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Tre ministri britannici sbarcano in Italia. Asse Roma-Londra più forte

“Le sfide comuni poste da un momento così difficile rendono la nostra partnership con l’Italia particolarmente preziosa”, dice l’ambasciatore britannico Llewellyn alla vigilia della due giorni di lavori a Villa Wolkonsky con i ministri Badenoch, Cleverly, Wallace, Crosetto e Tajani. Ecco temi, agenda e obiettivi

La presenza a Roma di tre ministri del governo britannico “conferma l’aspirazione e l’impegno di entrambi i nostri governi a rafforzare ulteriormente le nostre relazioni”. Ne è convinto Ed Llewellyn, ambasciatore britannico in Italia, alla viglia del Forum di Pontignano, versione inedita del Convegno di Pontignano la cui trentesima edizione, che si sarebbe dovuta svolgere lo scorso settembre a Siena, era stata annullata a causa della scomparsa di Sua Maestà la Regina Elisabetta II.

IL TEMA

La cooperazione bilaterale in materia di difesa e sicurezza, incluso a livello economico ed energetico, è il tema della due giorni di lavori, che si terrà a Villa Wolkonsky, residenza romana dell’ambasciatore britannico. Tra i delegati di Pontignano ci sono politici, imprenditori, ricercatori, esperti di sicurezza, economia, energia e politica internazionale, e giornalisti provenienti da Italia e Regno Unito.

I MINISTRI

Tra mercoledì e giovedì saranno a Roma i ministri James Cleverly (Esteri), Ben Wallace (Difesa) e Kemi Badenoch (Commercio internazionale e, da poche ore, Imprese) per partecipare all’evento e per importanti incontri bilaterali che, si legge in una nota dell’ambasciata britannica, “testimoniano lo slancio con cui il governo di Londra e la missione britannica in Italia sono impegnati a sviluppare e far crescere ulteriormente le relazioni tra i due Paesi”. Nella giornata di giovedì è prevista a Villa Madama anche una riunione 2+2 Esteri-Difesa con i ministri Cleverly e Wallace da una parte, Antonio Tajani e Guido Crosetto dall’altra. Inevitabile appare il confronto sul Global Combat Air Programme, progetto annunciato a inizio mese dai governi di Giappone, Italia e Regno Unito per lo sviluppo dell’aereo da caccia di nuova generazione entro il 2035, che prevede la fusione tra le ricerche condotte dal Giappone sul jet F-X e da Italia e Regno Unito sul Tempest (assieme alla Svezia, che però almeno per ora non partecipa al programma). La scorsa settimana Bloomberg ha rivelato che i tre Paesi intendono dare vita, entro la fine dell’anno, a un organismo per portare avanti i loro piani.

IL RESHUFFLE DELL’ULTIMA ORA

La recentissima fusione sotto Badenoch del dipartimento del Commercio internazionale (che in Italia è tornato sotto la Farnesina con Tajani) e quello delle Imprese (in Italia guidato da Adolfo Urso), “è un’idea che circola dai tempi di Boris Johnson” primo ministro, ha spiegato Sebastian Payne, direttore del think tank Onward e uno dei più attenti osservatori della galassia tory. “Entrambi i dipartimenti dovrebbero concentrarsi interamente sulla crescita e sugli accordi commerciali che possono contribuire a raggiungerla”, ha aggiunto.

LE PAROLE DELL’AMBASCIATORE

“Le sfide comuni poste da un momento così difficile rendono la nostra partnership con l’Italia particolarmente preziosa”, ha commentato l’ambasciatore Llewellyn. “Dalla guerra in Ucraina all’effetto congiunto della stessa sulle nostre economie, sui prezzi e sulla sicurezza energetica e alimentare: si tratta di alcuni dei dossier al centro delle rispettive agende di governo, per cui siamo determinati a rafforzare la nostra collaborazione con l’Italia”, ha aggiunto.

I RAPPORTI BILATERALI

I governi presieduti da Giorgia Meloni e Rishi Sunak si sono insediati a fine ottobre, a distanza di tre giorni l’uno dall’altro. I due leader si sono incontrati a inizio novembre, a margine della Cop27, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite, a Sharm el-Sheikh, in Egitto. Si trattava allora di “un rapporto tutto da costruire, tra due persone molto diverse”, notavamo su Formiche.net. Si parte da quattro elementi, aggiungevamo: “l’appartenenza alla famiglia conservatrice, l’urgenza di trovare soluzioni alle difficoltà economiche che, seppur diverse, interessano i due Paesi, il sostegno all’Ucraina e il lavoro fatto negli anni passati”. La presenza a Roma dei tre ministri testimonia la volontà di rafforzare i legami e l’impegno in questa direzione da parte delle diplomazie (da pochi mesi a Londra c’è un nuovo ambasciatore italiano, Inigo Lambertini, il primo a presentare le credenziali a Re Carlo III). Come raccontavamo già allora, in cima alle priorità dei governi e delle diplomazia c’è la chiusura dell’accordo bilaterale, pensato per consolidare la collaborazione tra i due Paesi in diverse aree, a partire da esteri e difesa, ma rimandato ormai da mesi a causa delle vicissitudine interne ai due Paesi e internazionali.

(Foto: UK in Italy, Flickr)


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