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C’è un secondo pallone spia sul Sudamerica. Continua il confronto Usa-Cina

Mentre è stato individuato un secondo pallone spia e il primo si sta dirigendo verso la Florida, il dipartimento di Stato offre informazioni sul cosa ha mosso la decisone del segretario Blinken di non andare a Pechino. Le relazioni non sono saltate, spiega Washington

Il Pentagono ha individuato un secondo pallone aerostatico di sorveglianza, probabilmente anche questo cinese, sopra ai cieli del Sudamerica. Ma ha fatto sapere che non ritiene che il suo percorso di volo arrivi sopra gli Stati Uniti.

Il primo intanto si sta dirigendo sul Missouri, dove tra le altre cose si trova la Whiteman Air Force Base, dove sono di stanza i bombardieri strategici B-2 e gli ordini nucleari che possono trasportare. Dalle più attendibili analisi della rotta si prevede che intorno a lunedì questo primo pallone sarà sulla Florida e da lì verso il mare aperto. A quel punto potrebbe essere abbattuto, perché gli eventuali detriti non dovrebbero causare danni alle persone a terra. Ragione questa per cui il commander in chief Joe Biden ha finora deciso di evitare azioni cinetiche. Contromisure elettroniche sono già state usate invece per oscurarlo. Mentre “cose sono state rimosse” dal suo percorso, hanno spiegato funzionari statunitensi alla NBC.

Se la raccolta di informazioni ottenuta col pallone spia sarà limitata, almeno stando a ciò che ha dichiarato Washington, l’effetto politico-diplomatico della vicenda è forte. Il segretario di Stato americano Antony Blinken resterà a Washington in questi giorni. Era pronto per partire per Pechino, secondo un piano di continuità nelle comunicazioni concordato da Biden e Xi Jinping nel loro incontro al G20 di Bali. Ma il segretario, che doveva partire la scorsa notte, ha deciso di postporre il viaggio cinese.

Reazione severa, quella cinese, all’accaduto. Pechino si è difesa, ha dichiarato di non essere colpevole se non di aver perso il controllo della rotta di una strumentazione per il controllo meteorologico (così ha definito quello che per gli americani è un pallone spia all’interno del loro territorio continentale). “Abbiamo preso atto della dichiarazione di rammarico della Repubblica popolare cinese”, hanno spiegato due alti funzionari del dipartimento di Stato in un briefing di contesto offerto ai giornalisti in forma anonima.  “Ma la presenza di questo pallone aerostatico nel nostro spazio aereo è una chiara violazione della nostra sovranità e del diritto internazionale, ed è inaccettabile che ciò sia avvenuto. Dopo aver consultato i nostri partner inter-agenzie e il Congresso, abbiamo concluso che in questo momento non ci sono le condizioni per un viaggio in Cina del segretario Blinken”. Blinken, prima di annunciare pubblicamente il rinvio del viaggio, ha avuto una conversazione telefonica con il direttore dell’Ufficio centrale per gli affari esteri, Wang Yi, ex ministro degli Esteri e attualmente capo della diplomazia del Partito/Stato. È in questa circostanza che è stato annunciato che il viaggio avrebbe dovuto essere rinviato. Ma il segretario ha anche insistito sul fatto che ci sarà, e a breve.

Gli Stati Uniti hanno battuto pubblicamente e in background sulla loro volontà di mantenere aperte le linee di comunicazione, nonostante la vicenda del pallone spia abbia chiamato una risposta dura. Washington ha comunicato subito all’ambasciata cinese in città l’intercettazione del Pentagono. Contatti di vario livello ci sono stati tra vice segretari e funzionari senior statunitense e le controparti cinesi. La reazione di Pechino ha seguito invece tre tempistiche. Inizialmente c’è stato un tentativo di disimpegno, con il ministero degli Esteri che prendeva tempo evidentemente in attesa di istruzioni dal Partito. Poi l’ammissione nella nota di rammarico e la spiegazione a proposito della strumentazione per il meteo. Successivamente è stata avviata una campagna di infowar in cui da un lato si incolpavano gli Stati Uniti di aver usato la vicenda per alzare i toni contro la Cina ed esacerbato le tensioni; dall’altro – online, tramite campagne di bot e influencer propagandisti – si schernivano gli UsStati Uniti per la debolezza dimostrata con la decisione di non aver abbattuto il pallone. A giudicare dalle reazioni su Weibo da parte degli utenti comuni, in pochi credono alla versione della strumentazione da ricerca, e parte degli utenti cinesi sta usando la situazione che si è creata per prendersi gioco degli Stati Uniti.

“La nostra chiara valutazione è stata che, nelle condizioni attuali, non sarebbe costruttivo recarsi a Pechino in questo momento. Ma ribadisco che si tratta di un rinvio”, ha detto uno dei funzionari statunitensi nel briefing. Nel ribadire che la diplomazia resta la via con cui continuare le relazioni tra Washington e Pechino, gli americani non evidenziano formalmente il rischio che quelle stesse relazioni siano state alterate dall’incidente in corso. “Come sempre, abbiamo affrontato la situazione attuale con decisione, proattività e responsabilità.  E continueremo a farlo anche in futuro”.

La visita di Blinken avrebbe dovuto essere importante per mettere dei guardrail a un’ampia gamma di questioni, come per esempio la situazione in Myanmar e Hong Kong, il dossier nordcoreano, il quadro attorno a Taiwan e nell’Indo Pacifico in generale. Washington non è la prima volta che scopre azioni di spionaggio cinese, chiaramente. E secondo il Pentagono palloni spia sono già stati usati più volte — sebbene non sui cieli continentali. Ma la coincidenza con il viaggio di Blinken ha reso la circostanza molto più sensibile. Questo tema avrebbe ristretto l’agenda in un modo che sarebbe stato inutile e non costruttivo un incontro, spiegano le fonti da Washington. L’amministrazione Biden non poteva mostrarsi accondiscendente, in definitiva debole, davanti a una violazione così provocatoria. Non poteva sprecare un’occasione per avere un dialogo largo a Pechino. Non voleva crearsi problemi con l’ampia platea di legislatori e cittadini che chiedono massima severità quando si parla di Cina.



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