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L’Asi al centro della seconda Giornata nazionale dello spazio

È giunta al termine la seconda edizione della Giornata nazionale dello spazio. Un’iniziativa che ha messo al centro le orbite con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini italiani sui contributi che la scienza e la tecnologia offrono al miglioramento della vita umana sulla Terra. Abbiamo seguito l’Agenzia spaziale italiana in questa maratona. Tutti i dettagli…

Si è conclusa la seconda edizione della Giornata nazionale dello spazio. Una maratona spaziale che ha messo al centro le orbite e le loro innumerevoli opportunità e potenzialità. L’Italia, anche in relazione al suo ecosistema – fatto di giganti del settore e PMI innovative – e alla sua filiera completa sta investendo molto nel settore, come dimostra anche il recente aumento di investimenti in sede dell’ultima riunione ministeriale dell’Agenzia spaziale europea (Esa). L’Agenzia spaziale italiana (Asi) non poteva che essere la grande protagonista di questa giornata che l’ha vista partecipare a numerose iniziative su tutto il territorio nazionale, con al centro gli eventi tenuti nella Capitale. Questa ricorrenza è servita a rendere l’attenzione verso lo spazio ancora più a portata dei cittadini, per ispirare anche i giovani e le nuove generazioni che potranno continuare ad alimentare la ricerca scientifica in questo settore in crescita. È infatti un motore economico rilevantissimo, capace di generare ricadute positive su tanti altri settori, non a caso anche il Pnrr destinerà un consistente contributo al comparto.

Una legge per lo spazio

Il primo appuntamento della giornata si è svolto a Montecitorio. Si trattava dell’evento “Una Legge italiana per lo Spazio”, organizzato da Fondazione Leonardo, che ha visto tra gli altri la presenza del presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia, del ministro della Difesa, Guido Crosetto, e del ministro delle Imprese e del made in Italy con delega alle politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso. Un evento per “guardare alla necessità di una legislazione legata alle attività spaziali. Ne abbiamo già una – che può magari essere perfezionata – legata alla governance ma più si è importanti in questo settore più vi è la necessità di regolamentare”, ha spiegato Saccoccia. “Oggi spazio significa sia istituzioni che privati, vuol dire guardare all’utilizzo di risorse extra planetarie, attività di manutenzione in orbita, di logistica ecc è chiaro che non si potrà più fare su iniziativa semplicemente personale ma è bene avere un frame di regolamentazione ed è giusto che l’Italia se ne occupi”, ha concluso il presidente commentando l’iniziativa.

L’esplorazione spaziale al centro

Subito dopo aver lasciato la Camera dei Deputati il presidente dell’Asi è stato il padrone di casa durante la cerimonia che ha visto la chiusura della mostra “Exploring Moon to Mars”, patrocinata da Roma capitale. Un allestimento pensato per raccontare al grande pubblico la storia dell’esplorazione di Marte e la sua futura colonizzazione partendo dalla Luna e dagli avamposti che sorgeranno sia sulla superficie sia nell’orbita cislunare. Insieme a lui anche l’astronauta Esa, Samantha Cristoforetti, e il vice ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli pronti a parlare di esplorazione. “Questo è stato un anno estremamente importante per lo spazio in generale e per lo spazio europeo”, ha raccontato l’astronauta. Per quanto riguarda la Luna l’obiettivo è continuare a impegnarsi nelle attività già in corso, proseguendo nel sostenere il programma Artemis, ma non solo. A detta di Cristoforetti “continueremo a produrre gli European service modules (Esm), quindi il modulo di servizio del veicolo Orion che abbiamo visto in azione per la prima volta proprio pochi giorni fa” e parallelamente “la nostra industria è capocommessa per il nostro contributo al Lunar Gateway, che continua ad avanzare speditamente in previsione di un lancio tra qualche anno, per essere il primo vero e proprio modulo abitativo di questa stazione spaziale in orbita lunare”. Se poi vogliamo guardare più lontano, verso Marte, ancora “non c’è un programma concreto e finanziato per mandare esseri umani, però c’è un importante programma di esplorazione robotica”, ha raccontato AstroSam. E fortunatamente le difficoltà incontrate dalla missione ExoMars a causa del contesto geopolitico e della guerra in Ucraina hanno visto in sede europea un nuovo piano per “salvare” la missione così da riuscire a portarla a termine, anche grazie al contributo della Nasa.

