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Chi è Keast-Butler, prima donna a capo della cyber intellingence britannica

Già numero due e responsabile delle operazioni a MI5, prenderà il posto di Fleming a maggio. In cima alla sua agenda c’era e ci sarà ancora la guerra in Ucraina

Dalla guida delle operazioni a MI5 al GCHQ, come il predecessore. A maggio Anne Keast-Butler prenderà il testimone di Jeremy Fleming alla guida dell’agenzia di cyber-intelligence britannica all’interno della quale rientra anche il National Cyber Security Centre.

Annunciando la nomina, il ministro degli Esteri britannico James Cleverly ha sottolineato che, con il suo “impressionante curriculum nel cuore della rete di sicurezza nazionale del Regno Unito, avendo aiutato a contrastare le minacce poste da terroristi, cyber-criminali e potenze straniere maligne”, Keast-Butler è “il candidato ideale” per guidare il GCHQ, l’agenzia di signals intelligence del Regno Unito.

Inevitabilmente la sua priorità, almeno nei primi mesi, sarà relativa alla guerra in Ucraina, di cui Keast-Butler si è occupata nell’ultimo anno in qualità di vicedirettore di MI5. Il suo predecessore Fleming, che ha annunciato a gennaio il suo passo indietro, ha recentemente spiegato che la resistenza ucraina all’invasione russa dimostra “come una maggiore cooperazione tra grandi aziende tecnologiche e governi in materia di sicurezza possa fare la differenza”. Ringraziando il direttore uscente per le sue “intuizioni e analisi “estremamente preziose in uno dei periodi più impegnativi della nostra storia recente”, Sir Tim Barrow, consigliere per la sicurezza nazionale, ha dato il benvenuto a Keast-Butler riconoscendole “la visione per portare il GCHQ nel futuro”.

Dal GCHQ arrivano anche Adrian Bird, nei mesi scorsi nominato a capo dell’intelligence militare che dall’inizio della guerra pubblica bollettini quotidiani sulla situazione, e – almeno questo è quanto si sussurra – l’informazione che avrebbe condotto all’arresto in Germania, alla fine dell’anno scorso, di Carsten L., il funzionario del Bundesnachrichtendienst (L’agenzia di intelligence esterna) a capo della divisione che si occupa di signals intelligence, accusato di alto tradimento per aver passato alla Russia informazioni secretate anche riguardanti la guerra in Ucraina.



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