Dal Giappone all’Europa, il virus continua a preoccupare. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha consigliato il ritorno delle mascherine in spazi chiusi per colpa della variante Kraken mentre una nuova ricerca svela alcuni misteri del long-Covid e su una cura alternativa…
La pandemia Covid-19 non è finita. Complici le basse temperature, e il ritorno alla quotidianità in spazi chiusi, i casi stanno aumentando in Europa, anche se la tracciabilità dei contagi non è come prima. Il livello di allarme si sta alzando in tutto il mondo per una probabile nuova ondata della variante XBB.1.5, chiamata anche Kraken.
È per questo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha diffuso un comunicato ufficiale in cui consiglia a tutti di indossare di nuovo le mascherine in spazi chiusi, affollati o scarsamente ventilati.
“Indipendentemente dalla situazione epidemiologica delle singole regioni – spiega l’Oms – vista l’attuale situazione pandemica a livello globale”, queste misure preventive sono da eseguirsi specialmente tra chi ha sintomi riconducibili al Covid-19 o è in contatto con persone anziane e fragili.
Le autorità sono preoccupate per l’andamento della variante Kraken, che in poche settimane è diventata dominante negli Stati Uniti.
Per l’European Centre for Disease Control (Ecdc), Kraken ha una velocità di diffusione del 12% in più rispetto alle altre varianti. E sarà molto presto un problema per l’Europa: “I nostri modelli matematici indicano che potrebbe diventare dominante in Europa tra uno o due mesi, considerata la proporzione bassa di oggi e il suo tasso di crescita”. Non ci sono però indizi che si tratti di una variante più mortale rispetto alla Omicron “originale”.
Dove invece sale il numero di morti per il Covid è in Giappone. Nonostante il Paese abbia avuto una gestione ottimale della crisi sanitaria, la nuova ondata del virus ha fatto raggiungere il livello più alto di decessi dall’inizio della pandemia.
Secondo i dati dell’Our World in Data dell’Università di Oxford ripresi dalla Bbc, il Giappone ha registrato 425 morti il 20 gennaio, la cifra più alta negli ultimi anni, proporzionalmente più critica rispetto agli Stati Uniti, America latina o Corea del Sud.
I confini del Giappone sono stati chiusi dal 2020 fino a giugno del 2022, ma adesso le limitazioni anti-Covid sono state allentate. La causa delle morti per il virus sarebbe la bassa immunità della popolazione, che è in media molto anziana e poco immunizzata. Per questo motivo la classificazione del Covid-19 come malattia molto pericolosa, o classe 2, rimarrà almeno fino all’8 maggio.
Hitoshi Oshitani, famoso virologo giapponese, ha spiegato alla Bbc che è molto difficile prevenire queste morti con una cura specifica: “A causa delle varianti e sottovarianti, e la diminuzione dell’immunità, è sempre più difficile prevenire le infezioni”. E in più, le varianti di Omicron sono esperte in evadere la risposta del sistema immunitario.
La buona notizia è che la ricerca va avanti, svelando sempre più misteri del virus. Uno studio recente, per esempio, ha confermato il meccanismo d’azione che porta allo stato di fatigue, o spossatezza invalidante, legato al Long Covid. Questa condizione colpisce 1 persone su 3, anche tra i più giovani dopo l’infezione. Secondo l’Oms, ci sono 65 milioni di persone nel mondo che patiscono il long Covid, di cui 17 milioni in Europa.
Il long Covid sarebbe innescato da un deficit di arginina, un aminoacido prodotto naturalmente dall’organismo, secondo la ricerca della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS dell’Università Cattolica Campus di Roma.
I ricercatori hanno dimostrato che la somministrazione di 1,6 grammi di arginina e 500 mg di vitamina C liposomiale per 28 giorni, riporta il metabolismo dell’arginina a un livello normale. Da quanto si legge sull’Ansa, ripristinare i livelli di arginina potrebbe essere una buona soluzione contro la stanchezza cronica da long Covid, in assenza di nuove cure efficaci.