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Tutto il possibile per la vittoria ucraina. La lezione dei comandanti supremi alleati

Sette ex-Comandanti supremi alleati della Nato lanciano un appello agli Stati Uniti e agli alleati Nato per fare tutto il possibile per la vittoria ucraina. Anche perché, dopo dodici mesi, “la guerra è a un punto critico”, con Mosca che si sta preparando a nuove offensive. “Ora è il momento per dare all’Ucraina ciò di cui ha bisogno per vincere”

“In qualità di ex Comandanti supremi alleati della Nato, sappiamo quanto sia stato essenziale il sostegno degli Stati Uniti e degli alleati per i successi sul campo di battaglia dell’Ucraina”. Con queste parole sette generali e un ammiraglio americani, che hanno ricoperto il ruolo di Comandante supremo alleato della Nato in Europa (Saceur), hanno deciso di sottolineare l’importanza del sostegno a Kiev per la sicurezza globale, in una lettera congiunta pubblicata su Defense One. “Il mondo sarebbe un posto molto più pericoloso se Putin fosse riuscito a rovesciare il governo ucraino”, scrivono i generali, che sottolineano come “i nostri alleati della Nato sarebbero minacciati e più vulnerabili alla coercizione russa”, soprattutto se gli Usa non avessero deciso di intervenire con gli aiuti per le Forze armate ucraine.

Lezioni dal passato

“La storia insegna all’America che i conflitti lontani all’estero possono minacciare direttamente il nostro Paese quando non ci impegniamo”, spiegano ancora gli ufficiali, ricordando come per due volte, nel corso del Novecento, gli Usa abbiano dovuto inviare milioni di uomini in tutto il mondo per combattere guerre che gli americani “avevano inizialmente ignorato” contro aggressori che erano rimasti incontrollati. “Non dobbiamo ripetere l’errore”. Anche perché le conseguenze di questi eventi hanno una portata globale, che non può essere ignorata. “Un’invasione russa di successo avrebbe incoraggiato la Cina ad agire contro Taiwan” spiega ancora l’appello, registrando come invece “i fallimenti militari del Cremlino stanno facendo riflettere Pechino”. Anche perché, dopo dodici mesi, “la guerra è a un punto critico”, con Mosca che si sta preparando a nuove offensive “ricorrendo a tattiche sempre più barbare per imporre la sua volontà sull’Ucraina”.

Ora è il momento di dare tutto

“L’esercito ucraino si sta preparando per le proprie controffensive con il beneficio di nuovi sistemi d’arma e di addestramento occidentali” spiegano i comandanti, registrando come, però, “se questo sostegno venisse meno” la reazione di Kiev potrebbe fallire “con conseguenze disastrose per l’Ucraina, gli Stati Uniti e i nostri alleati e partner in tutto il mondo”. Di conseguenza, per gli ex-Saceur “ora è il momento di scavare più a fondo per dare all’Ucraina ciò di cui ha bisogno per vincere”, non solo da parte degli Usa, ma anche dai suoi alleati. Per i generali, dunque, non c’è dubbio: “Abbiamo la responsabilità, radicata nei nostri valori e interessi, di garantire che la Russia non possa operare con tale impunità”.

Gli autori

I sette alti ufficiali che hanno deciso di scrivere questo appello sono il Wesley K. Clark, dello US Army, in carica come Saceur dal 1997 al 2000; Joseph Ralston, dell’Usaf, dal 2000 al 2003, James L. Jones, dei Marines, dal 2003 al 2006, l’ammiraglio della US Navy, James Stavridis, dal 2009 al 2013, Phil Breedlove dell’Air Force, dal 2103 al 2016, Curtis M. Scaparrotti, dell’Esercito, dal 2016 al 2019, e Tod Wolters, ancora dell’aeronautica, che ha guidato il comando supremo Nato dal 2019 fino al 2022, sostituito dall’attuale Saceur. Una carrellata di esperienze quasi ininterrotta degli ultimi 26 anni dell’Alleanza Atlantica. Anni durante i quali la Nato ha visto il mondo cambiare, dal periodo successivo alla fine della Guerra fredda, fino ai conflitti nei Balcani, la lotta contro il terrorismo internazionale, e il ritorno della competizione globale con Russia e Cina.

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