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Start up e innovazione. Il piano di Leonardo che avvicina Roma e Tel Aviv

Al roadshow di Tel Aviv, Leonardo presenta la seconda edizione del Business innovation factory, l’acceleratore di start up ad alto potenziale innovativo. Un’occasione per rafforzare ulteriormente i rapporti del gruppo, e dell’Italia, con Israele nel solco della strategia Be Tomorrow 2030

L’Italia, con Leonardo, rafforza la cooperazione nel campo dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico con Israele. Con l’evento di presentazione della seconda edizione internazionale del Business innovation factory (Bif), l’acceleratore dell’azienda italiana dedicata alla selezione e al supporto di start up ad alto potenziale innovativo, il gruppo di piazza Monte Grappa ha potuto illustrare le caratteristiche dell’iniziativa in un Paese che si è guadagnato negli ultimi anni il soprannome di Start up Nation, grazie al suo ecosistema estremamente ricco e variegato di realtà all’avanguardia nei campi della scienza e della tecnologia. L’evento, tra l’altro, ha visto la partecipazione del ministro italiano degli Esteri, Antonio Tajani, in visita a Tel Aviv, insieme al ministro per l’Innovazione, scienza e tecnologia di Israele, Ofir Akunis. Una missione, quella di Tajani che, nelle parole del ministro, è servita “a rafforzare la cooperazione politica, economica, scientifica e culturale” tra i due Paesi mediterranei.

La strategia di Leonardo in Israele

L’evento è stato solo l’ultima delle iniziative di Leonardo in Israele, un Paese con il quale stanno crescendo notevolmente le opportunità di partecipazione e collaborazione. A novembre del 2022 la società ha perfezionato il processo di fusione tra la controllata statunitense del gruppo, Leonardo Drs, e la società israeliana Rada Electronic Industries, un accordo che porta anche all’automatica quotazione in borsa di Leonardo Drs al Nasdaq di New York e a Tel Aviv. A febbraio di quest’anno, inoltre, Leonardo ha rinsaldato i rapporti con Israele sul tema dell’innovazione sottoscritto due accordi con Israeli Innovation Authority, un’agenzia pubblica a supporto tecnico e finanziario di progetti innovativi, e con Ramot, una technology transfer company per la valorizzazione della proprietà intellettuale dell’università di Tel Aviv. Come spiegato da Enrico Savio, chief strategy and market Intelligence officer di Leonardo, in un’intervista ad Airpress, questi accordi “si inseriscono nel quadro della strategia di rafforzamento di Leonardo nel mondo come global player, anche attraverso la leva dell’innovazione e quindi la creazione di rapporti strutturali con gli ecosistemi di innovazione più avanzati”

La Start up Nation

Come spiegato ancora da Savio, dunque, “le collaborazioni con Israele terranno in considerazione da una parte, le necessità di Leonardo di attingere all’open innovation come contributo all’innovazione, e dall’altro le specificità e le eccellenze di Israele inserite in un disegno complessivo che include sia i Paesi domestici sia gli altri Paesi strategici.” Tel Aviv, infatti, vanta un ecosistema unico al mondo fatto di settemila start up, cento acceleratori e decine di incubatori attivi, circa 430 fondi di venture capital operanti nell’innovazione, quasi cinquecento centri di ricerca e sviluppo di multinazionali, 17 programmi di Transfer of technology e nove università pubbliche impegnate nella ricerca tecnologica. Negli anni, Israele è diventato un modello virtuoso nel campo dell’innovazione, che contribuisce al 15% del Pil e alimenta il 54% dell’export, occupando poco meno di un milione di lavoratori, su una popolazione di nove milioni e mezzo.

L’acceleratore di piazza Monte Grappa

La Business innovation factory (Bif) è l’acceleratore di start up lanciato dalla società di piazza Monte Grappa a gennaio del 2022, realizzata in partnership con LVenture Group, che punta a sostenere circa dieci aziende innovative all’anno nel loro processo di sviluppo di soluzioni innovative per il settore aerospazio e Difesa. Alle aziende che parteciperanno alla Bif verrà assicurato un sostegno a 360° nei progetti identificati. La nascita dell’acceleratore si inserisce nell’approccio di Leonardo all’innovazione che si fonda, come indicato dal piano strategico di crescita Be Tomorrow 2030, su interazione e collaborazione tra diversi attori, interni ed esterni, per favorire la condivisione di idee e conoscenze, alimentando opportunità di sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche.

Le prossime tappe del Business innovation factory

Il roadshow israeliano di Leonardo è solo l’ultima tappa del percorso, che ha visto la società presentarsi a Napoli, Milano, Londra, Monaco, e ha riscosso un notevole successo, con oltre duecento start up, venture capital e innovation hub. L’edizione di quest’anno, in particolare, è stata dedicata ai verticali della “simulazione e gamification” e “networking e cyber-security”. Adesso, i prossimi passi sono la selezione di una short list di enti in grado di accedere, a partire da maggio, alla fase di accelerazione della durata di sei mesi. “Ci auguriamo – ha raccontato Savio – che ai nastri di partenza a maggio potremo avere almeno una start up Israeliana”.


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