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“Super Mario” per fermare la Cina? L’idea a Bruxelles

Serve qualcuno che rimetta in carreggiata l’iniziativa Global Gateway, la risposta europea alla Via della Seta. E l’Unione pensa all’ex premier che già a Palazzo Chigi…

L’iniziativa Global Gateway, la risposta europa alla Via della Seta, ha bisogno di uno zar che la rimetta in carreggiata, dopo le tante difficoltà legate, per esempio, alla mancanza di nuovi fondi, alle lotte burocratiche sulla strategia e all’assenza di un riferimento a Bruxelles. “Abbiamo bisogno di uno zar”, ha detto un alto diplomatico europeo a Noah Barkin, visiting senior fellow del German Marshall Fund.

Il candidato ideale sarebbe Mario Draghi, ex presidente del Consiglio italiano e governatore della Banca centrale europea. In una riunione di dicembre è emersa con chiarezza l’importanza di nominare uno zar per l’iniziativa che vale 300 miliardi di euro (entro il 2027), “anche se il nome di Draghi non è stato esplicitamente menzionato”, ha scritto Barkin. “Se è riuscito a salvare l’Europa, si pensa, forse può salvare questa iniziativa”. L’unica domanda è se “Super Mario” dirà di sì.

Fu proprio Draghi nel 2021, al G7 di Carbis Bay, a congelare di fatto il memorandum d’intesa con cui il governo gialloverde di Giuseppe Conte fece dell’Italia il primo e unico tra i Sette ad aderire alla Via della Seta. Bastarono poche parole: il progetto espansionistico cinese “non è stato mai menzionato, nessun accenno” durante il summit ma “per quanto riguarda l’atto specifico, lo esamineremo con attenzione”. Draghi incassò il plauso europeo e americano. Con il governo Draghi, l’Italia comprendeva “molto bene come la Repubblica popolare cinese operi nel mondo”, aveva dichiarato Wendy Sherman, vicesegretaria di Stato degli Stati Uniti, rispondendo a una domanda di Formiche.net durante un incontro con la stampa europea a giugno.



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