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Viaggio alla frontiera della rivoluzione digitale con Giusy Di Foggia (Nokia)

Dalla prima implementazione di Intelligenza Artificiale e di Machine Learning in una interfaccia radio, fondamentale per arrivare al 6G, al motivo per cui la sua azienda ha deciso di cambiare il disegno del marchio dopo 60 anni. Con l’amministratore delegato di Nokia Italia abbiamo parlato di gemelli digitali, Metaverso, sicurezza del 5G, e di quali effetti può avere la tecnologia in settori chiave per il nostro Paese: salute, agricoltura, trasporti, energia, manifatturiero

Dal 1 gennaio 2023 è diventata Head of Business Development for South and Central Europe, per esportare le best practices italiane all’intera regione. Ebbene sì, una volta tanto il percorso è inverso. E nel frattempo Giuseppina (Giusy) Di Foggia ha mantenuto il ruolo di amministratore delegato e vice presidente di Nokia Italia. Formiche.net l’aveva intervistata l’anno scorso per parlare del suo percorso professionale, dell’importanza delle materie Stem nel nostro Paese e in particolare della formazione di giovani e donne. In questa conversazione ha commentato le novità della sua azienda – che tutti associano al ruolo fondamentale che ha avuto nella telefonia mobile, ma pochi ne conoscono tutti i campi di attività odierni – e le tecnologie che stanno rivoluzionando la nostra vita: infrastrutture di ultima generazione, sicurezza del 5G e sviluppo del 6G, Metaverso, cloud, Industria 4.0, Intelligenza artificiale.

Cominciamo da una delle ultime notizie che riguardano Nokia: il rebranding dopo 60 anni con lo storico marchio. Quale messaggio state mandando al mondo commerciale e dei consumatori?

In occasione del recente Mobile World Congress a Barcellona, in Nokia abbiamo lanciato il nuovo brand che vuole indirizzare un messaggio chiaro al mercato, per riflettere la realtà dell’azienda oggi: Nokia è un leader tecnologico nel B2B, che sta creando il futuro della tecnologia, un futuro dove le reti si incontrano con il cloud per realizzare il pieno potenziale del digitale in ogni settore dell’industria.

Certamente sia le imprese sia i nostri partner e clienti conoscono Nokia, ma non tutti sono consapevoli del valore aggiunto che portiamo nella trasformazione digitale del business. Ebbene, presentandoci con un nuovo brand vogliamo rendere più visibile la nostra presenza, come protagonisti nella trasformazione digitale dell’industria e nelle reti mission critical.

Un brand rinnovato è un segnale di cambiamento, cattura l’attenzione verso la nostra azienda e la nostra strategia tecnologica e sottolinea il ruolo crescente che giochiamo per plasmare il futuro della tecnologia.

Che obiettivi vi siete dati in vista di questo cambiamento?

Ne abbiamo quattro in particolare: focalizzazione sul B2B e riconoscimento della leadership nell’innovazione tecnologica; posizionamento come partner a valore aggiunto e fornitore di riferimento degli operatori di telecomunicazione; crescente consapevolezza da parte dei clienti del segmento aziendale; essere percepiti come un posto di lavoro stimolante per attrarre i migliori talenti.

Questioni centrali in questo momento: le reti e la digitalizzazione dei processi. Quali sono i settori in cui c’è più bisogno di un salto tecnologico, in particolare in Italia? Ci sono mondi più dinamici e altri più difficili da innervare con nuove digital capabilities?

Immagino sia ormai chiaro a tutti quanto le reti rappresentino il fattore chiave per la digitalizzazione delle industrie e la realizzazione del più ampio potenziale della trasformazione dei processi e dei servizi.  Sono convinta che le opportunità della trasformazione digitale ora e del Metaverso a breve saranno realizzate da un ecosistema di valore a più attori, incentrato sulle nuove capacità di rete e sulle proposte as-a-service. Nessuna singola azienda sarà in grado di fornire tutte le soluzioni e ci aspettiamo che si sviluppi un ricco ecosistema di collaborazione, co-innovazione e partnership.

