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Salta la ministra Lambrecht, Scholz si perde nel labirinto dei carri armati

Cauto o riluttante? Il cancelliere tedesco è sotto pressione perché deve prendere un’importante decisione: inviare o meno carri armati per l’esercito ucraino. E mentre il tempo passa, il governo comincia a sgretolarsi con le dimissioni del ministro della Difesa Christine Lambrecht

 

Christine Lambrecht, ministra della Difesa tedesco, lascia l’incarico. Le dimissioni sono arrivate, come previsto, oggi lunedì. In una comunicazione ufficiale, Lambrecht ha cercato di sintetizzare e motivazioni che l’hanno spinta a rinunciare: “L’attenzione dei media, che da mesi si concentra sulla mia persona, difficilmente consente di riferire e discutere in modo obiettivo dei militari, della Bundeswehr e delle decisioni di politica di sicurezza nell’interesse dei cittadini tedeschi”.

Tra i possibili successori ci sono Eva Högl, commissario parlamentare speciale per l’esercito tedesco, e Siemtje Möller, sottosegretario della squadra di Lambrecht, entrambi socialdemocratiche.

L’indiscrezione era stata riportata dai media tedeschi, ricordando le critiche rivolte a Lambrecht per lo “stonato” messaggio postato sui social a fine anno, nel quale in mezzo ai fuochi d’artificio ha fatto riferimento alla guerra in Ucraina per discutere delle sue personali occasioni di crescita. Il tutto dopo che la prima mossa di sostegno a Kiev è stato l’invio di 5mila elmetti. A maggio, invece, è stata contestata per avere fatto volare in un elicottero della Bundeswehr il figlio di 21 anni, diretto ad un’isola per le vacanze.

L’addio di Lambrecht, politica di primo piano nel governo, mette in seria difficoltà il cancelliere Olaf Scholz, in mezzo ad una situazione molto complessa a causa della guerra in Ucraina e degli stretti rapporti che hanno legato la Russia di Putin alla Germania prima di Merkel e poi sua.

Come ricorda il Financial Times, Scholz è stato molto criticato per il suo continuo rimandare una decisione fondamentale: inviare o meno carri armati tedeschi per l’esercito ucraino.

Scholz aveva promesso “cambiamento epocale” nella politica di difesa e sicurezza della Germania in risposta alla guerra di Vladimir Putin in Ucraina. Ma quel cambiamento tarda ad arrivare. C’è chi accusa il cancelliere di essere riluttante o lento, altri difendono la sua cautela nella gestione di una situazione delicata vista la divisione della società tedesca sulla vicenda.

La scelta del cancelliere tedesco esercita un’enorme influenza giacché è uno dei Paesi più popolosi e con l’economia più grande d’Europa. Inoltre, ha anche l’autorità di approvare o porre il veto alla riesportazione dei carri armati Leopard 2 di fabbricazione tedesca utilizzati da 13 eserciti in tutta Europa.

La scorsa settimana Scholz e il presidente americano, Joe Biden, hanno annunciato l’invio di veicoli da combattimento di fanteria: il Bradley di fabbricazione statunitense e il Marder di fabbricazione tedesca. “La mossa è arrivata il giorno dopo che il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che la Francia avrebbe fornito veicoli corazzati AMX-10 – considerati da alcuni analisti militari come “carri armati leggeri” – alle forze ucraine”, si legge su FT. Anche la Gran Bretagna ha annunciato l’invio di un piccolo numero di carri armati Challenger 2 a Kiev, cosa che mette ulteriore pressione sulla Germania.

*Aggiornamento lunedì 16, 11:47.

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