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Nato e jet di sesta generazione. Incontro Italia-Svezia a SegreDifesa

Durante il bilaterale a Palazzo Guidoni, in merito al dominio aereo, si è rilevato il forte interesse di Stoccolma per il Global Combat Air Programme lanciato meno di due mesi fa da Roma, Londra e Tokyo

Si è svolto oggi presso Palazzo Guidoni, sede di SegreDifesa, il comitato bilaterale tra Italia e Svezia. Il generale di corpo d’armata Luciano Portolano, segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti, ha guidato la delegazione italiana. Carl Göran Mårtensson, direttore nazionale degli armamenti, quella svedese.

I RAPPORTI BILATERALI

Il segretario generale, dopo aver esteso alla controparte scandinava il saluto del ministro della Difesa Guido Crosetto, ha tenuto a evidenziare come gli ottimi rapporti tra i due Paesi, le cui relazioni sono da sempre improntate alla collaborazione e alla stabilità, agevolino un proficuo scambio di informazioni. In tale contesto, le delegazioni hanno illustrato le reciproche posizioni in tema di politica di difesa e sulle prospettive nazionali circa la situazione della sicurezza in Europa, con particolare riferimento alle rispettive iniziative in supporto all’Ucraina all’interno dello Ukrainian Defence Contact Group. Mårtensson, nell’esprimere la propria soddisfazione per gli argomenti oggetto di trattazione in sede di bilaterale, ha portato i saluti dal ministro della Difesa Pål Jonson, con l’auspicio che i rapporti tra i due Paesi possano essere ulteriormente rafforzati.

I TEMI DELL’INCONTRO

Il Comitato bilaterale ha consentito di affrontare diversi argomenti in tema di procurement della difesa. In particolare, nel domino terrestre, sono state discusse alcune iniziative di cooperazione europea, quali il Multinational Cooperation on All-Terrain Vehicles (MATV) e il Main Ground Combat System (MGCS). Nel dominio navale, si è puntato a favorire lo scambio di informazioni nel settore dei siluri pesanti, con l’auspicio di una futura cooperazione tra le rispettive forze navali e, in merito al dominio aereo, si è rilevato il forte interesse svedese per il Global Combat Air Programme (GCAP), progetto lanciato quasi due mesi fa da Italia, Regno Unito e Giappone per il caccia di sesta generazione, già da tempo considerato un’iniziativa di estremo valore che determinerà le future capacità operative e industriali di settore, definendo anche i livelli di sovranità operativa e tecnologica che i Paesi partecipanti saranno in grado di esprimere. Nelle scorse settimane, Giappone e Svezia hanno firmato un accordo sul trasferimento di tecnologia e difesa che potrebbe spianare la strada per l’ingresso della seconda nel GCAP, il cui obiettivo è la fusione tra il giapponese F-X e l’anglo-italiano (e un po’ svedese) Tempest.

LO SPAZIO

Nel dominio spaziale, e più specificamente nell’ambito della cooperazione militare sulle capacità di osservazione della Terra, sarà sviluppata con la Svezia una collaborazione per valutare la possibilità di utilizzo del sito Esrange Space Center di Kyrun – all’interno del circolo polare artico – con lo scopo di incrementare le capacità operative dei satelliti della difesa italiana.

IL CONTESTO UE E NATO

In chiusura, si è discusso dell’opportunità di procurement congiunto per la proposta di progetti da finanziare in ambito europeo all’interno dello “European Defence Industry Reinforcement trough common Procurement Act” (EDIRPA), che consentirà di far fronte anche alle crescenti difficoltà di approvvigionamento di equipaggiamenti e risorse, soprattutto in questo momento storico che ha portato la Svezia a chiedere ufficialmente di poter aderire alla Nato, a seguito dell’accresciuta percezione di una minaccia russa nell’area scandinava.

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