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Nuova strategia spaziale e 8 miliardi all’Epf. Così l’Ue rafforza la Difesa

Sono quasi otto i miliardi di euro stanziati dal Consiglio per il Fondo europeo della pace, lo strumento utilizzato per supportare le Forze armate ucraine e finanziare le azioni della Pesc. Accanto a ciò l’Ue lavora alla sua strategia dello Spazio per aumentare la condivisione delle migliori pratiche e rafforzare la resilienza spaziale europea

Novità in casa europea, con nuovi fondi stanziati per la Difesa e una strategia spaziale in arrivo. Il Consiglio ha infatti adottato una decisione che aumenta il massimale finanziario del Fondo europeo per la pace (Epf), portandolo alla cifra di oltre 7.9 miliardi di euro fino al 2027. Il fondo, istituito nel 2021, è stato lo strumento che ha permesso all’Ue di sostenere le Forze armate ucraine grazie a sette pacchetti di sostegno ad hoc. L’Epf infatti è uno strumento fuori bilancio e originariamente aveva un tetto finanziario complessivo di 5 miliardi di euro. Permette di finanziare tutte le azioni di Politica estera e di sicurezza comune (Pesc) relative alle questioni militari e di Difesa, con l’obiettivo chiaro di prevenire i conflitti, preservare la pace e rafforzare la stabilità internazionale. Ma questo non è tutto. La Commissione e l’Alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, hanno presentato la prima comunicazione congiunta su una strategia spaziale europea per la sicurezza e la Difesa. “Per la prima volta, stiamo presentando una strategia che riunirà tutti i nostri strumenti per proteggere i beni spaziali dell’Ue e garantire che tutti possano beneficiare dei servizi spaziali”, ha raccontato Borrell.

L’impegno per la sicurezza

“Garantire la sostenibilità finanziaria di questo strumento è fondamentale per il nostro sostegno non solo all’Ucraina, ma anche ai nostri partner in altre parti d’Europa, in Africa e in Medio Oriente, in quanto le esigenze continuano ad emergere”, ha spiegato ancora l’Alto rappresentante. La decisione non arriva come un fulmine a ciel sereno, bensì attua l’accordo politico già raggiunto a dicembre scorso, quando il Consiglio affari esteri dell’Unione europea ha aumentato di due miliardi l’Epf per il 2023, prevedendo inoltre la possibilità di un ulteriore incremento in una fase successiva, come poi si è verificato. Nel quadro della nuova decisione, inoltre, il Consiglio ha fissato a 5 milioni di euro i costi comuni dell’esercitazione militare di gestione delle crisi dell’Ue 2023 (Milex 23), introducendo anche una maggiore flessibilità nella raccolta e nell’uso dei contributi finanziari degli Stati membri, nonché nel loro utilizzo da parte dello strumento stesso.

Ecco la strategia spaziale europea

“Lo Spazio è diventato un fattore-chiave non solo per le nostre società ed economie europee, ma anche per la sicurezza e la Difesa. Senza sicurezza, non ci può essere futuro nello spazio. Come evidenziato nella Bussola strategica, lo spazio è un dominio strategico”. Così Borrell ha commentato la nuova iniziativa di adottare una strategia ad hoc per lo spazio, insieme alla Commissione europea. L’iniziativa è stata incoraggiata dallo slancio politico dello scorso anno, quando, dopo l’esplosione di un satellite russo provocata da Mosca per testare le proprie armi Asat, che aveva anche messo a rischio la Stazione spaziale internazionale (Iss), l’Alto rappresentante aveva spinto l’acceleratore sulla strategia spaziale europea. In un panorama geopolitico sempre più competitivo e con una corsa allo spazio senza precedenti, l’Ue agisce per proteggere i propri beni spaziali, cercando di scoraggiare le attività ostili nello spazio rafforzando al contempo la propria autonomia.

Proteggere i sistemi in orbita

La strategia vuole far leva sulla comprensione condivisa delle minacce in orbita, ricomprendendo dunque diverse azioni a protezione dei sistemi spaziali, e su una risposta coordinata alle minacce, per “un’Europa più coerente nello Spazio” come ha osservato il Commissario europeo per la concorrenza, Margrethe Vestager. “La nuova strategia dell’Ue segna un cambiamento di paradigma, volto a rafforzare la nostra resilienza nello Spazio e dallo Spazio. Colma il divario tra Spazio e Difesa, abbattendo i silos e rafforzando i nostri programmi di punta nello Spazio per scopi di sicurezza e difesa”, ha osservato invece il Commissario per il mercato interno, Thierry Breton.

Resilienza e salvaguardia dei servizi spaziali

Proprio per aumentare la comprensione comune delle minacce spaziali all’interno dei confini Ue, l’Alto rappresentante preparerà un’analisi annuale classificata del panorama delle minacce spaziali a livello europeo, basandosi sui dati d’Intelligence degli Stati membri. La strategia, inoltre, propone di estendere l’attuale meccanismo di risposta alle minacce spaziali, già utilizzato per la protezione del sistema Galileo, a tutti i sistemi e servizi spaziali dell’Ue e incrementare al contempo il numero di esercitazioni. In questo quadro inoltre la Commissione sta valutando la possibilità di dotarsi di una legge spaziale dell’Ue che fornisca un quadro comune per la sicurezza e sostenibilità in orbita. Ma non solo, è in cantiere anche la creazione di un Centro di condivisione e analisi delle informazioni (Isac) per sensibilizzare e facilitare lo scambio di best practices tra i diversi stakeholder del settore, sempre con l’obiettivo di rafforzare la resilienza spaziale del Vecchio continente. In tale contesto, chiaramente sarà fondamentale e propedeutico rafforzare la sovranità tecnologica dell’Unione, puntando quindi a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento.

Uso dello Spazio per la sicurezza e la Difesa

Tra gli scopi della strategia vi è anche la massimizzazione dell’uso dello Spazio per scopi di sicurezza e Difesa. Lo sviluppo di servizi dual-use richiede di tener conto delle esigenze della Difesa, nel momento in cui si prepara l’evoluzione dei programmi spaziali dell’Unione. In particolare, vi sarà il lancio di due progetti pilota: uno per fornire servizi iniziali di conoscenza del dominio spaziale basati sulle capacità degli Stati membri e un secondo per un nuovo servizio governativo di Osservazione della Terra, facente parte dell’evoluzione di Copernicus e a complemento delle risorse esistenti. In generale, la strategia si propone di rafforzare la comunicazione tra i diversi stakeholder dello Spazio, soprattutto in riferimento alla ricerca.


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