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Italferr, Leonardo, Sparkle (e non solo). Tutte le opportunità delle aziende italiane in India

Quest’anno l’India supererà la Cina come nazione più popolosa al mondo e affiancherà il dato demografico a quello relativo al Pil. Chi c’era e cosa si è detto al Business Forum italo-indiano presieduto dal ministro degli Esteri Antonio Tajani assieme alla controparte indiana Piyush Goyal

Dalle parole ai fatti. L’impegno del governo a cementare le relazioni tra Roma e Nuova Delhi ha trovato un punto di caduta pragmatico nel Business Forum delle principali aziende italiane in India, presieduto dal ministro degli Esteri Antonio Tajani assieme alla controparte indiana Piyush Goyal.

Da un lato l’India ha l’esigenza di migliorare la propria capacità di sviluppo in ambiti come l’automotive, le rinnovabili e l’agroalimentare; dall’altro l’Italia proprio in questi settori può vantare un corposo know-how sia tecnologico che industriale. Inoltre Roma ha messo nel mirino le potenzialità del bacino indiano, che presenta profili assolutamente interessanti: non solo quest’anno il Paese supererà la Cina come nazione più popolosa al mondo, ma affiancherà il dato demografico a quello relativo al Pil. Quale migliore occasione per incunearsi in questo trend e contribuire a ottenere un dividendo industriale per entrambi? L’India tra l’altro è al terzo posto al mondo per startup presenti.

Per questa ragione il tenore delle parole del ministro Tajani è stato improntato alla straordinaria occasione rappresentata dai distretti industriali di Delhi e di Mumbai/Pune, su cui si sono concentrati gli accordi siglati da Enel con le controparti indiane, passando per la difesa, la connettività con il cavo “Blue and Raman” che collegherà Italia e India attraverso il Mediterraneo e il Medio Oriente e, quindi, alla visione geopolitica legata a queste azioni.

Dati positivi come l’interscambio commerciale, che ha raggiunto il livello record di 15 miliardi di Euro nel 2022, o come il fatto che 600 imprese italiane hanno stabilito la loro presenza nel Paese, rappresentano due elementi incoraggianti, che hanno trovato nel Forum una naturale cornice dove mettere in luce i progetti strategici in corso e quelli futuri.

Tajani ha sottolineato come la visita del presidente del Consiglio Meloni sia una chiara conferma della volontà del governo italiano di rafforzare la cooperazione bilaterale con l’India, rilanciando in particolare il partenariato strategico nel settore privato. Di partner fondamentale che guideranno la crescita su scala globale nei prossimi anni ha parlato, a proposito dell’India, Barbara Beltrame Giacomello, vice presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria, presente al Forum secondo cui l’Italia deve investire “sullo scambio di know-how nei settori industriali a valore aggiunto, ripensare la nostra cooperazione per realizzare progetti innovativi, mettere insieme soggetti pubblici e privati per sostenere la crescita e la competitività dell’industria locale”. Il tutto potrà essere realizzato attraverso la “rete di associazioni di settore e sulla loro competenza unica in questo campo, che è di supporto strategico alle imprese locali”.

Al forum hanno preso parte i vertici delle aziende italiane di punta. Dal direttore di Enel Grids, Antonio Cammisecra al presidente di Tecnimont India, Gianni Bardazzi; dal vicepresidente di Piaggio, Roberto Colaninno al Gruppo Ferrovie di Stato, con l’ad di Italferr Andrea Nardinocchi; dall’ad di Leonardo International, Pasquale Di Bartolomeo all’ad di Telecom Italia Sparkle, Enrico Maria Bagnasco; dal direttore Operativo di India, Asia e Pacifico di Stellantis, Carl Smiley al presidente di Marelli India e della divisione Electronic Systems del Gruppo Marelli, Ravi Tallapragada; dall’ad di Fincantieri Cina, Fabrizio Ferri al presidente di Simest e direttore Affari Europei e Internazionali di Cdp, Pasquale Salzano.

 

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