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Che cos’è e come funziona il sistema missilistico Samp/T

Crosetto, ministro della Difesa, ha annunciato nei giorni scorsi che “il sesto decreto sulle armi da inviare all’Ucraina ci sarà” e darà a Kyiv “la possibilità di difendersi dagli attacchi aerei”. Ecco come

Dopo il via libera definitivo di ieri del Parlamento al decreto Ucraina, due appuntamenti cruciali sull’agenda odierna di Guido Crosetto, ministro della Difesa: ore 8 presentazione delle linee programmatiche della Difesa nel corso dell’audizione con le commissioni riunite Difesa della Camera e Affari esteri e Difesa del Senato; ore 16 audizione al Copasir. Venerdì scorso, in occasione della riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina a Ramstein, il ministro aveva chiarito che l’Italia “è pronta a fare la sua parte”. Domenica, alla trasmissione Che tempo che fa su Rai Tre, Crosetto ha confermato: “Il sesto decreto sulle armi da inviare all’Ucraina ci sarà” e “darà all’Ucraina la possibilità di difendersi dagli attacchi aerei”. “In collaborazione con la Francia stiamo finalizzando l’invio del Samp/T, e comunque ci sono altre azioni a cui lavoriamo riservatamente”, ha dichiarato poi Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, al Corriere della Sera.

CHE COS’È IL SAMP/T?

Ma che cos’è il Samp/T? Si tratta di un sistema missilistico terra-aria sviluppato a partire dai primi anni 2000 nell’ambito del programma italo-francese Fsaf (Famille de Sol-Air Futurs, cioè Famiglia di Sistemi superficie aria) dal consorzio europeo Eurosam (formato da Mbda Italia, Mbda Francia e Thales). Come si legge sul sito dell’Esercito italiano, il Samp/T “nasce dall’esigenza di disporre di un sistema missilistico a media portata idoneo a operare in nuovi scenari operativi, prioritariamente caratterizzati da driving factors quali ridotti tempi di reazione contro la minaccia aerea, elevata mobilità e possibilità di adeguare il dispositivo secondo tempi commisurati alla dinamicità della manovra”. Inoltre, l’attuale versione del sistema ha capacità di avanguardia nel contrasto delle minacce aeree e dei missili balistici tattici a corto raggio.

LE BATTERIE IN DOTAZIONE

L’Esercito italiano ha in dotazione cinque batterie del valore di circa un miliardo di euro. Dall’entrata in servizio del sistema nel 2013, sono state impiegate in molteplici attività operative e addestrative, recita la stessa fonte. In particolare, fra il 2015 ed il 2016 un’unità Samp/T è stata schierata a Roma per la sorveglianza dei cieli della capitale in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia; contemporaneamente una seconda batteria ha operato in Turchia nell’ambito dell’operazione Nato “Active Fence” dal giugno 2016 al dicembre 2019, garantendo la sorveglianza, 24 ore su 24, della città di Kahramanmaras, sul confine Sud-Est dell’Alleanza Atlantica, contro missili balistici tattici provenienti dal territorio siriano. Ogni anno le batterie Samp/T hanno preso parte al principale evento esercitativo della Difesa, la Joint Stars presso il Poligono interforze di Salto di Quirra in Sardegna, dove hanno dimostrato la piena interoperabilità coi sistemi di difesa aerea nazionale anche in presenza di Electronic Warfare. Inoltre il Samp/T è stato inserito nel programma Nato “Active Layered Theatre Ballistic Missile”, nato con la finalità di realizzare la difesa di aree o di obbiettivi vitali di interesse dell’Alleanza dalla minaccia missilistica. Infine, è stato recentemente approvato lo schieramento di una batteria Samp/T in Kuwait nell’ambito dell’Operazione Inherent Resolve.

I MODULI

La batteria Samp/T è costituita dai seguenti moduli: il modulo di ingaggio costituisce l’elemento dove si esercita il controllo tattico del sistema; nel modulo di comando si esercita la pianificazione della missione, la supervisione della missione in corso e il coordinamento del supporto logistico; il radar multifunzione Arabel 90 effettua la scoperta, l’acquisizione, l’identificazione e l’inseguimento del bersagli; il modulo gruppo elettrogeno viene utilizzato per alimentare il radar; è caratterizzato dalla presenza di un doppio gruppo elettrogeno al fine di garantire la continuità di esercizio; il modulo lanciatore terrestre è equipaggiato con 8 missili Aster30; il missile di tipologia a lancio verticale con guida terminale a seeker attivo; il modulo ricarica terrestre impiegato per effettuare le operazioni di caricamento e scaricamento delle celle dei missili sul lanciatore.

(Foto da https://www.esercito.difesa.it/)

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