La Strategia di sicurezza nazionale, la Strategia di difesa nazionale e il Programma di sviluppo della difesa sono i tre documenti recentemente pubblicati dal governo giapponese che fotografano “la graduale ma costante evoluzione della politica di sicurezza del Paese”, come spiegava Guido Alberto Casanova, ricercatore dell’Ispi, a Formiche.net nelle scorse settimane. “La Corea del Nord ormai è diventata una potenza nucleare a tutti gli effetti, la Cina ha compiuto sforzi enormi per modernizzare le proprie forze armate e l’invasione russa dell’Ucraina ha riacceso i timori giapponesi riguardo alla tenuta dell’ordine internazionale vigente, specialmente pensando a Taiwan”, aveva continuato l’esperto. Infatti, nei suoi discorsi, il primo ministro giapponese Fumio Kushida ripete spesso che “l’Ucraina potrebbe essere l’Asia orientale di domani” sottolineando così l’interconnessione tra i quadranti indo-pacifico ed euro-atlantico (ribadita anche in una recente intervista rilasciata da Shunsuke Takei, viceministro degli Esteri, a Formiche.net). Per questo, Tokyo ha deciso di passare a “una nuova strategia di deterrenza basata su preparazione e azione”, diceva il professor Alessio Patalano, docente del King’s College London, sempre a Formiche.net.
Sono trasformazioni guidate dall’ex primo ministro Shinzo Abe, assassinato durante un comizio elettorale nella città di Nara a luglio. E che forse la sua morte violenta ha in qualche modo accelerato. In quei giorni Kristi Govella, vicedirettrice del programma Asia e senior fellow al German Marshall Fund, aveva dichiarato a Formiche.net che “dopo la guerra in Ucraina, è vero che i giapponesi sono molto più consapevoli dei pericoli che esistono nel sistema internazionale e delle possibili conseguenze interne per il Giappone. Ora sarà più facile per i politici giapponesi giustificare l’aumento della spesa per la difesa, per esempio”, aveva aggiunto.
Il Giappone ha deciso di moltiplicare gli investimenti in difesa (allineandosi agli sforzi Nato del 2%) e anche gli impegni geopolitici sia nell’Indo-Pacifico (attraverso, per esempio, il Quad che coinvolge anche Australia, India e Stati Uniti) sia a livello di G7 (che quest’anno presiede, con la vicina India alla guida invece del G20). In entrambi i casi, gli Stati Uniti rappresentano il partner principale ma non l’unico. Ma “leggere le mosse di Tokyo soltanto in relazione a Washington è riduttivo”, osservava il professor Patalano commentando i nuovi documenti di Tokyo. “Basti pensare che il Giappone ha scelto Italia e Regno Unito per il suo primo progetto di jet di nuova generazione, il Global combat air programme (Gcap), noto come Tempest, o ai tavoli bilaterale o trilaterale che riguardano l’Indo-Pacifico. I cambiamenti più importanti nella politica estera e di difesa giapponese arrivano grazie al forte legame con gli Stati Uniti ma si allargano altrove. Lo dimostrano, per esempio, le sanzioni alla Russia per l’invasione dell’Ucraina coordinate con l’Unione europea”, spiegava ancora.
La prossima settimana il primo ministro Kishida sarà impegnato in un viaggio diplomatico in Europa e in America: Francia, Italia, Regno Unito, Canada e Stati Uniti. Sarà a Washington venerdì prossimo per incontrare alla Casa Bianca il presidente statunitense Joe Biden, che si era recato a Tokyo a maggio. “Nell’ultimo anno, i due leader hanno lavorato a stretto contatto per modernizzare l’alleanza tra Stati Uniti e Giappone, espandere la nostra cooperazione su questioni chiave, dal cambiamento climatico alle tecnologie critiche, anche attraverso il Quad, e promuovere un Indo-Pacifico libero e aperto”, ha dichiarato Karine Jean-Pierre, portavoce della Casa Bianca. Questo lavoro è la base di partenza per affrontare anche altre questioni “regionali e globali, tra cui i programmi illegali di armi di distruzione di massa e di missili balistici della Repubblica popolare democratica di Corea, la brutale guerra della Russia contro l’Ucraina e il mantenimento della pace e della stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan”, ha spiegato ancora la funzionaria spiegando anche che durante l’incontro il presidente Biden “ribadirà il suo pieno sostegno alla Strategia di sicurezza nazionale del Giappone recentemente pubblicata, alla sua presidenza del G7 e al suo mandato di membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. A margine del bilaterale si terrà anche l’incontro ministeriale 2+2 degli Esteri e della Difesa.