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Così la Russia si prepara alla guerra di trincea

Mosca si attrezza con unità più piccole e agili e una nuova catena di comando. Kiev ha bisogno di assetti occidentali che le permettano di continuare le manovre offensive per non lasciare l’iniziativa ai russi, naturalmente in vantaggio in una guerra di attrito per dimensione e capacità produttiva

Una nuova struttura, denominata Unità di Assalto (Au), ha rimpiazzato il precedente Gruppo Tattico di Battaglione (Btg) nelle forze armate russe in Ucraina. Tradotto: l’esercito russo si sta riorganizzando nell’ottica di rendere le tecniche di assalto più adeguate alle condizioni attuali del campo di battaglia.

Un ufficiale riservista ucraino spiega che la nuova unità consista essenzialmente in un battaglione (circa 500 soldati) comprendente fanteria, artiglieria, carri, ricognizione e supporto, con un focus particolare sulle operazioni d’assalto in ambienti urbani e trincee. Il dato interessante è l’agilità sia operativa sia gerarchica della struttura, con i comandanti di plotone che decidono gli obiettivi di artiglieria o i corazzati che possono essere distribuiti tra i plotoni durante gli assalti.

Sono significative anche le linee guida sul come vanno condotti gli assalti. Ad esempio la il lasso di tempo tra il fuoco di artiglieria sulle posizioni fortificate e l’assalto della fanteria non deve essere superiore al minuto. Oppure, l’uso di droni per il monitoraggio è sconsigliato durante la battaglia per evitarne l’abbattimento. L’occupazione di trincee abbandonate è vietata perché potrebbero contenere trappole esplosive o essere state acquisite come bersaglio di artiglieria. È proibito muoversi in spazi aperti durante un assalto.

Insomma, i russi stanno passando da grandi strutture come i Btg a unità più piccole e agili. Come ampiamente raccontato anche da Formiche.net, Mosca ha scatenato l’invasione senza aspettarsi di dover combattere una guerra vera contro un esercito regolare. I fallimenti dell’offensiva su Kiev e la conseguente ritirata disordinata, oltre alle sconfitte dei mesi estivi e di inizio autunno possono essere letti anche in quest’ottica. Già dopo poche settimane di guerra le forze russe si sono concentrate principalmente nell’est del Paese dove si è scatenata una guerra d’attrito.

Guerra che l’Ucraina fatica a sostenere a causa dei rapporti di forza, sia economico-produttivi sia di risorse umane a disposizione. Per questo le dotazioni di armi occidentali come i carri armati e, in futuro, gli aerei sono fondamentali per permettere a Kiev di lanciare manovre che evitino di lasciare l’iniziativa in mano a Mosca. Inoltre, la mobilitazione russa ha creato un bacino umano sufficientemente grande da potere sia fungere da ricambio sia essere utilizzato per una nuova offensiva.

Procede dunque l’adattamento russo a una guerra lunga, la cui risoluzione dipenderà dall’andamento delle operazioni sul campo. Si vedrà se Mosca riuscirà ad avanzare nuovamente riprendendo il controllo di Severodonetsk e Kharkiv, o se utilizzerà le nuove risorse per un’altra linea offensiva. In ogni caso, il tempo non è dalla parte di Kiev che prosegue nelle richieste di pronta assistenza occidentale, come ribadito da Zelensky nell’ultimo incontro con la delegazione di parlamentari europei.



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