Ecco il nuovo accordo tra l’Asi e il Dis per lo sviluppo, all’interno del programma Galileo, delle capacità necessarie a consentire l’utilizzo del servizio Public regulated service. Così da potenziare e proteggere le capacità nazionali nel campo della sicurezza che potrebbero essere messe a rischio da crisi o emergenze
Orbite e istituzioni sempre più vicine. È stato siglato un nuovo accordo tra l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) in merito alle regole di accesso al programma europeo di navigazione Galileo. Ad apporre la firma sono stati rispettivamente il presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia, e la direttrice del Dis, Elisabetta Belloni. L’accordo programmatico riguarda in particolare gli interventi riconducibili alla ricerca, allo sviluppo e alla sicurezza per il sistema-Paese, che hanno come oggetto lo sviluppo, all’interno del programma europeo di navigazione Galileo, delle capacità necessarie a consentire l’utilizzo del servizio Public regulated service (Prs). Ovvero, un servizio erogato sotto il controllo governativo, destinato soltanto a utenti autorizzati.
Strategia nazionale di sicurezza per lo Spazio
Gli interventi previsti dall’accordo saranno funzionali sia a sviluppare le infrastrutture necessarie all’implementazione del servizio Prs sia a contribuire alla ricerca e innovazione finalizzate alla realizzazione dei ricevitori, coinvolgendo in questo modo gli utenti autorizzati dei settori Difesa, sicurezza, gestione emergenze e infrastrutture critiche. A stabilire le risorse necessarie ad assicurare lo sviluppo del servizio Prs, è il piano triennale di attività dell’Asi, che definisce inoltre “lo sviluppo della capacità nazionale Prs una delle priorità definite dall’Atto d’indirizzo politico emanato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri a febbraio 2019”. Obiettivo dell’intesa è di implementare, e allo stesso tempo proteggere, le capacità nazionali nel campo della sicurezza che potrebbero essere messe a rischio da crisi ed emergenze in diversi ambiti, che vanno dalle telecomunicazioni all’Osservazione della Terra, fino alla navigazione satellitare.
Legami con la Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza
In questo quadro, nella relazione annuale del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica sulla politica dell’informazione per la sicurezza rilasciata gli scorsi giorni, in realtà non compaiono sezioni esplicitamente dedicate all’ambito spaziale, ma i riferimenti presenti indicano continuità con quanto fatto l’anno scorso. “Per quanto attiene al settore aerospaziale, l’azione di presidio informativo si continua a misurare con una catena del valore italiana strettamente connessa a quella europea”, recita la relazione. L’attività informativa, nel dettaglio, “è stata rivolta alla prevenzione, all’individuazione e al monitoraggio di tentativi di ingerenza di soggetti esteri, volti a depotenziare o finanche marginalizzare il nostro comparto industriale ad alto valore aggiunto nei principali mercati internazionali di settore”.
Asi al fianco del patrimonio culturale nazionale
Tra gli accordi recentemente stipulati dall’Asi, nell’ambito dello sviluppo di una crescente sinergia tra le istituzioni e i sistemi satellitari, rientra anche quello appena finalizzato con il ministero della Cultura, siglato dal presidente Saccoccia e dal direttore generale Sicurezza del patrimonio culturale, Marica Mercalli. L’accordo, in questo caso, punta invece alla realizzazione congiunta e coordinata di attività e programmi riguardanti la rilevazione e la condivisione di dati sul patrimonio culturale nazionale rientrante nel Piano di monitoraggio e conservazione dei beni immobili. La partnership di due anni prevede la fornitura da parte dell’Asi di dati acquisiti grazie al sistema satellitare di Osservazione della Terra, Cosmo-SkyMed, sviluppato in cooperazione con il ministero della Difesa. Insieme allo sviluppo di strategie ad hoc, l’accordo prevede anche che le due parti di impegnino a sviluppare attività di utilizzo dei dati satellitari, e prodotti derivati a scopi applicativi, così da favorire lo scambio di conoscenze, la gestione e il supporto tecnico-operativo nelle diverse fasi del progetto dedicato alla tutela dei beni culturali.