Il ruolo delle PMI nello spazio

Le PMI giocano un ruolo importante nella diffusione della cultura spaziale e nel creare rete, come dimostrano anche i distretti tecnologici aerospaziali distribuiti su tutta la penisola. Sono state proprio le piccole e medie imprese le protagoniste dell’evento “Space Economy Aperitalk” organizzato dall’Associazione delle imprese per le attività spaziali (Aipas). All’iniziativa, insieme al presidente Saccoccia diversi ospiti tra cui anche la ceo di Airbus Italia, Milena Lerario, la direttrice SEE Lab della Bocconi, Simonetta Di Pippo e l’astronauta Franco Malerba. A darci un’idea delle potenzialità della Space economy è stata proprio Lerario: “dal 2021 sono stati investiti più di 370 miliardi di dollari nel settore e vogliono diventare mille miliardi nel 2040”. In questo contesto le PMI, il cui ruolo fondamentale nel settore spaziale è stato ribadito anche alla ministeriale Esa di Parigi, non vedono l’ora di mettersi in gioco e dare voce alle proprie competenze. “Fino a qualche anno fa quando si parlava del contributo delle Pmi era difficile spingersi molto oltre alla componentistica … ma oggi è diverso abbiamo molte PMI e start up. Con PMI prime contractor di missioni, ad esempio nel settore dei microsatelliti, non è un caso che l’unico satellite europeo volato su Artemis 1 fosse italiano e sviluppato in Italia”, ha spiegato il presidente Asi.

Prossimi passi

Ancora difficile mettere a sistema tutto ciò che attenderà l’Italia dello spazio il prossimo anno, ma come ha sottolineato Cirielli: “Da parte del governo daremo ancor più sostegno all’Asi e alle eccellenze che l’Italia esprime nel settore, anche nelle risorse umane. Il nuovo Governo punterà in maniera forte sia sull’Asi sia sulla collaborazione internazionale, con l’Esa e non solo”. Ma quali saranno le priorità? A rispondere è ancora una volta Saccoccia che ha raccontato come per il 2023 ci sia tantissimo da fare, “stiamo investendo risorse straordinarie nel settore che andranno a concentrarsi in settori-chiave come l’Osservazione della Terra, l’accesso allo spazio e soprattutto l’esplorazione”. In questo quadro “l’industria avrà un’infinità di opportunità”, visto l’aumento delle risorse destinate al comparto, e in agenda “dobbiamo completare entro marzo la contrattualizzazione legata al Pnrr”, ha spiegato ancora il presidente. E chissà che in sede europea non arrivino novità nel campo delle infrastrutture spaziali. “C’è uno sforzo importante in Europa che ho particolarmente a cuore per porci di nuovo dopo qualche decennio seriamente la domanda se non sia il caso che anche noi, come gli americani, i russi, i cinesi, e presto gli indiani dovremmo essere in grado autonomamente di lanciare esseri umani nello spazio e portarli in sicurezza di nuovo a terra non perché vogliamo fare le cose per conto nostro ma perché nella cooperazione internazionale è naturalmente un’altra cosa quando si collabora un pochino più alla pari”, ha osservato AstroSamantha.

La giornata dello spazio

Pensata già da qualche anno in sede Asi, la Giornata nazionale dello spazio è stata istituita con direttiva dell’allora presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, il 14 ottobre 2021 su proposta del già ministro Vittorio Colao. Tale ricorrenza ambisce a sensibilizzare e informare i cittadini italiani sui contributi che la scienza e la tecnologia applicate allo spazio portano al miglioramento della condizione umana e i ritorni pratici delle attività spaziali. La data del 16 dicembre è stata scelta a ricordo del lancio del primo satellite italiano, il San Marco 1, avvenuto la sera del 15 dicembre del 1964 dalla celebre base Nasa di Wallops Island, negli Usa. Il lancio del satellite permise all’Italia di entrare, terza al mondo dopo Stati Uniti e Unione sovietica, nel ristretto novero di Paesi in grado di superare l’atmosfera terrestre. Tra gli obiettivi dell’istituzione della Giornata nazionale c’è anche quello di far comprendere ai cittadini italiani i benefici che dalle attività spaziali arrivano nella vita di tutti i giorni, anche in termini di crescita, benessere, immagine e ruolo sul piano globale del nostro Paese.


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