Skip to main content

Israele tifa Marocco, gli Accordi di Abramo danno un calcio all’ostilità

L’israeliano Jerusalem Post apre scrivendo “siamo tutti marocchini”. Il principale quotidiano israeliano in lingua inglese dedica la sua prima pagina, nel giorno della semi-finale dei mondiali di calcio di Qatar 2022 tra Marocco e Francia, agli Atlas Lions, grazie anche agli Accordi di Abramo

A due anni dalla sottoscrizione da parte del Marocco degli Accordi di Abramo, il ponte gettato tra Rabat e Gerusalemme non si è limitato ad avvicinare la diplomazia e l’economia dei due Paesi ma ha aperto il cuore anche dei suoi popoli. Il 10 dicembre infatti è caduto il secondo anniversario di questi importanti Accordi che hanno consentito a migliaia di marocchini residenti in Israele di godere di molti vantaggi. Pochi giorni dopo, il 14, si gioca in Qatar la semi-finale dei campionati di calcio Fifa 2022 tra Marocco e Francia e gli israeliani tifano tutti per i Leoni dell’Atlante.

A testimoniarlo, alla vigilia dell’incontro, è stata la prima pagina del più importante dei giornali israeliani in lingua inglese, “Jerusalem Post”. “Siamo tutti marocchini” titola nella sua edizione cartacea. In fondo alla pagina, interamente dedicata a questa partita di calcio, campeggia una foto dei calciatori della nazionale marocchina. La testata israeliana riporta il famoso detto, “Siiiir!”, in arabo, che vuol dire “Vai!”.

La copertina del quotidiano va oltre il calcio. Sancisce infatti i valori di convivenza, dialogo interreligioso da sempre propugnati dal Marocco. Questa copertura riflette la centralità e l’esemplarità di questo modello marocchino, nella risoluzione delle principali questioni geostrategiche e come paese che porta la bandiera degli ideali di pace e armonia sulla scena internazionale.

Il modello marocchino trova la sua espressione più eloquente nella Costituzione del Regno che è l’unica nel mondo arabo-musulmano che riconosce quella ebraica come parte integrante dell’identità nazionale marocchina. L’obiettivo degli Accordi di Abramo erano quelli di avvicinare i due popoli e garantire ai marocchini ebrei che vivono in Israele i servizi necessari. Al di là della prestazione dell’Undici della Nazionale di calcio ai Mondiali dimostra, se necessario, che gli ebrei marocchini, ovunque si trovino, portano il Marocco e i suoi valori distintivi nei loro cuori.

Eppure a tifare per il Marocco non ci sono solo i cittadini israeliani di origini marocchine. Tutti gli israeliani, dai politici ai cittadini, hanno sostenuto i Lions fin dall’inizio della competizione, celebrando ogni vittoria degli uomini di Walid Regragui.

Il 10 dicembre, dopo la vittoria del Marocco contro il Portogallo, il presidente israeliano Isaac Herzog si è congratulato con il re Mohammed VI: “Mi congratulo con il re e il popolo marocchino per l’impresa storica compiuta ai Mondiali… Congratulazioni!” ha scritto su Twitter.

Anche diversi alti funzionari israeliani hanno espresso le loro congratulazioni per questa qualificazione. In un tweet dopo la fine della partita, Issawi Frej, ministro della Cooperazione regionale, ha dichiarato:

“Per un attimo abbiamo pensato di essere arrivati ​​al culmine, ma la nazionale marocchina oggi ha dimostrato che non ci sono limiti alla ciò che è possibile, una squadra che non si può spezzare”.

Ha anche espresso la sua gioia per i festeggiamenti nelle strade di Israele, riunendo arabi ed ebrei. “Grazie alla nazionale marocchina. Siamo con voi fino a quando la Coppa non sarà alzata”.

Migliaia di tifosi sono scesi nelle strade e nelle piazze di Gerusalemme, nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania, a Tel Aviv, ma anche a Sderot e Beer Sheva, per celebrare questa impresa sportiva, della prima nazionale di calcio, araba e africana, che è riuscito a raggiungere le semifinali della Coppa del Mondo.

L’allenatore del Marocco, Regragui, ha risposto a questi complimenti durante la conferenza stampa alla vigilia del match con la Francia. Ha sottolineato inoltre, gli sforzi del re del Marocco, Mohammed VI, nello sviluppo del calcio marocchino e africano. Lo ha fatto in una conferenza stampa alla vigilia della partita tra Marocco e Francia ai Mondiali del 2022, prevista per il 14 dicembre.

Gli aspetti positivi degli Accordi di Abramo quindi, che gli israeliani e i marocchini avevano potuto constatare in questi due anni con l’apertura di un collegamento aereo diretto, con l’attivo del turismo israeliano e marocchino nei due Paesi e con l’avvio di una intensa cooperazione in campo commerciale e di sicurezza, ha toccato anche l’ambito sportivo e valoriale.

Non è la prima volta però che da Israele arrivano parole di sostegno al Marocco. Nel 2020 la “Conferenza dei rabbini europei” aveva riconosciuto “il coraggio politico di Mohammed VI e la sua azione permanente per la pace e la prosperità in Medio Oriente”. All’epoca la stessa organizzazione ebraica aveva osservato che “anche se la maggior parte degli ebrei non vive più in Marocco oggi, il Marocco è ancora presente nei loro cuori e nei loro ricordi”, sottolineando che “ sotto la guida Mohammed VI e grazie al suo spirito di tolleranza e apertura sono stati rinnovati cimiteri ebraici, sinagoghe e quartieri urbani dove un tempo viveva la comunità ebraica”.

×

Iscriviti alla newsletter