Gli accordi con Libia e Algeria, il ruolo fondamentale del nostro Paese nel Mediterraneo e il lancio del piano Mattei. I rigassificatori (che verranno) e l’impatto della transizione sulle nostre imprese. Conversazione di Formiche.net con il ministro Gilberto Pichetto Fratin. Il gas? “Ci siamo candidati a diventare in pochi anni l’hub energetico del Mediterraneo. Siamo l’unico Paese europeo che può farlo”
Ministro, partiamo dall’analisi della direttiva europea sulle case green. Quanto può essere una risorsa in termini di ricadute positive sia ambientali che economiche per le nostre imprese?
Quali le strategie future per la “sicurezza energetica” italiana?
A che punto siamo con la diversificazione dei fornitori di gas per il nostro Paese?
È il piano Mattei che sta portando avanti il nostro governo. Lo stiamo impostando con grande attenzione, per non correre il rischio di smettere la dipendenza da un Paese, la Russia, e avviarla con un solo altro. Per questo ci siamo candidati a diventare in pochi anni l’hub energetico del Mediterraneo. Siamo l’unico Paese europeo che può farlo grazie alla sua posizione geografica strategica.
In che modo?
Ma tutto questo gas che viene da Sud come arriverà in Europa?
Con quella che io chiamo “alta velocità del gas”, una nuova infrastruttura che va a rafforzare la linea adriatica e che dovrà essere costruita, come opera strategica del Paese, negli stessi tempi che servono per realizzare il resto delle opere citate. Io penso che si potrà fare in 4/5 anni. Bisogna avere la lungimiranza di guardare al futuro e il coraggio di pensare e costruire nuove opere. Questo governo è dotato di lungimiranza e coraggio.
Investimenti sulle rinnovabili. Riusciremo a essere un hub come promesso dal premier, rilanciando in questo modo anche il Sud?
Metodologia di lavoro. Per le nostre imprese (per lo più micro e piccole), a volte il green è visto più che altro come una spesa. È immaginabile pensare a una transizione sostenibile e a prova di micro imprese?
Credo che il forte incremento dei costi dell’energia dell’ultimo hanno abbiano dato evidenza, anche alle micro imprese, che il green possa rappresentare un elemento di stabilità in mercati energetici che si sono dimostrati fortemente volatili. Dobbiamo promuovere l’auto produzione e quindi l’auto consumo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, anche grazie alle comunità energetiche che molto presto garantiranno benefici ambientali, economici e sociali rilevanti alle famiglie e alle piccole imprese italiane.
La transizione esce accelerata o rallentata dalla ricerca di nuovi fornitori e dunque dallo ‘sganciamento’ dell’Italia dalla Russia?
Accelerata senza dubbio. Al netto della necessità, causata dalla guerra, di garantirci altri fornitori per la sicurezza energetica dell’Italia, è sempre più evidente che serve ridurre la nostra dipendenza dall’estero anche grazie alle rinnovabili, fondamentali per contribuire a contrastare i cambiamenti climatici in corso a livello globale.