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L’antitrust inglese si mette di traverso a Microsoft su Activision

La Competition and Markets Authority chiede nuove soluzioni entro fine mese prima di chiudere la trattativa, che potrebbe dare un vantaggio significativo sul mercato all’azienda di Redmond a discapito della concorrenza. Le due società rigettano le contestazioni britanniche ma sono pronte a smussare l’accordo per avere il via libera da Londra. La decisione finale il 26 aprile

Tra Microsoft e Activision Blizzard si è messa in mezzo l’Antitrust del Regno Unito. Dopo l’annuncio di dicembre da parte della Federal Trade Commission (Ftc), che ha fatto ricorso contro l’acquisizione, secondo la Competition and Markets Authority (Cma) britannica l’operazione da 75 miliardi di dollari provocherebbe un danno significativo ai consumatori, perché porterebbe a “prezzi più alti, minore scelta e minore innovazione per i giocatori del Regno Unito”. Microsoft godrebbe così di una posizione di vantaggio, a discapito della concorrenza.

In particolare ne uscirebbe sbilanciata la concorrenza tra le due console principali, Xbox e Playstation, con la prima che avrebbe un netto vantaggio sulla seconda grazie al “parco giochi” di Activision Blizzard, e anche le altre console e piattaforme vedrebbero ridursi il loro ruolo nel mercato. Il gioco Call of Duty, che ha generato 30 miliardi dollari per Activision, potrebbe essere reso disponibile solo per chi usa prodotti Microsoft. E questo è un bel problema, visto che tra Xbox e Pc la società controlla già il 60-70% dei servizi di cloud gaming.

Di fronte alle stoccate arrivate dall’amministratore delegato Bobby Kotick – che al Financial Times ha detto che la Cma è stata condizionata dalla Ftc – la Cma ha risposto con il suo capo dell’indagine, Martin Coleman. “Il nostro compito”, ha dichiarato, “è assicurarci che i giocatori del Regno Unito non siano coinvolti nel fuoco incrociato di accordi globali che, nel tempo, potrebbero danneggiare la concorrenza e provocare prezzi più alti, meno scelte o meno innovazione. Abbiamo scoperto che, in tale vicenda, questo potrebbe essere il caso”.

Non tutto però è perduto, perché la Cma ha offerto delle soluzioni per ovviare ai problemi. Non sono state pubblicate, ma Microsoft e Activision Blizzard sono chiamate a rispondere entro il 22 febbraio. A provare a dare rassicurazioni è stata la numero due del dipartimento legale della società acquirente, Rima Alaily, spiegando come Microsoft è “impegnata a offrire soluzioni efficaci e facilmente applicabili che rispondano alle preoccupazioni della Cma. Il nostro impegno a garantire un accesso a Call of Duty paritario al 100% sul lungo termine a Sony, Nintendo, Steam e altri preserva i vantaggi dell’accordo per giocatori e sviluppatori e aumenta la concorrenza nel mercato”.

È stato sempre Kotick ad avvertire il governo britannico sul fatto che, qualora l’accordo venisse sospeso, sarebbe l’unico a perdere. Dopo la Brexit, infatti, a detta dell’amministratore delegato questa sarebbe una grande opportunità per far crescere l’occupazione in Gran Bretagna. “Se guardo ai nostri piani di assunzione, è più probabile che troviamo le prossime 3.000-5.000 persone di cui abbiamo bisogno nel Regno Unito rispetto a quasi tutti gli altri Paesi”. Il primo ministro Rishi Sunak è “intelligente” e “capisce gli affari”. Un messaggio piuttosto chiaro…

La decisione definitiva della Cma è attesa per il 26 aprile, quando potrebbe obbligare le due società a trovare altri rimedi per concludere l’affare o, nel caso, sospenderlo del tutto.



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