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Via il Reddito di cittadinanza, ecco la Mia. Tutti i dettagli

Il governo di Giorgia Meloni, per il contrasto alla povertà, è pronto a varare la Mia, ovvero Misura di inclusione attiva, sorta di spin off della creatura cara al Movimento Cinque Stelle. Cosa cambia?

Il Reddito di cittadinanza si prepara a cambiare pelle. Il governo di Giorgia Meloni per il contrasto alla povertà è infatti pronto a varare il Mia, ovvero Misura di inclusione attiva, sorta di spin off della creatura cara al Movimento Cinque Stelle. Che succede? Premesso che il Reddito andrà a scadenza naturale a fine 2023, visto che dal 2024 non verrà rifinanziato, adesso cambia la durata del nuovo sostegno e ci sarà la divisione in due categorie con quote a scalare: occupabili e famiglie povere senza possibilità di lavorare. Per i primi il tetto massimo di sussidio sarà di 375 euro mentre per le seconde l’importo base sarà di 500 euro. La misura dovrebbe arrivare presto in Consiglio dei ministri ed essere attiva già a settembre.

I potenziali beneficiari, ha scritto il Corriere della Sera, in linea con quanto deciso con la manovra, verranno divisi in due platee: famiglie povere senza persone occupabili e famiglie con occupabili. Le prime sono quelle dove c’è almeno un minorenne o un anziano over 60 o un disabile. Le seconde quelle dove non ci sono queste situazioni ma almeno un soggetto tra 18 e 60 anni d’età. In sostanza, gli occupabili (stimati in 300 mila nuclei monofamiliari più 100 mila nuclei con più membri), che beneficiano dell’attuale Reddito al massimo per 7 mesi nel 2023 e comunque non oltre il 31 dicembre, scaduta la prestazione il richiedente potrà la domanda per la Mia: che però, per loro, sarà meno generosa e avrà una durata inferiore rispetto al Reddito di cittadinanza e anche alla Mia di cui beneficeranno le famiglie senza persone occupabili.

Mentre per i poveri tout court la Mia durerà, in prima battuta, fino a 18 mesi (come ora il Reddito), per gli occupabili non più di un anno. Ma la proposta del governo dovrebbe recuperare anche l’idea del “decalage” avanzata alcuni mesi fa dal sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon. Il nuovo sussidio, in sostanza, non si potrà più chiedere a ripetizione, come il Reddito, ottenendo ogni volta altri 18 mesi di assistenza. Per le famiglie senza occupabili, dalla seconda domanda in poi, la durata massima della Mia si ridurrà a 12 mesi. Come accade ora, prima di chiedere nuovamente la prestazione dovrà passare almeno un mese.


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