Nel suo intervento all’American bankers association, il segretario al Tesoro ed ex capo della Fed, Janet Yellen, rassicura mercato e investitori. L’imperativo di Washington è impedire nuove corse ai depositi e conseguenti knock out del credito, soprattutto a livello locale
Non ci saranno altre Silicon Valley Bank. Il governo americano non ha nessuna intenzione di assistere a nuove débâcle bancarie, come successo ormai due settimane orsono con l’istituto di credito della California (qui l’intervista all’economista ed ex membro del comitato esecutivo della Bce, Ignazio Angeloni). Janet Yellen, segretario al Tesoro statunitense sa che di colpo il ventre molle della finanza a stelle e strisce sono diventate le banche regionali, piccole e medie, quelle con le spalle più strette e appese più delle altre ai rendimenti dei titoli di Stato, su cui l’andamento dei tassi deciso dalla Federal Reserve incide non poco. La crisi di fiducia innescata da Svb si sta riverberando su questi istituti: per azionisti e risparmiatori meglio spostare i fondi sulle Big 4: JpMorgan, Bank of America, Citibank, Wells Fargo.
Per questo, nelle osservazioni preparate in occasione del suo intervento presso l’American bankers association, l’ex capo della Fed ha dettato la linea di Washington. Chiarendo che il governo è pronto a fornire ulteriori garanzie sui depositi se la crisi bancaria dovesse peggiorare. Questo per evitare il già visto bank run, ovvero la corsa allo svuotamento dei conti. Yellen stessa ha precisato che le autorità ritengono di aver intrapreso azioni appropriate per arginare i problemi di liquidità nel settore, ma faranno di più se necessario.
“I passi che abbiamo compiuto non si sono concentrati sull’aiutare specifiche banche o categorie di istituti. Il nostro intervento era necessario per proteggere il più ampio sistema bancario statunitense”, ha spiegato il segretario al Tesoro, aggiungendo che “azioni simili potrebbero essere giustificate se le istituzioni più piccole dovessero subire corse di depositi che comportano il rischio di contagio”. Insomma, a Washington sono pronti.
D’altronde, lo stesso Tesoro è già entrato in azione, in raccordo con la Fed, a seguito del crollo di Svb, lanciando due linee d’azione: una, chiamata Bank term funding program, per fornire prestiti di un anno contro titoli sicuri al valore nominale completo, mentre l’altra amplia la finestra di sconto della Fed. I due programmi hanno contribuito a garantire alle banche di contrarre prestiti per far fronte ai prelievi dei depositanti man mano che la fiducia diminuiva.
Tutto questo mentre “la situazione si sta stabilizzando. E il sistema bancario statunitense rimane solido”, ha rassicurato Yellen chiarendo che i due strumenti citati e messi in atto “funzionano come previsto per fornire liquidità al sistema bancario e i deflussi aggregati di depositi dalle banche regionali si sono stabilizzati: il Tesoro si impegna a garantire la salute e la competitività continue della nostra vivace comunità e delle istituzioni bancarie regionali”. Guardia alta.