra i due governi. Si lavorava a un summit bilaterale tra i governi a ottobre da organizzare a Gerusalemme. Gli sviluppi politici sia in Italia sia in Israele hanno però causato un rinvio dell’incontro che, come già scritto su Formiche.net nelle scorse settimane, potrebbe tenersi già nella prima metà dell’anno prossimo alla luce anche dei già buoni rapporti tra i due capi di governo.