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La Svezia diventa la porta di accesso allo spazio dall’Europa

Tagliato il nastro dello Spaceport Esrange, nell’estremo nord della Svezia. Un sito indispensabile per garantire all’Europa un accesso allo spazio direttamente dal Continente e che è pronto a entrare in funzione già dalla fine dell’anno

La Svezia è pronta a fornire un nuovo accesso europeo allo spazio. Nel corso del suo viaggio a Kiruna, la città più settentrionale della Svezia (dove è stato anche appena annunciato uno dei più grandi giacimenti di terre rare del continente), la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha inaugurato un nuovo centro spaziale nel Paese. Insieme al re di Svezia, Carl XVI Gustaf, e al primo ministro svedese, Ulf Kristersson, la presidente ha così tagliato il nastro durante una cerimonia presso lo Spaceport Esrange, il primo complesso di lancio satellitare dell’Europa continentale.

“Il futuro dell’UE come potenza spaziale è scritto anche in Svezia”, ha tweettato von der Leyen. Una buona notizia che arriva dopo lo sconvolgimento portato dalla rottura con Roscosmos – che ha comportato non poche difficoltà per il Vecchio continente vista l’impossibilità di affidarsi ai Soyuz – e pochi giorni dopo il recente fallimento in Cornovaglia che ha coinvolto un Boeing 747 modificato per lanciare piccoli razzi. La nuova struttura si occuperà inoltre di portare avanti la ricerca e i test sui razzi riutilizzabili, strategici per l’Europa se vuole competere con il gigante SpaceX di Elon Musk.

Il centro

La cerimonia di inaugurazione è coincisa con l’inaugurazione della presidenza svedese del Consiglio dell’Ue, che si è svolta proprio a Kiruna, a circa 145 km a nord del circolo polare artico. Più di 600 razzi suborbitali sono già stati lanciati da Esrange. Sebbene raggiungessero lo spazio ad un’altitudine di 260 chilometri, finora non erano ancora stati in grado di orbitare intorno alla Terra, ma la situazione è pronta a cambiare. Il nuovo sito, per cui sono stati investiti circa 15 milioni di euro e che sfrutta un’area di oltre cinquemila chilometri quadrati, è un’estensione del Centro spaziale di Esrange e si trova a circa 40 chilometri da Kiruna.

L’operatore statale di Esrange, la Swedish space corporation (Ssc), mira a lanciare il suo primo satellite dal sito tra la fine del 2023 e il primo trimestre del 2024. Il nuovo hangar è abbastanza grande da ospitare due razzi di 30 metri, attualmente in fase di assemblaggio altrove, che saranno in grado di trasportare un carico utile di diverse centinaia di chili. “Invece di lanciare un unico grande satellite, lo si distribuisce su più satelliti di piccole dimensioni e questo fa crescere la domanda”, ha infatti spiegato il project manager di New Esrange, Philip Påhlsson. Non solo, nell’ambito del progetto Themis dell’Agenzia spaziale europea (Esa), Esrange ospiterà anche i test sui razzi riutilizzabili che possono atterrare sulla Terra, simili a quelli già utilizzati da SpaceX.

Un nuovo accesso europeo alle orbite

Per la prima volta, dunque, i satelliti europei potrebbero essere lanciati direttamente dal suolo europeo, non dovendo così più ricorrere solamente allo spazioporto di Kourou, in Guyana francese (che comportava anche costi ingenti di trasporto per gli utilizzatori). Nonostante però Esrange sia in pole position per diventare la prima struttura di lancio orbitale europea, non sembrerebbero esserci ancora molte aziente in coda per iniziare ad operare dalla struttura. Al momento pare essere ArianeGroup l’unica azienda che sta pianificando di lanciare dal centro svedese per completare lì i primi test di lancio del suo dimostratore di booster riutilizzabile Themis.

“È un grande momento per l’Europa. È un grande momento per l’industria spaziale europea. […] Questo spazioporto offre una porta europea indipendente per lo spazio. È esattamente l’infrastruttura di cui abbiamo bisogno, non solo per continuare a innovare ma anche per esplorare ulteriormente l’ultima frontiera”, ha spiegato von der Leyen. Ma per ogni grande ambizione ci sono delle sfide da superare, che in questo caso riguardano il rigido clima artico, con temperature che scendono anche oltre i -30 gradi e che possono rappresentare un aspetto critico per la resistenza dei metalli utilizzati al freddo.

Prossimi passi

Esrange, tuttavia, non è sola in questa corsa europea per raggiungere autonomamente le orbite. Altre località europee, come ad esempio l’arcipelago portoghese delle Azzorre, l’isola norvegese di Andoya, l’Andalusia spagnola o la Gran Bretagna, sono infatti in lizza per diventare le prossime porte del Vecchio continente verso lo spazio. “Abbiamo grandi progetti per quest’anno, ma non vogliamo svelarli”, ha raccontato alla stampa il direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher. Lasciando intendere che si dovrà attendere prima di avere maggiori dettagli. Una data importante in questo contesto potrebbe il vertice sullo spazio che si terrà il prossimo novembre a Siviglia.



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