I combattimenti proseguono intensi nell’area di Bakhmut, mentre il Cremlino riorganizza le forze in vista di una probabile nuova offensiva. Gli Stati Uniti addestrano i soldati di Kiev in Germania, preparandoli a “riprendere i territori”. Sullo sfondo la curiosa notizia dei furti nei musei d’arte ucraini
L’attacco missilistico sulla città di Dnipro ha causato 35 morti, rinnovando le richieste ucraine di ricevere ulteriori sistemi di difesa aerea. Nel frattempo, Mosca e Kiev continuano a contendersi l’area circostante la cittadina di Soledar. La zona è interessata da scontri da diversi mesi, soprattutto per l’assalto russo contro Bakhmut, capoluogo regionale strategico per il controllo del Donetsk. E al centro della guerra informativa, con entrambi gli schieramenti che sostengono di avere ottenuto successi. Il recente annuncio di Mosca di aver conquistato Soledar è stato smentito da Kiev che sostiene che la 46esima brigata d’assalto aerea stia ancora operando nell’area.
Il contesto
Come già raccontato da Formiche.net, la Federazione ha intensificato gli attacchi nell’area di Bakhmut negli ultimi giorni, cercando di conquistare siti di scarso valore strategico, ma di grande importanza politica. La riconquista del capoluogo marcherebbe la prima vittoria significativa russa dalla fine dell’estate e il Cremlino ha inviato migliaia di soldati su questo fronte. Per gli ucraini mantenere la posizione significa impedire un’offensiva diretta su Kherson e dissanguare le forze russe.
I piani del Cremlino
Secondo un report dell’Institute for the Study of War (Isw) il governo russo si sarebbe tardivamente imbarcato in un programma di riorganizzazione del complesso militare-industriale, oltre alla mobilizzazione su larga scala dei coscritti. Azioni che, col senno di poi, avrebbero dovuto essere messe in pratica prima dell’operazione. Ora le forze armate si preparano a una lunga guerra di invasione, tramontata (anche se non ufficialmente) l’illusione dell’”operazione speciale”.
L’addestramento statunitense
L’esercito degli Stati Uniti ha lanciato un programma di addestramento delle forze ucraine, incentrato su combattimenti su larga scala e destinato a “sostenere la capacità dell’Ucraina di riprendersi il territorio”, come ha dichiarato al Washington Post il generale Mark A. Milley, capo del Joint Chiefs of Staff del Pentagono. Il programma è iniziato domenica nell’area di addestramento di Grafenwoehr in Germania e continuerà per cinque o sei settimane.
Circa 500 soldati riceveranno addestramento incentrato su quella che i militari chiamano guerra ad armi combinate, in cui carri armati, artiglieria, veicoli da combattimento e altri sistemi sono usati appunto in combinazione. La notizia degli scorsi giorni è la consegna da parte di Gran Bretagna, Polonia e Francia di ulteriori armamenti, tra cui, e qui sta la novità, carri armati pesanti.
Distruggere l’identità ucraina
Secondo un reportage del New York Times, Mosca starebbe compiendo uno sforzo scientifico e articolato per razziare i beni culturali ucraini, nel tentativo di spogliare l’Ucraina di una identità propria. Il quotidiano riferisce che il fenomeno va ben oltre il semplice soldato che ruba un’opera d’arte per profitto. Le scene del museo di Kherson si sono ripetute in diverse città controllate dai russi. Esperti d’arte accompagnati dai soldati hanno prelevato con cautela pezzi unici e antichità da qualunque collezione esistente. Il ribadire che l’Ucraina sia parte della Russia è un leitmotiv importante di quanti sostengono l’invasione.