“Ciò che ci aspettiamo è di cominciare con l’avvio dei programmi che abbiamo consolidato nel 2022 sia a livello nazionale che europeo”. Così il presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia, ha aperto l’evento odierno che ha visto l’agenzia affrontare i principali punti nell’agenda spaziale del 2023: dalla Luna al Pnrr, fino alle relazioni con Esa e Nasa
Dopo un 2022 più che “spaziale”, il 2023 non potrà essere da meno e le aspettative, così come le risorse messe a disposizione del comparto, sono consistenti. Dall’esplorazione al Pnrr, dalle nuove missioni alle relazioni sempre più strette con l’Agenzia spaziale europea (Esa) e la Nasa, sono molti i punti affrontati dell’evento “L’anno che verrà”. L’iniziativa organizzata dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) che ha visto il presidente Giorgio Saccoccia parlare di tutti gli appuntamenti in programma per l’agenzia nel corso di quest’anno e rispondere alle domande poste dai giornalisti. Sul piano delle cooperazioni, “è un anno importante perché dobbiamo contrattualizzare un gruppo di attività molto significative che si realizzeranno nei prossimi anni. Si tratta di un budget per nuovi satelliti nazionali, di satelliti realizzati con i partner extra europei, di attività di ricerca accademica”, ha spiegato Saccoccia.
I rapporti con l’Esa
Lo sappiamo, la ministeriale Esa conclusasi lo scorso novembre è stata un vero e proprio successo per l’Italia e la sua filiera spaziale. Ora, però, è il momento di concretizzare quanto deciso a Parigi. “Dobbiamo definire il ruolo dell’Italia nei progetti europei di esplorazione, per esempio sul tema del lander lunare Argonaut – in cui sono leader Italia e Germania, ma con un contributo più consistente da parte del nostro Paese – o della comunicazione da fuori dal nostro pianeta” con il programma Moonlight. La comunicazione è infatti un settore rilevante e strategico, su cui l’Europa si sta focalizzando molto, e secondo l’Asi lo si potrebbe fare adottando un approccio rinnovato rispetto al passato, che non metta al centro soltanto la competizione ma anche la collaborazione.
“Nella prima fase l’Esa aveva creato due consorzi, uno a guida italiana, uno a guida inglese: ora stiamo lavorando per unificare e fare sinergia”, ha raccontato il presidente Asi. Non solo, in ambito europeo quest’anno sono previsti due importanti lanci di missioni scientifiche, Juice che punterà alle Lune ghiacciate di Giove, ed Euclid programma di osservazione per la ricerca di materia oscura. “L’Italia ha un ruolo importante in entrambe, sia per i satelliti sia nello sviluppo dei vari strumenti scientifici”, ha spiegato Saccoccia. Nel portare avanti tutte queste attività, sarà fondamentale il contributo delle industrie e aziende di settore. “Abbiamo un bel dialogo con l’industria e apprezzo molto il rapporto che abbiamo con le associazioni industriali”, ha aggiunto poi Saccoccia.
Spazio come strumento di diplomazia
“Il 2023 sarà importante in termini di utilizzo dello spazio come strumento anche di diplomazia internazionale, in particolare nel tema di esplorazione”, ha detto ancora il presidente Asi parlando delle potenzialità delle collaborazioni in orbita nel rafforzare la diplomazia. “Lo scorso anno abbiamo cementato la relazione diretta con gli Usa” ha detto riferendosi soprattutto alla partecipazione italiana nel programma Artemis, che ha visto anche la firma di un nuovo accordo lo scorso giugno al Comint, con pieno supporto del governo per un contributo diretto italiano all’architettura lunare. Secondo Saccoccia “al di là degli oggetti che stiano fornendo, pensiamo anche che l’Italia abbia un ruolo di aggregatore nel grande progetto Artemis”, facendo sì che i vari sottoscrittori al programma Artemis possano venire fuori con nuove idee per far crescere in modo accelerato e sostenibile questa iniziativa. Ma lo spettro delle sinergie non si ferma agli Stati Uniti e per il presidente Asi vi è “una possibilità di collaborazione potrebbe riguardare il Giappone”, viste le capacità simili e complementari nonché l’expo che si terrà nel Paese tra un paio d’anni, dove lo spazio può giocare un ruolo importante.
Road to Iac 2024
Lo Spazio internazionale si riunirà a Milano nel 2024, quando andrà in scena la 75esima edizione del Congresso astronautico internazionale (Iac). Battendo a fine 2021 una concorrenza agguerrita, il capoluogo lombardo è pronto a riportare lo Iac in Italia a dodici anni dall’edizione di Napoli nel 2012. “Il lavoro nel 2023 sarà fondamentale per Milano 2024. Dovremo portare a compimento l’organizzazione, è risultato di un’ottima collaborazione dell’intera filiera nazionale e ci stiamo lavorando moltissimo”, ha raccontato il presidente. Il primo appuntamento in questo quadro, sarà lo spring meeting di marzo, utile a definire le prossime tappe organizzative.
Pnrr e Legge spaziale
Per quanto riguarda invece il Pnrr, Saccoccia ha spiegato che “nel primo quarto del 2023 andranno contrattualizzate tutte le attività previste per lo spazio”, e in questo frangente “come Asi stiamo ricevendo offerte su tutti i bandi rimasti aperti e stiamo lavorando appieno per realizzare tutte le attività”. All’Asi sono stati richiesti alcuni rinvii nelle scadenze dei bandi, e sarà quindi necessario un po’ più di tempo rispetto al previsto, ma diverse attività sono già state contrattualizzate. Infine, in più momenti nel corso dell’intervento Saccoccia, ha affrontato il tema dell’importanza di dotare il nostro Paese di una Legge complessiva sullo Spazio e di ripensare a una nuova regolamentazione. Temi che hanno da sempre catturano molto l’attenzione dell’Agenzia. “Stiamo lavorando per poter avere tutti gli elementi sul tavolo”, ha concluso il presidente, che ha detto anche di auspicare che si possa arrivare alla promulgazione.