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Lo Stato stratega sui chip. Urso va da StM, in attesa di Intel

“StMicroelectronics è un caso di successo per il Sud e per la partnership italo francese tanto più significativo perché sulla frontiera della tecnologia che può diventare un modello nella politica industriale europea”, ha dichiarato il ministro. Ancora aperta la questione riguardante l’investimento di Intel

“Dopo 100 giorni dedicati ad affrontare alcuni dossier strategici e a risolvere nodi che si trascinavano in alcuni casi da decenni, oggi con questa visita a questo stabilimento così significativo diamo un indirizzo al Paese: noi scommettiamo sulla tecnologia di frontiera”. Lo ha detto Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy, a Catania incontrando sabato i giornalisti al termine di una visita al cantiere dell’impianto integrato Wafer Sic che StMicroelectronics sta costruendo per la produzione di substrati in carburo di silicio.

LO STATO STRATEGA

“Vogliamo uno Stato stratega in condizioni di far crescere i campioni europei che vogliono diventare campioni internazionali”, ha spiegato. “E cominciamo da qui, da dove sembrava più difficile, ovvero dalla Sicilia, dal Mezzogiorno, per dire che qui può diventare il più grande polo di sviluppo per quanto riguarda il carburo di silicio a livello continentale, sicuramente un modello a livello globale”.

LA VISITA

Urso era accompagnato da Jean-Marc Chery, amministratore delegato e presidente del gruppo. “StMicroelectronics è un caso di successo per il Sud e per la partnership italo francese tanto più significativo perché sulla frontiera della tecnologia che può diventare un modello nella politica industriale europea”, ha dichiarato il ministro. “Dobbiamo sempre più perseguire la strada di campioni europei che siano in condizione di diventare player internazionali”, ha aggiunto. La discussione ha toccato i temi della ricerca e dello sviluppo come traino dell’economia italiana ed europea, evidenziando il valori dei programmi europei su cui si basa anche l’investimento di Catania e sottolineato l’importanza del Chips act che il Parlamento europeo dovrebbe varare nelle prossime settimane.

IL PIANO

Il governo, ha spiegato Urso, orienterà le risorse a sostenere gli investimenti sulle nuove frontiere tecnologiche, come semiconduttori, batterie elettriche, cyber sicurezza e intelligenza artificiale. Per far crescere l’industria più avanzata è necessario rivedere la formazione professionale. “Dobbiamo mettere insieme scuola e università con i bisogni dell’industria più avanzata italiana. Fare un fabbisogno delle professioni che servono per orientare le università e i centri di formazione e sviluppo. In questo sarà importante anche la nuova fondazione sui semiconduttori istituita con la legge di bilancio”. StMicroelectronics investirà complessivamente 730 milioni per una fabbrica di produzione di substrati di carburo di silicio. “Il progetto è parte del Pnrr italiano con l’obiettivo di costruire una fabbrica integrata per la produzione di substrati epitassiati in carburo di silicio, che rappresentano la base per la realizzazione di dispositivi di potenza ad alta performance, di cruciale importanza per la mobilità elettrica, la produzione di energie rinnovabili e altre industrie in transizione verso l’elettrico. L’investimento consentirà l’attivazione di circa 700 posti di lavoro altamente qualificati”, ha aggiunto.

IN ATTESA DI INTEL

L’Italia aspetta Intel. Ma la realizzazione nel nostro Paese di uno degli stabilimenti che il colosso americano dovrebbe realizzare in Europa, un impianto per la fase di back-end della produzione di semiconduttori, non è ancora certa. Secondo il Corriere della Sera, l’amministratore delegato Pat Gelsinger, pur smentendo le voci su un totale disimpegno dell’azienda sul territorio europeo, ha confermato l’intenzione di investire in Germania ma ha palesato qualche dubbio sull’effettiva costruzione dell’annunciato impianto italiano di packaging nell’Unione europea. “L’Italia è ancora in gioco, ma anche altri Paesi candidati. Stiamo cercando di vedere dove. Decideremo entro l’anno”, ha spiegato Gelsinger. Il governo italiano è determinato a garantire un investimento da parte di Intel per costruire una fabbrica di chip in Italia, ha detto Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia. “Purtroppo, o per fortuna, abbiamo avuto un cambio di governo: le cose sono cambiate in tutto il mondo per quanto riguarda i costi, ma noi siamo ancora impegnati”, ha detto a margine di un’audizione parlamentare.



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