Ciò premesso, in generale, ci sono molti settori in cui potrebbe e/o dovrebbe  esserci bisogno di un salto tecnologico. In Italia tra i settori che potrebbero beneficiare di un maggior investimento in tecnologia segnalo:

  • Salute: La tecnologia può migliorare l’efficienza dei servizi sanitari, la diagnosi e il trattamento delle malattie, la raccolta e l’analisi dei dati sanitari per la ricerca scientifica. È recente una nostra realizzazione in Italia con Fondazione Don Gnocchi e Armundia volta ad esplorare l’utilizzo di tecnologie innovative come la virtual reality per la riabilitazione di pazienti affetti da sclerosi multipla
  • Agricoltura, il fiore all’occhiello del made in Italy, ma in cui i cambiamenti sono veloci e le decisioni da prendere sono molto importanti per mantenere la competitività. L’agricoltura di precisione, basata su sensori, droni e analisi dei dati, può migliorare la produttività e la sostenibilità del settore agricolo.
  • Trasporti: questo è invece un settore croce e delizia del nostro Paese.  La tecnologia può migliorare l’efficienza e la sicurezza dei trasporti, nonché ridurre l’impatto ambientale.
  • Energia: L’energia rinnovabile e l’efficienza energetica sono aree in cui la tecnologia può avere un impatto significativo sulla sostenibilità ambientale e sulla riduzione dei costi.
  • Manifatturiero: l’Italia è ancora il secondo Paese manifatturiero d’Europa, ma si trova di fronte a una competizione serrata da parte dei paesi che stanno colmando il gap proprio grazie all’adozione di tecnologie avanzate come l’automazione, la robotica e l’intelligenza artificiale. Queste possono aumentare la produttività e la competitività delle aziende manifatturiere. È molto importante – direi fondamentale in questo settore – che aziende, operatori e fornitori di tecnologia si muovano di concerto con l’obiettivo di mantenere la leadership italiana in questo segmento.

Questi sono solo alcuni esempi, ma ci sono molte altre aree in cui la tecnologia potrebbe essere utilizzata per migliorare la società e l’economia italiana e Nokia può contribuire a questa trasformazione.

Lei citava il vostro ruolo al Mobile World Congress di Barcellona. Che cosa emerge dal mercato globale delle telecomunicazioni?

Lo confermo, il Mobile World Congress ci ha visto protagonisti quest’anno, e non soltanto per il lancio del brand aggiornato. Se vogliamo delineare un trend nel mercato globale delle telecomunicazioni emerso a Barcellona, devo entrare nello specifico e mi scuserete se dovrò usare per un attimo un gergo specialistico. Direi che gli operatori di reti si stanno muovendo verso un modello di collaborazione con gli sviluppatori per commercializzare interfacce programmabili, più precisamente API, e fare crescere nuovi segmenti di fatturato nel B2B, così come nel B2B2X. In quest’ambito Nokia ha presentato la nuova piattaforma di monetizzazione di rete che utilizza l’approccio Network-as-Code per abilitare la creazione di valore per gli operatori di rete, consentendo a imprese e sviluppatori di cooperare in modo semplificato. Nokia, in questo mondo aperto, gioca il ruolo di aggregatore, all’interno dell’iniziativa Open Gateway del GSMA.

Ci dice che il mondo si va strutturando da una parte verso specializzazioni sempre più spinte, dall’altra verso interfacce aperte e user-friendly?

Sì, in poche parole nessuno può fare da solo. La parola chiave è la collaborazione fra fornitori di tecnologia, sviluppatori e operatori che offrono il servizio al cliente finale, sia esso un’azienda, un consumatore, un ente della Pubblica Amministrazione.

In Europa si sta diffondendo maggiore consapevolezza sull’importanza di un 5G sicuro e affidabile. In che modo Nokia può garantire reti di nuova generazione che siano anche al riparo da possibili interferenze?

Sicurezza e affidabilità sono temi ricorrenti, ogni volta che una nuova generazione radiomobile prende piede, ed è giusto che sia così, la tecnologia non si compra a scatola chiusa. Mi preme sottolineare che il 5G è più di una tecnologia di accesso radio. È una nuova architettura con un’agilità di gran lunga superiore in tutti i settori. La capacità, la latenza, l’agilità, l’affidabilità e la velocità offerte da questa tecnologia la rendono applicabile ai fornitori di servizi di comunicazione e a tutti i settori industriali.  La visione futura del 5G e dell’IoT non riguarda solo la connessione di singoli dispositivi, ma è una tecnologia abilitante della quarta rivoluzione industriale che porterà a un cambiamento della società.

Il 5G sarà alla base di diversi casi d’uso critici, dall’automazione industriale, ai servizi di sicurezza pubblica, al supporto per le utenze o per le auto connesse. Pertanto, le reti governative, i servizi pubblici, le reti di trasporto, l’assistenza sanitaria e altri servizi che si basano sul 5G costituiscono una nuova infrastruttura critica che richiede un esame speciale della sicurezza.

