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Origine del Covid e 007. I repubblicani promettono battaglia a Biden

Turner sta per prendere le redini della commissione Intelligence della Camera e si dice pronto a citare il capo dell’intelligence. Gallagher, invece, è stato scelto per guidare il nuovo comitato sulla Cina. Mancano due anni alle presidenziali ma…

Il Partito repubblicano si prepara a prendere le redini della commissione Intelligence della Camera puntando su due aspetti: l’origine del Covid-19 e il terrorismo interno. Il deputato Mike Turner, che tra poche settimane succederà al democratico Adam Schiff come presidente, ha rilasciato due interviste spiegando le sue priorità. Una a Politico, l’altra a Fox News.

Ha detto di essere pronto a citare l’Ufficio del direttore dell’intelligence nazionale, guidato da Avril Haines, se non fornisce informazioni sulle origini di Covid-19 e sulle attività interne della comunità d’intelligence. Turner ha dichiarato che la comunità di intelligence non ha fornito informazioni o risposte adeguate a 27 lettere dei repubblicani sulle origini del Covid-19 a Wuhan, in Cina, e a 19 lettere riguardanti gli estremisti negli Stati Uniti. Inoltre, l’ufficio non ha consegnato un rapporto sulle attività interne della comunità di intelligence, richiesto dal Congresso e previsto per il 13 giugno, e quello non-classificato sulle origini della pandemia manca, secondo diversi membri della commissione, di un contesto importante presente nella versione secretata.

Le parole di Turner in entrambe le interviste non lasciano dubbi: la commissione aumenterà la pressione sull’amministrazione Biden puntando sulla Cina e sull’origine del Covid-19, uno dei temi che più stanno a cuore al mondo trumpiano.

Intanto, la scorsa settimana il nuovo speaker della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy, ha scelto il deputato repubblicano Mike Gallagher del Wisconsin, membro della commissione Intelligence, come presidente della nuova commissione sulla Cina. “La più grande minaccia per gli Stati Uniti è il Partito comunista cinese”, che “continua a commettere genocidi, a nascondere le origini della pandemia di coronavirus, a rubare centinaia di miliardi di dollari di proprietà intellettuale americana e a minacciare Taiwan”, ha dichiarato Gallagher. Nonostante il Congresso diviso, “abbiamo l’opportunità di costruire un fronte unito contro l’aggressione del Partito comunista cinese”.

Il Partito repubblicano sembra pronto, dunque, a dare battaglia compatto all’amministrazione democratico a due anni dalle prossime elezioni presidenziali e congressuali. Chissà che ciò non possa spingere il leader cinese Xi Jinping, alle prese con alcune difficoltà interne, a dare seguito all’impegno di mantenere canali aperti con la Casa Bianca di Joe Biden per gestire responsabilmente la competizione tra le due superpotenze.

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