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Il dialogo Roma-Delhi passa per la Difesa. Un’opportunità anche per le aziende italiane

Ripartono le relazioni tra Italia e India, con il vertice bilaterale tra Meloni e Modi. Un rilancio che vede in particolare la partnership sul versante della Difesa attraverso esercitazioni congiunte e programmi di sviluppo

Ripartono dalla Difesa le relazioni tra Italia e India, con i due Paesi che siglano un accordo bilaterale, primo tassello di una partnership più stretta tra Roma e Nuova Delhi. È quanto emerso dall’incontro tra il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con il primo ministro dell’India, Narendra Modi, un’occasione che ha permesso il rilancio dei rapporti tra i due governi dopo un decennio di relativa freddezza, accelerati in particolare nel settore della sicurezza. “C’è molto lavoro da fare insieme, a partire da alcuni settori su cui rafforzare le nostre relazioni: penso al tema della Difesa” ha registrato infatti il presidente Meloni, che ha sottolineato come l’incontro sia servito per “elevare i rapporti a partenariato strategico, perché le nostre relazioni sono estremamente solide”. Parole a cui ha fatto eco il premier Modi “Oggi istituiamo un ponte tra l’Italia e l’India aprendo un nuovo capitolo e cioè la cooperazione in materia di difesa per la produzione e sviluppo in questo settore che può essere un beneficio per ambedue i Paesi”.

Patto bilaterale Difesa

L’accordo prevede da una parte un rapporto più stretto tra le Forze armate di Italia e Inda, e dall’altra una collaborazione nello sviluppo e la produzione di piattaforme militari. La cooperazione con il subcontinente in questo settore, sottolineano da Palazzo Chigi, “è in forte ripresa”, e la sottoscrizione dell’accordo “consentirà di facilitare lo sviluppo di partenariati industriali, scambi di informazioni e corsi di formazione”. Come spiegato da Modi, infatti, con il presidente Meloni “abbiamo deciso di organizzare delle esercitazioni e dei corsi di formazione congiunti tra le rispettive Forze armate”, settando come priorità la lotta al terrorismo e al separatismo. Per il premier indiano, in particolare, la cooperazione nel settore della Difesa servirà a creare “nuove opportunità di sviluppo” anche per quanto riguarda la produzione, in con un “vantaggio per entrambi i Paesi”.

Interessi industriali

Per le aziende italiane, da Leonardo, a Fincantieri, fino a Elettronica, solo per citarne alcuni, il rilancio delle attività in India rappresenta una grande opportunità, soprattutto alla luce dell’importanza di un mercato vasto come quello indiano. Gli interessi della più grande democrazia asiatica, infatti, vanno dal capo dei trasporti militari, essenziali per un Paese esteso come l’India, a soluzioni all’avanguardia per il monitoraggio e la sensoristica della Difesa. L’India, inoltre, possiede requisiti a lungo termine avanzati, che possono essere incontrati dall’offerta industriale del nostro Paese. Certamente, però, l’accordo stretto tra Meloni e Modi rappresenta solo il primo passaggio di un percorso ancora da costruire. Un momento importante, di apertura, che dovrà necessariamente essere seguito dalle aziende del nostro Paese, che dovranno andare a costruire le opportunità commerciali con Nuova Delhi, registrando i requisiti e capendo come poter sviluppare le adeguate capacità di interesse per l’India. Una opportunità preziosa, che dovrà necessariamente vedere il continuo sostegno anche da parte del governo.

Dal Mediterraneo all’Indo-Pacifico

Un interesse, quello italiano per l’India, che si collega alla proiezione del nostro Paese verso l’Indo-Pacifico. Il governo in questo senso è sembrato consapevole che la sfida globale del futuro, oltre l’immediata minaccia russa, è quella che viene dal quadrante asiatico, le cui dinamiche saranno determinanti per lo scenario globale del futuro, con impatti che raggiungeranno anche l’Europa. “Noi parliamo di Mediterraneo allargato – ha infatti spiegato Meloni – e lo consideriamo allargato fino a qui, c’è una connessione fra Mediterraneo e Indo-Pacifico che vogliamo rafforzare”. Un esempio recente di questa visione indo-pacifica dell’Italia viene dall’invio nelle acque dei due oceani del pattugliatore d’altura della Marina militare italiana Francesco Morosini, classe Thaon di Revel, per una serie di esercitazioni insieme agli alleati e alle marine amiche nell’Indo-Pacifico e, come spiegato ad Airpress dal capo di Stato maggiore della Marina, ammiraglio Enrico Credendino: “Un’occasione per contribuire alla possibile esportazione del prodotto nazionale”. Dato lo scenario strategico attuale, infatti, l’India è impegnata nel potenziamento della sua componente militare marittima, e Nuova Delhi può rappresentare un mercato importante per i prodotti di realtà italiane come Fincantieri.

Le altre collaborazioni regionali

Rafforzare i legami con l’India, tra l’altro, potrebbe rappresentare un ulteriore tassello nella presenza dell’Italia nella cornice di sicurezza dell’Indo-Pacifico attraverso le partnership con i principali attori della regione. Roma, del resto, è legata anche all’altro grande player del quadrante, il Giappone, con il quale sta sviluppando, insieme a Londra, il sistema aereo di combattimento di sesta generazione, il Global combat air programme (Gcap), destinato a sostituire i circa novanta caccia F-2 giapponesi e gli Eurofighter europei. Al progetto, da parte italiana, partecipa il consorzio che coinvolge Avio Aero, Elettronica, MBDA Italia e Leonardo. A Marzo, tra l’altro, i ministri della Difesa dei tre Paesi, Guido Crosetto, Ben Wallace e Yasukazu Hamada, dovrebbero incontrarsi a Tokyo per discutere i prossimi passi del programma e per esplorare la possibilità di esportare il nuovo caccia ad altri Paesi. L’apertura dei rapporti con l’India potrebbe rappresentare una proiezione interessante per il consorzio Gcap.


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