Quali misure possono essere adottate per prevenire e mitigare possibili interferenze?

Le posso fare un piccolo elenco:

  • Utilizzo di tecnologie avanzate. Le reti 5G utilizzano tecnologie avanzate come le antenne Massive Mimo e il beamforming, che aiutano a minimizzare le interferenze e migliorare la qualità del segnale.
  • Adozione di protocolli di sicurezza robusti. Le reti 5G utilizzano protocolli di sicurezza avanzati come l’autenticazione a due fattori e la crittografia end-to-end per proteggere i dati.
  • Standardizzazione dei dispositivi. L’adozione di standard per i dispositivi 5G aiuta a garantire che questi siano compatibili e interoperabili tra di loro, riducendo così il rischio di interferenze.
  • Controllo e monitoraggio della rete. La rete 5G viene costantemente controllata e monitorata per individuare eventuali interferenze e prevenire eventuali attacchi.

E dal lato delle autorità di controllo, quali norme e regolamenti possono garantire sicurezza e affidabilità delle reti 5G?

Ci sono varie opzioni sul tavolo, innanzitutto possono richiedere alle aziende che operano nel settore di seguire determinati standard di sicurezza e di adottare misure di sicurezza avanzate. In questo modo, si può garantire che le reti 5G siano al riparo da possibili interferenze e che i dati dei consumatori siano protetti.

In tutti questi ambiti di azione Nokia ricopre una posizione di leadership storicamente riconosciuta, grazie anche al contributo di innovazione portato dai Nokia Bell Labs, in cui sono nati ad esempio il transistor, la radioastronomia, il laser, la teoria dell’informazione, il sistema operativo Unix e che ha ricevuto nel corso della propria storia, quasi centenaria, ben nove  premi Nobel.

Nokia ha un portafoglio di brevetti standard essenziali (Sep) per cellulari leader nel settore, che comprende oltre 4.500 famiglie di brevetti dichiarati essenziali per il 5G e altri che seguiranno. La nostra leadership nei brevetti 5G è stata confermata da diversi studi indipendenti.

Alcune delle nostre innovazioni brevettate sono così fondamentali da attraversare più generazioni di comunicazioni, dal 2G al 5G, e definiscono il modo in cui tutti noi comunichiamo oggi.

Il grande investimento in ricerca e sviluppo sul 5G e le innovazioni tecnologiche che ne derivano sono il contributo che Nokia porta al futuro delle reti ed alla loro sicurezza.

Questo è l’anno dell’Intelligenza Artificiale?

Decisamente sì e le dico perché: lo scorso 15 febbraio, insieme a Docomo ed Ntt abbiamo annunciato il raggiungimento di un traguardo decisivo nel viaggio che ci porterà al 6G: la prima implementazione di Intelligenza Artificiale e di Machine Learning all’interno dell’interfaccia radio. L’interfaccia radio intelligente è basata su algoritmi di apprendimento per trasmettere dati in modo più efficiente e a velocità più elevata. Quest’interfaccia si adatta al tipo di connessione richiesta dall’applicazione, dal dispositivo, dall’utente.

L’interfaccia radio basata su Intelligenza Artificiale pone le basi per la realtà aumentata e il Metaverso, ovvero la realtà immersiva, che sarà il cuore del 6G. Insomma ogni innovazione tecnologica apre il cammino anche all’innovazione successiva, in un magnifico gioco al rialzo. Per adesso mi fermo qui, perché il futuro che sta per arrivare sembrerebbe fantascientifico, ma vedrete che è tutto vero.

A proposito di Metaverso, anche la vostra azienda sta sviluppando una propria visione. Si parla di un ecosistema che richiede, oltre a nuovi device personali e a una potenza computazionale sempre maggiore, anche un’infrastruttura capace di collegare gli utenti con la minor latenza possibile. Che tempi prevede per questo processo?

La qualità delle reti è critica per lo sviluppo del Metaverso, e quindi Nokia ha la sua visione strategica per implementarlo. Oggi una reale esperienza di Realtà Virtuale è possibile solo attraverso reti fisse ad alta velocità, con bassissima latenza. Nello stesso tempo la Realtà Aumentata è legata alla performance delle reti mobili con grande capacità, elevata ampiezza di banda e latenza ultra bassa, qualcosa che si incomincia a sperimentare solo con le reti 5G-Advanced, la cui implementazione è prevista a partire dal 2025. Successivamente, si entrerà nel mondo del Metaverso che combina Realtà Virtuale, Realtà Aumentata e altre tecnologie immersive che trasporteranno l’uomo in uno spazio fisico/virtuale.

