La decisione è stata annunciata dal commissario Thierry Breton ed entrerà in vigore dal prossimo 15 marzo. Bruxelles ci tiene a sottolineare come la misura non riguardi la sicurezza dei suoi cittadini, ma rimane una questione interna all’istituzione. TikTok ha un problema sempre più grande con l’Occidente
Dopo gli Stati Uniti, anche l’Unione europea si schiera contro TikTok. La Commissione sta infatti chiedendo al proprio personale di rimuovere l’app dai propri cellulari aziendali, così come comunicato dal commissario per il mercato interno, Thierry Breton. Lo ha annunciato durante una conferenza stampa, riportata da Euractiv, sottolineando come il braccio esecutivo dell’Ue sta vigilando con estrema attenzione sulla sicurezza informatica. Altri dettagli sull’attività della piattaforma cinese, di proprietà di ByteDance, non ne sono stati forniti, ma la decisione di Bruxelles fa ugualmente molto rumore.
Come istituzione, ha evidenziato Breton, la Commissione europea “ha un forte focus sulla protezione della sicurezza informatica ed è su questo che abbiamo preso questa decisione. Per questo prendiamo a volte delle decisioni per far sì che nel contesto attuale, dove vediamo molte attività nella cyber sicurezza, possiamo garantire la protezione. Ecco il motivo di questa decisione”. Che nasce prendendo spunto da quanto deciso dal governo di Washington, in trattativa da mesi con TikTok per permettere all’azienda di continuare a operare in territorio statunitense senza che questo comporti dei rischi per la sicurezza nazionale.
“Ci sono tendenze positive, ma c’è ancora margine di miglioramento”, aveva affermato il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders, dopo aver incontrato il Ceo dell’app, Shou Zi Chew, durante il suo tour europeo. Era gennaio, proprio quando sono iniziate le prime grane. “Il mese scorso ho avuto un colloquio con l’amministratore delegato di TikTok”, ha continuato il commissario Breton. “Nella ricca conversazione che abbiamo avuto gli ho parlato dei problemi concernenti la sicurezza dei dati, i potenziali trasferimenti e i loro servizi”.
La reazione della società cinese è arrivata poco dopo, per bocca di uno dei suoi portavoce. “Siamo delusi da questa decisione, che riteniamo sbagliata e basata su pregiudizi”, ha affermato. “Abbiamo contattato la Commissione per mettere le cose in chiaro e spiegare come proteggiamo i dati delle 125 milioni di persone che sono su TikTok ogni mese in tutta l’Unione europea. Stiamo continuando a migliorare il nostro approccio alla sicurezza dei dati, anche attraverso la creazione di tre data cenere in Europa per conservare i dati degli utenti a livello locale, riducendo ulteriormente l’accesso ai dati da parte dei dipendenti e minimizzando il flusso di dati al di fuori dell’Europa”.
A controbattere, per parte europea, è stato il portavoce della Commissione, Eric Mamer, che ha tenuto a precisare come “non ci stiamo assolutamente esprimendo” sulla sicurezza degli utenti, “ma questa è una decisione specifica e interna della Commissione, non per tutti gli altri o per gli Stati membri”. Una decisione che, verrebbe da dire, rimane di natura prettamente politica, che si applicherà a partire dal prossimo 15 marzo.
“Quindi”, ha aggiunto Mamer, “il personale della Commissione ha tempo fino a quella data per disinstallare l’app dal proprio telefono”. E giura: “Non c’è stata alcuna pressione da parte degli Stati Uniti”. Vero o no, TikTok ha dei problemi in tutto l’Occidente.