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Futuro e connettività. La conferenza spaziale europea secondo Saccoccia

“Grande volontà di parlare di futuro”. Così il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Giorgio Saccoccia, ha commentato ad Airpress in diretta da Bruxelles la European space conference organizzata da Business Bridge Europe che si svolge in questi giorni nella capitale europea

Il settore spaziale europeo si ritrova a Bruxelles per la 15esima European space conference, l’incontro annuale che riunisce i principali stakeholder del comparto per due giorni di dibattiti e scambi incentrati sul tema del 2023: Securing the future of Europe in space. Una conferenza più che altro di natura istituzionale e politica, “affollatissima e con una grande voglia di ripresa” dopo le restrizioni portate dall’emergenza pandemica, dove emerge “una grande volontà di parlare di futuro”, senza dimenticare di lasciare grande spazio alla crisi ucraina e “all’impatto che ha e avrà in futuro sulle attività spaziali”. Così ha commentato con entusiasmo ad Airpress la prima delle due giornate di conferenza il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Giorgio Saccoccia, in diretta da Bruxelles, sottolineando come questa occasione rimarchi ancora una volta “che lo spazio ha sempre più un ruolo di driver”, non solo economico e tecnologico ma anche politico e sociale. “Le discussioni qui alla Space conference saranno di natura interlocutoria e mi immagino possa essere un’occasione per l’industria di stringere alleanze sui nuovi programmi; come Agenzia non facciamo altro che favorire queste discussioni, è uno dei nostri compiti”, ha raccontato il presidente Saccoccia.

Lo Spazio tra collaborazioni…

L’Agenzia spaziale europea (Esa) ha creato una solida partnership con l’Ue per garantire un futuro sempre più competitivo dell’Europa nello spazio, come ha sottolineato anche il direttore generale dell’agenzia europea, Josef Aschbacher, nel corso del suo intervento. Un clima di collaborazione raccontato anche dal presidente Saccoccia, e che si manifesta in modo chiaro anche nel rapporto tra le diverse Agenzie spaziali nazionali. “Ho partecipato al panel dove erano presenti altre agenzie nazionali, Dlr, Cnes, l’Agenzia spaziale portoghese e quella norvegese, ed è stato molto piacevole perché ho avuto conferma di vedere come a livello di agenzie ci sia un grande spirito di sostegno reciproco perché gli obiettivi comuni sono quelli della crescita europea”.

…e competizione

In questo scenario che vede la situazione geopolitica, economica e tecnologica influenzare sempre più le industrie spaziali europee, l’Alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri, Josep Borrell, non ha posto al centro la collaborazione ma la competizione. “Dobbiamo prepararci per un clima sempre più competitivo nello spazio” perchè questo “diventerà una sorta di campo di battaglia, un posto dove accadranno scontri”, ha dichiarato infatti Borrell, spiegando come “lo spazio sia diventato un dominio-chiave strategico, una questione chiave in materia di difesa e sicurezza” come si è reso evidente durante in conflitto russo-ucraino.

Lanciatori e accesso allo spazio

Come è noto, con la guerra in Ucraina e la rottura con la russa Roscosmos, garantire un accesso europeo autonomo alle orbite è diventata una delle sfide prioritarie per il Vecchio continente. “Nel mondo travagliato di oggi, l’accesso indipendente dell’Europa allo spazio è fondamentale per garantire i benefici che lo spazio apporta alla vita sulla Terra – tra cui il monitoraggio e la mitigazione dei cambiamenti climatici, comunicazioni e navigazione sicure sotto il controllo europeo e risposte rapide e resilienti alle crisi”, ha spiegato Aschbacher. Un’esigenza che ha portato lo scorso novembre il nostro Paese a siglare un’intesa sui lanciatori con Francia e Germania in occasione dell’ultima ministeriale Esa. A Bruxelles “si parla anche della situazione di evidente difficoltà che stiamo avendo come Europa, ad esempio con i ritardi di Ariane 6, e si è parlato anche molto dei microlanciatori”. Quello sui microlanciatori potrebbe essere a detta del presidente “un dibattito e un tema ancora aperto per diverso tempo, non mi aspetto dunque che in questa sede vi siano particolari sviluppi”. Per l’Italia “il primo importante appuntamento è quello di avere un feedback su quello che è successo sul Vega e capire quali sono le azioni da fare per tornare il prima possibile al volo di Vega C”.

Iris 2

L’aumento sempre maggiore dei cyber attacchi ha portato l’Esa a iniziare a lavorare per sostenere un sistema di connettività altamente sicuro e abilitato ai satelliti, chiamato Iris2, che promuoverà sempre più l’autonomia digitale dell’Ue. I satelliti e le stazioni di terra di Iris 2 dovrebbero essere operativi entro la fine del 2027, sulla base di contratti che saranno firmati nel 2024. “L’attenzione delle conversazioni si è concentrata molto su Iris2, sulla connettività sicura, che ancora deve prendere forma”, ha evidenziato Saccoccia, parlando anche del ruolo del nostro Paese: “Dal lato italiano dobbiamo ancora capire quale potrà essere il nostro posizionamento”. Iris 2 “tra i vari programmi che abbiamo sottoscritto in Esa, non era la maggiore priorità ma è altrettanto importante e non vogliamo perdere l’occasione di posizionarci bene, ma ripeto che siamo ancora all’inizio”, ha concluso sul tema il presidente.

Premiare l’innovazione e i giovani

“Abbiamo partecipato oggi alla premiazione di giovani professionisti e studenti che hanno sviluppato progetti innovativi premiati da Telespazio e Leonardo. Questo significa vedere il futuro che muove i primi passi, in passato ciò non sarebbe stato possibile, si parlava di eventi separati di natura politica o istituzionale, ma oggi c’è molto più un mix perché è giusto che sia così: lo spazio ha bisogno di tutte le proprie componenti per costruire un futuro sostenibile”. Così il presidente Saccoccia ha commentato la premiazione dei giovani vincitori del concorso internazionale di Open Innovation in ambito spaziale, #T-TeC 2022, promosso proprio da Telespazio e Leonardo. Un’iniziativa che ha coinvolto studenti e ricercatori provenienti da università e dipartimenti di tutto il mondo con l’obiettivo di promuovere l’innovazione tecnologica nel settore spaziale tra le giovani generazioni, per immaginare in sinergia le tecnologie che segneranno il futuro. Il primo premio è stato conferito a un team della Delft University of Technology dei Paesi Bassi e dell’Observatoire de Paris che ha presentato il progetto System to avoid fatal events, un software innovativo che può essere facilmente integrato in qualsiasi stazione di terra in grado di valutare le probabilità di collisioni in orbita e suggerire le manovre ottimali per evitarle, riducendo al minimo il consumo di carburante e i tempi di inattività del servizio.

(Foto: Business Bridge Europe)


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