A differenza di quanto avviene oggi con la Realtà Virtuale che ci porta fuori dal mondo reale, il Metaverso sarà parte della nostra vita quotidiana, facendoci sperimentare quella che si chiama Realtà Estesa, che mette insieme mondo fisico, digitale e virtuale.

Le reti fisse e mobili evolveranno per consentire al Metaverso di raggiungere questo grado di sviluppo. Quando avverrà tutto questo? Si tratta di un percorso – non c’è un singolo punto di arrivo – con quattro componenti: applicazioni, piattaforme, dispositivi di accesso e reti. L’evoluzione di queste quattro componenti influenzerà lo sviluppo del Metaverso nel suo complesso. Pensiamo ad un orizzonte temporale intorno al 2030, quando il 6G sarà disponibile commercialmente, per avere una sufficiente maturità tecnologica… però, attenzione: prevedere il futuro è sempre un’operazione azzardata, anche per i nostri ingegneri sognatori della Ricerca & Sviluppo.

Lo ha citato, non posso non chiederglielo: in che modo Nokia si sta preparando al salto al 6G? Quali novità porterà?

Capisco che quanto ho detto prima sul 6G l’ha incuriosita, e mi vuole riportare su questo tema. Le dirò che il 6G non è poi così lontano, basta venire a dare un’occhiata ai nostri Bell Labs, magari a Vimercate, non c’è bisogno di attraversare l’oceano.

Nokia è pioniere nello sviluppo del 6G, così come è stata nelle precedenti generazioni radiomobili. Al tempo del 2G e del 3G le comunicazioni erano da uomo a uomo, attraverso voce e testo (è qui che ho iniziato nella ricerca e sviluppo proprio realizzando un simulatore di una rete 3G… quando si usava il 2G). Il 4G ha inaugurato il consumo massivo di dati, mentre il 5G è centrato sull’IoT, l’Internet delle cose e i sistemi di automazione industriale, quindi essenzialmente una comunicazione da macchina a macchina.

Come ho già avuto modo di dire rispondendo alle precedenti domande, il 6G sarà l’era della fusione fra mondo digitale, fisico e virtuale. Fra le varie innovazioni che saranno introdotte, ne voglio citare una in particolare, i gemelli digitali (digital twin). Ogni oggetto, ma anche ogni essere umano avrà un gemello digitale.

I gemelli digitali sono già usati nel 5G, ma saranno utilizzati su scala molto più ampia. Immaginate un ponte. Al momento della progettazione avremo prototipi vicinissimi a quella che sarà la futura realizzazione e potremo trovare di volta in volta la soluzione costruttiva ottimale. E, a seguito della realizzazione, il ponte avrà nel digital twin il suo modello, che riprodurrà perfettamente e costantemente il suo stato: come reagisce alle sollecitazioni, alle condizioni meteorologiche, al traffico pesante, all’usura. Si interverrà con manutenzione preventiva e correttiva, prima che si verifichino situazioni di pericolo.

E provate a immaginare le applicazioni in ambito sanitario: i medici potranno esercitarsi sui gemelli digitali, prima di intervenire sugli esseri viventi; e anche le cure potranno essere sperimentate e gli effetti testati nel mondo virtuale, prima di essere applicate sull’uomo. Mi fermo qui, anche se potrei continuare a lungo.

L’Italia è in grado di restare al passo di cambiamenti così radicali?

Sì, anche grazie ad aziende come la nostra. Che è strutturata a livello globale, con una Ricerca & Sviluppo coordinata in vari laboratori del mondo, e a livello locale. Ed è proprio qui in Italia, con ingegneri e informatici, che operiamo nell’intera filiera delle telecomunicazioni, passando per il supporto tecnico la progettazione, il settore commerciale – che serve i principali operatori del settore, le grandi aziende del Paese, la Pubblica Amministrazione – l’implementazione e manutenzione delle reti.

La nostra presenza nelle reti di telecomunicazione nazionali e paneuropee, nelle reti critiche per i servizi pubblici e di trasporto ci rende un attore importante per l’operatività del Paese (si pensi alle comunicazioni mobili, a internet, ai treni ad alta velocità che si muovono anche grazie alle nostre reti, oppure al controllo del traffico aereo e alla digitalizzazione delle reti di distribuzione energetica…). In Italia siamo un po’ ovunque con le nostre reti critiche anche se l’utente finale spesso non lo sa, ma noi continuiamo ad agire nel presente e, nel frattempo, immaginiamo e costruiamo il futuro.


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