La Difesa europea è una necessità improcrastinabile. È il cuore di quanto emerso nel corso dell’evento “Prospettive europee per una Difesa comune”, promosso da Formiche e Airpress, in collaborazione con le rappresentanze in Italia del Parlamento e della Commissione europee.
La guerra in Ucraina ha fatto emergere le lacune dell’Ue dal punto di vista della Difesa, con il Rappresentante in Italia del Parlamento europeo, Carlo Corazza, che ha registrato come l’Europa investe “in maniera inefficiente, in ordine sparso”. Per il Sottosegretario agli esteri, Maria Tripodi, la strada maestra è “l’unione politica, propedeutica all’unione della Difesa”, a cui ha fatto eco il Rappresentante in Italia della Commissione europea, Antonio Parenti: “è mancata spesso la volontà di fare quel passo in più verso una politica estera comune”.
“Quello che serve a livello europeo e creare un’architettura per la Difesa europea basata su una ripartizione di ruoli e funzioni” ha registrato il direttore della divisione Capacità dell’Eda, generale Stefano Cont. Anche a livello industriale “la cooperazione è inevitabile”, ha detto il managing director di MBDA Italia, Lorenzo Mariani, “e con l’integrazione tra le industrie si lanciano più facilmente i programmi cooperativi”.
Per il capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, l’Ue dovrebbe procedere su due dimensioni “operativa e cooperativa” con il sostegno alla Forza di reazione rapida e “l’operazionalizzazione della struttura di Difesa dell’Ue”.
A concludere, le parole del ministro della Difesa, Guido Crosetto: “Stiamo vivendo una situazione che ha cambiato completamente lo scenario di riferimento nel quale pensavamo di vivere, e questo ha messo in difficoltà le difese europee”. Per questo, l’obiettivo è “accelerare i processi iniziati in modo burocratico qualche anno fa”.