“Le armi fornite dall’Occidente hanno svolto un ruolo importante per consentire all’Ucraina di difendersi dall’invasione russa. Ora l’Ucraina ha bisogno di forze di manovra pesanti per respingere le conquiste russe e liberare i territori occupati”, spiegano gli esperti dell’European Council on Foreign Relations
Venerdì 20 gennaio si terrà a Ramstein, in Germania, l’incontro dello Ukraine Defence Contact Group, l’organismo che coordina l’invio di armamenti all’Ucraina. Il dibattito delle recenti settimane si è molto concentrato sulla fornitura o meno di carri armati, soprattutto sulla creazione di una coalizione europea che possa inviare a Kiev carri pesanti, main battle tanks, come i Leopard 2 tedeschi. Abbiamo chiesto un parere sul tema agli esperti dello European Council on Foreign Relations.
“Le armi fornite dall’Occidente hanno svolto un ruolo importante per consentire all’Ucraina di difendersi dall’invasione russa”, spiega Gustav Gressel, senior policy fellow dell’istituto. “Le armi anticarro a corto raggio sono state importanti per difendere le città ucraine fin dall’inizio. L’artiglieria da 155 mm e i razzi Himars hanno contribuito a ribaltare le sorti della guerra d’artiglieria nel Donbass. Ora l’Ucraina ha bisogno di forze di manovra pesanti per respingere le conquiste russe e liberare i territori occupati”.
Polonia, Repubblica Ceca e Bulgaria hanno finora consegnato diversi T-72 sovietici che hanno giocato un ruolo importante nella controffensiva, ma si sono esaurite le scorte di ricambi in caso di danneggiamento. “L’Ucraina dovrà passare ai carri armati occidentali, in un modo o nell’altro”, prosegue l’esperto.
Perché in particolare il carro tedesco Leopard 2? “Il Leopard 2, in particolare nella variante 2A4 e 2A5, è utilizzato da 13 eserciti europei. Ce ne sono molti nei depositi militari che potrebbero essere consegnati dopo una revisione relativamente breve. Questo sistema è ancora in produzione e la maggio parte dei pezzi di ricambio sono intercambiabili tra le varie versioni. Un vantaggio senza pari per la logistica ucraina”, conclude Gressel.
Tuttavia, questo sarà possibile solo se si creerà una coalizione di Paesi, “perché le scorte nazionali si sono ridotte dopo la fine della guerra fredda”, ricorda Rafael Loss, coordinatore dell’Ecfr per i progetti pan-europei.
“I Leopard 2, abbinati a veicoli da combattimento per la fanteria (come i Marder tedeschi o i Bradley statunitensi), all’artiglieria e al supporto aereo, nonché ai mezzi di difesa aerea, consentiranno alle forze armate ucraine di condurre una difesa mobile e una manovra offensiva per liberare i territori occupati dalla Russia”. Con la notizia che il Cremlino sta preparando nuove mobilitazioni, i partner internazionali dell’Ucraina devono agire in fretta.
Inoltre Loss ricorda che “qualsiasi decisione di fornire all’Ucraina carri armati Leopard 2 dovrebbe essere accompagnata da una strategia industriale per aumentare la produzione di pezzi di ricambio, munizioni, nuovi veicoli e altri sistemi d’arma per sostenere e aggiornare le capacità di difesa dell’Ucraina. Una guerra su scala industriale richiede una risposta industriale”.