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Il pallone spia si è sgonfiato, la storia Usa-Cina non ancora

Il pallone spia cinese è stato fatto esplodere mentre sorvolava il mare da un missile sparato da un caccia statunitense. Tra Pechino e Washington resta aperta la diatriba, mentre per l’amministrazione Biden arrivano le critiche dell’opposizione

La Federal Aviation Administration ha chiuso temporaneamente lo spazio aereo sopra la costa della Carolina, compresi i principali aeroporti; la Guardia Costiera ha librato un ampio tratto di mare. Poco dopo un F22 dell’Air Force ha sparato uno Slammer che ha sgonfiato il pallone aerostatico da spionaggio cinese come un palloncino. Esploso è colato a picco con tutto il sistema di raccolta dati collegato, il quale sarà recuperato dalle acque della Carolina e messo sotto analisi dai tecnici statunitensi.

Qualche ora fa, il commander in chief Joe Biden ha dato l’ordine di azione da Camp David, dopo aver avuto luce verde dal Pentagono dato che non c’era più pericolo che i detriti cadessero in zone civili. La missione si è svolta nei cieli a circa 6 miglia nautiche dalla costa di Myrtle Beach, nella Carolina del Sud, con qualche ora di anticipo rispetto alle previsioni — e qualche grado di latitudine più a nord delle coste della Florida, dove si prevedeva che sarebbe avvenuto l’abbattimento.

Se il pallone si è sgonfiato colpito dal missile americano, lo scontro diplomatico che si è portato dietro ancora no. La vicenda supera la cronaca perché è stata considera una sfacciata, oltraggiosa provocazione dagli Stati Uniti. E come spiegato da funzionari senior del dipartimento di Stato, l’affronto è aggravato dall’imminente viaggio del segretario di Stato Antony Blinken in Cina. Il capo della diplomazia dell’amministrazione Biden in queste ore sarebbe dovuto essere a Pechino. Ma la visita è saltata perché l’invio da parte cinese del pallone spia aveva alterato il clima e avrebbe condizionato l’occasione di dialogo.

Se così Washington, Pechino ha invece cercato di minimizzare la situazione, accusando contemporaneamente gli americani di aver trovato una scusa per alzare la tensione. Dopo aver dichiarato che non era un oggetto per spionaggio, ma una strumentazione per le analisi meteorologiche finita fuori rotta (e di questi si diceva “rammaricata”), la Cina sostiene di riservarsi il diritto di “intraprendere ulteriori azioni” davanti all’abbattimento. Pechino ha criticato gli Stati Uniti per “un’evidente reazione eccessiva e una grave violazione della prassi internazionale”.

In una dichiarazione di oggi, domenica 5 febbraio, il ministero degli Affari Esteri cinese ha affermato che “la Cina sosterrà con determinazione i diritti e gli interessi legittimi della società in questione, riservandosi allo stesso tempo il diritto di intraprendere ulteriori azioni in risposta”.

Sabato il governo cinese aveva cercato di minimizzare anche la cancellazione del viaggio di Blinken – che sarebbe stato il primo di un segretario di Stato dopo oltre quattro anni. “In realtà, gli Stati Uniti e la Cina non hanno mai annunciato alcuna visita, gli Stati Uniti hanno fatto un annuncio in tal senso e noi lo rispettiamo”, aveva fatto sapere sempre il ministero degli Affari Esteri cinese – che continua a essere il centro vocale dello scontro Usa-Cina.

Pechino, negando ogni accusa, ha anche invitato gli Stati Uniti a non usare la vicenda per “infangare” l’immagine della Repubblica popolare. Le reazioni non censurate sull’Internet cinese hanno rispecchiato la posizione ufficiale del governo. Alcuni utenti hanno colto l’occasione per prendere in giro le difese statunitensi, affermando che non sarebbero state in grado di difendersi nemmeno da un pallone aerostatico, e gli influencer nazionalisti hanno sfruttato la notizia per deridere l’America e diffondere disinformazione.

Non è la prima volta che palloni spia cinesi attraversano lo spazio aereo degli Stati Uniti negli ultimi anni, ha detto uno funzionario americano all’Associated Press. Almeno tre volte durante l’amministrazione Trump e almeno un’altra volta durante il mandato presidenziale di Biden sono stati avvistati dei palloni, ma non così a lungo, ha detto. Soprattutto, non in una fase così delicata della ricostruzione del sistema di comunicazione formale tra le due potenze.

Blinken ha dichiarato di aver detto al top diplomatico cinese Wang Yi, capo degli affari internazionali del Partito/Stato, che l’invio del pallone sopra gli Stati Uniti è stato “un atto irresponsabile e che la decisione (della Cina) di intraprendere questa azione alla vigilia della mia visita è dannosa per le discussioni sostanziali che eravamo pronti ad avere”. I due si sono sentiti in una telefonata nelle ore appena successive alle dichiarazioni pubbliche con cui il Pentagono annunciava di aver individuato il pallone.

Mentre continua la dialettica ruvida con la Cina, e mentre un secondo pallone è stato individuato volteggiare sul Sudamerica, per l’amministrazione Biden si è aperto anche un fronte interno. Come prevedibile la vicenda è stata infatti usata dall’opposizione repubblicana per criticare la presidenza. “Permettere a un pallone spia del Partito Comunista Cinese di attraversare l’intero territorio continentale degli Stati Uniti prima di contestarne la presenza è una disastrosa proiezione di debolezza da parte della Casa Bianca”, ha dichiarato il senatore del Mississippi Roger Wicker, il principale repubblicano della Commissione Servizi Armati del Senato.

Il senatore Thom Tillis, un altro repubblicano della Carolina del Nord, gli ha fatto ecco, twittando: “Ora che questo imbarazzante episodio è finito, abbiamo bisogno di risposte dall’amministrazione Biden sul processo decisionale. Alla Cina comunista è stato permesso di violare la sovranità americana senza ostacoli per giorni. Dobbiamo essere meglio preparati a future provocazioni e incursioni del Partito Comunista Cinese”.

Lindsey Graham, decano dei senatori conservatori è stato più positivo: “Grazie agli uomini e alle donne dell’esercito degli Stati Uniti che hanno portato a termine la missione di abbattimento del pallone di sorveglianza cinese. L’amministrazione Biden ha fatto la cosa giusta abbattendolo”. La decisone di Blinken era inevitabile anche per questo clima: il confronto con la Cina è uno degli unici temi in cui Democratici e Repubblicani mettono da parte la polarizzazione tra fronti. E vista la portata strategia della sfida, l’amministrazione Biden non voleva correre rischio di mostrarsi debole.


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