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Su quali assi poggia il nuovo rapporto tra Italia e India

Il peso specifico indiano, composto dal suo Pil, dalla sua proiezione economica e da tutto ciò che di positivo può comportare per le imprese italiane, è un elemento particolarmente importante nel viaggio del presidente del Consiglio: l’idea è di stringere questo legame tra due penisole altamente strategiche, l’una nell’Oceano Indiano e l’altra nel Mar Mediterraneo

Creare un asse tra penisole nella consapevolezza che Italia e India sono due grandi nazioni, marittime e continentali allo stesso tempo, al fine di consolidare (anche in chiave anticinese) una relazione strategica. É questo il macro obiettivo che il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è posta nel suo primo viaggio in India, accolta dal primo ministro indiano, Narendra Modi, con un ricco ‘parterre’ di dossier esaminati alla voce difesa, imprese, energia e geopolitica.

Nel 75mo anniversario delle loro relazioni bilaterali i due paesi registrano un partenariato che si basa su due iniziative: la campagna per la promozione dell’industria indiana “Make in India” e la Missione per un’India autosufficiente “Atmanirbhar Bharat” che secondo Modi stanno aprendo “immense opportunità di investimento in India”, in settori chiave.

“Ci sono tra Italia e India molte similitudini.Siamo due penisole, due culture millenarie e due Stati relativamente giovani, due nazioni che si sono battute per la loro indipendenza e libertà” ha precisato Giorgia Meloni, sottolineando che ci sono i diversi settori su cui “lavorare insieme, settori che vogliamo rafforzare, come difesa, sicurezza energetica, transizione digitale, tecnologie emergenti, cyber-sicurezza, spazio. Sono materie strategiche sulle quali vogliamo collaborare e crediamo che si possa fare molto di più”. In quest’ottica si pongono le questioni più contingenti, come la guerra in Ucraina, su cui il premier ha osservato che il G20 a guida indiana può “facilitare il negoziato verso una pace giusta”.

Secondo Modi l’India e l’Italia “avviano un nuovo capitolo nelle loro relazioni ovvero la cooperazione in materia di difesa“, dove si aprono “nuove opportunità per la coproduzione e lo sviluppo congiunto, a beneficio di ambedue i Paesi”. Per questa ragione verranno messe in programma esercitazioni e corsi di formazione congiunti per le forze armate italiane e indiane, che tra l’altro sono anche accomunate dalla lotta al terrorismo e al separatismo. Il tutto trasuda dalle parole di Modi quando osserva che con piacere “lanciamo un ponte fra Italia e India”, con Nuova Dehli che si dice molto lieta che l’Italia abbia aderito all’Indo-Pacific Oceans Initiative.

In sostanza il peso specifico indiano, composto dal suo Pil dalla sua proiezione economica e da tutto ciò che di positivo può comportare per le imprese italiane, è il macro elemento particolarmente attenzionato dal viaggio del Presidente del Consiglio: l’idea è di stringere questo legame bipolare tra due penisole altamente strategiche, l’una nell’Oceano Indiano e l’altra nel Mar Mediterraneo, per stimolare una sinergia commerciale, economica, militare che sostenga lo sviluppo reciproco.

Il progetto di Palazzo Chigi è quello di utilizzare il modus del Piano Mattei per l’Africa anche alle latitudini indiane per immaginare e attuare un filo, costante e strategico.

@FDepalo


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