Al via venerdì la riunione dei ministri delle Finanze a Bangalore. Sul tavolo di Giancarlo Giorgetti e dei suoi colleghi, la spinta per una regolamentazione sulle valute virtuali e la rinegoziazione del debito sulle spalle delle economie più fragili. Ma la Cina potrebbe tirarsi indietro
Ancora un G20 non certo banale per Giancarlo Giorgetti. Domani il ministro dell’Economia, volerà a Bangalore, in India, Paese al quale spetta la presidenza del gruppo per tutto il 2023. Il taccuino, quello ufficiale, non è ancora stato svelato, eppure i dossier che finiranno sul tavolo delle grandi economie della Terra hanno già un nome e un cognome. Due, tra tutti: debito e criptovalute.
MENO DEBITO AI PAESI FRAGILI
Il canovaccio della due giorni indiana è il debito contratto dai Paesi in via di sviluppo con le economie più avanzate. Un tema di cui si è a lungo occupata Formiche.net. In particolare, i ministri delle Finanze e in banchieri centrali in arrivo a Bangalore, dovranno discutere soluzioni durature ai problemi di debito delle economie in difficoltà. E qui la grande esclusa dal G20, che rappresenta l’85% del Pil globale, rischia di essere ancora una volta la Cina, il grande finanziatore, si fa per dire, delle economie fragili. Ai quali il Dragone sì eroga prestiti, ma a condizioni spesso proibitivi, quando non letali.
Nei giorni scorsi, infatti, proprio alcuni rappresentanti del governo cinese hanno preso parte a un primo confronto organizzato dal Fondo monetario internazionale per discutere circa la ristrutturazione del debito dei Paesi più vulnerabili. Un meeting, presieduto oltre che dal Fmi anche dalla stessa India, che ha incluso anche quegli Stati che hanno richiesto una rinegoziazione del debito, tra cui Etiopia, Zambia e Ghana, ma anche Sri Lanka ed Ecuador. Eppure, nonostante questa prima timida apertura, secondo alcune indiscrezioni di stampa, sembra proprio che la Cina non abbia una gran voglia di sedersi al tavolo del G20 per discutere di debito.
OBIETTIVO CRIPTOVALUTE
Altro tema in agenda, il mercato delle criptovalute, ancora privo di una vera regolamentazione globale. In tal senso, la spinta dell’India è forte. Nuova Delhi sta infatti discutendo con gli altri Paesi del G20 dello sviluppo di un nuovo quadro globale per la regolamentazione delle criptovalute.
Come ha dichiarato la ministra delle Finanze, Nirmala Sitharaman, nel corso di una conferenza stampa convocata al termine di una riunione con il consiglio della Banca centrale di Nuova Delhi, pochi giorni fa, “stiamo discutendo con tutti i Paesi della possibilità di definire un quadro legale per stabilire procedure operative standard che tutti possano adottare”. Parole che fanno eco a quelle dei dirigenti del Fondo monetario internazionale Bo Li e Nobuyasu Sugimoto, che il mese scorso hanno lanciato un appello per “una regolamentazione e una supervisione solida, comprensiva e globale delle criptovalute”. L’India stessa ha introdotto lo scorso anno una nuova imposta sulle transazioni in valuta digitale che, secondo i critici, rischia di soffocare l’attività.