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Ecco come Terna dà la scossa agli investimenti per la rete

La società guidata da Stefano Donnarumma alza il velo sul piano decennale per lo sviluppo della rete. Investimenti a quota 21 miliardi, in accelerazione del 17% rispetto alla strategia precedente e di cui 11 destinati alla realizzazione di cinque dorsali elettriche. Il ruolo delle rinnovabili

Il Pnrr è ormai nel vivo e per le grandi aziende legate allo Stato italiano è tempo di mettere il turbo. Terna, la società per le reti di trasmissione elettrica partecipata da Cdp Reti (29,5%), ha deciso di non sottrarsi alla sfida di un Paese che deve trovare nelle infrastrutture di qualità il suo baricentro. Per questo il piano per lo sviluppo decennale della rete elettrica nazionale, presentato in mattinata presso l’auditorium dell’azienda dal ceo Stefano Donnarumma e dal presidente Valentina Bosetti, alla presenza del ministro per l’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin e del presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, non poteva non partire da una spinta agli investimenti.

NEL NOME DELLO SVILUPPO

Nel piano, che guarda a un orizzonte di due lustri, sono previsti 21 miliardi di investimenti, in aumento del 17% rispetto al piano precedente. Gli obiettivi, per stessa ammissione di Terna, sono “abilitare il conseguimento degli obiettivi europei del pacchetto Fit-for-55, favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili, sviluppare le interconnessioni con l’estero, aumentare il livello di sicurezza e resilienza del sistema elettrico e investire sulla digitalizzazione della rete”. Dunque, settare gli investimenti messi a terra, sui target fissati sia dall’Europa, sia dalla transizione globale, ormai in atto. Con un occhio, anche, alla progressiva emancipazione dell’Italia dai grandi fornitori di energia, Russia in testa.

La società guidata da Donnarumma punta in questo senso ad “accelerare la transizione energetica, favorire la decarbonizzazione del Paese, ridurre la dipendenza dalle fonti di approvvigionamento estere, rendere il sistema elettrico italiano sempre più sostenibile sotto il profilo ambientale. Calcolando l’intera vita delle opere inserite in questo piano di sviluppo, oltre l’orizzonte decennale, l’ammontare complessivo degli investimenti supererà i 30 miliardi di euro”.

TUTTE LE CARTE DI TERNA

Nel nuovo piano di sviluppo, da quest’anno pubblicato con cadenza biennale, Terna ha in tal senso inserito oltre 30 progetti infrastrutturali, dando elevata priorità agli interventi ritenuti strategici per l’intero sistema elettrico nazionale, mantenendo le opere inserite nel precedente piano decennale e inserendo i nuovi progetti della rete Hypergrid (si veda paragrafo seguente, ndr)”.

Tutto questo per “incrementare la capacità di scambio tra zone di mercato attraverso lo sviluppo di infrastrutture abilitanti e innovative, valorizzare le sinergie infrastrutturali con interventi strategici per il Paese già pianificati, come il Tyrrhenian Link e l’Adriatic Link, e utilizzare le infrastrutture esistenti e siti dismessi per integrare la rete, riducendo al contempo l’impatto ambientale”. Ma anche abilitazione delle fonti di energia rinnovabile, incremento della resilienza della rete con un approccio prospettico per misurare il rischio della rete in caso di eventi meteorologici estremi.

UNA NUOVA FORMA DI RETE

Tornando ai dettagli della strategia illustrata agli investitori, al mercato e alla stampa, la principale novità introdotta dal piano di Sviluppo 2023 per i prossimi 10 anni di Terna è la rete Hypergrid, che sfrutterà le tecnologie della trasmissione dell`energia in corrente continua per raggiungere gli obiettivi di transizione e sicurezza energetica.

In aggiunta agli interventi di sviluppo già previsti, Terna ha pianificato cinque nuove dorsali elettriche, funzionali all`integrazione di capacità rinnovabile, per un valore complessivo di circa 11 miliardi di euro.

“Si tratta”, hanno spiegato dall’azienda di via Egidio Galbani, “di un’imponente operazione di ammodernamento di elettrodotti già esistenti sulle dorsali Tirrenica e Adriatica della penisola e verso le isole, che prevede nuovi collegamenti sottomarini a 500 kV, un elemento, quest’ultimo, che rappresenta una novità assoluta per l`azienda. Con Hypergrid sarà possibile raddoppiare la capacità di scambio tra zone di mercato, passando dagli attuali 16 GW a oltre 30 GW. In aggiunta, lo sviluppo delle dorsali in corrente continua consentirà di minimizzare il consumo di suolo e l`impatto sul territorio”.

UN RECORD STORICO

Proprio gli investimenti sono stati al centro delle considerazioni di Donnarumma, manager dai trascorsi al vertice di Acea. I quali “sono i più alti mai previsti da Terna e consentiranno di abilitare in maniera determinante la transizione energetica e il conseguimento degli obiettivi che l’Europa e l`Italia si sono dati”. D’altronde, “mai come oggi, in un contesto particolarmente sfidante, è necessario uno sforzo di programmazione di lungo periodo, un coordinamento fra le istituzioni che consenta all’Italia di cogliere tutte le opportunità che la transizione porta con sé. Le fonti rinnovabili rappresentano il nostro petrolio: abilitarne la diffusione e l’integrazione fa parte della nostra missione di registi del sistema elettrico e sarà determinante per la sicurezza energetica del nostro Paese”.

Per quanto riguarda il Pnrr, “al momento il coinvolgimento di Terna sui fondi europei è di 1 miliardo su 21. L’attuale scadenza in termini di realizzazione delle infrastrutture è molto vicina. Al momento il nostro coinvolgimento è di 1 miliardo in tre, quattro anni, sui 21 del Pnrr. Questo è legato alla tempistica attuale poi vedremo”.

 

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