Pretoria ha annunciato un’esercitazione militare che vedrà coinvolta la fregata russa Gorshkov, armata di missili ipersonici. La neutralità sudafricana rispetto al conflitto russo-ucraino potrebbe essere messa in discussione da questa attività, che si somma alla visita di Lavrov in queste ore (in anticipo su Janet Yellen, impegnata in un tour di dieci giorni nel continente)
La fregata “Ammiraglio Gorshkov” parteciperà a un’esercitazione congiunta delle marine militari russe, cinesi e sudafricane che si terrà al largo delle coste del Sudafrica, nella seconda operazione di questo tipo dal 2019. La Gorshkov è armata con missili da crociera ipersonici, ovvero che viaggiano a velocità circa nove volte superiore a quella del suono. L’annuncio arriva in combinazione con la visita del ministro degli esteri russo Sergei Lavrov a Pretoria, che precede quella di Janet Yellen, segretaria al Tesoro degli Stati Uniti, impegnata in un tour di dieci giorni nel continente (qui l’approfondimento di Emanuele Rossi).
Il governo sudafricano si è sempre detto neutrale rispetto al conflitto russo-ucraino e ha espresso il desiderio di mediare per tendere alla cessazione delle ostilità. Tuttavia, il fatto di ospitare un’esercitazione militare con la Russia non può che gettare cattiva luce su Pretoria nelle capitali occidentali. Il Sudafrica si è astenuto in sede Onu nelle varie votazioni dell’Assemblea Generale sull’invasione russa e ha assunto la presidenza del gruppo Brics il mese scorso.
Oltretutto l’esercitazione si terrà tra il 17 e il 27 febbraio, coincidente quindi con l’anniversario dell’invasione. Secondo l’agenzia russa Tass, la nave militare farà scalo nella base logistica di Tartus in Siria – unica base navale russa nel Mediterraneo – per poi fare rotta verso sud e dirigersi verso Richards Bay. La marina militare sudafricana ha dichiarato che l’attività ha l’obiettivo di condividere capacità e conoscenze operative.
La visita di Lavrov è stata accolta con critiche da parte della piccola comunità ucraina che vive in Sudafrica. Alcune persone si sono riunite per protestare all’esterno dell’edificio che ospita il ministero degli Esteri, dove è avvenuto l’incontro con l’omologa Naledi Pandor.