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Bluesky soffia gli utenti a Twitter, per colpa di Musk

La piattaforma decentralizzata ha registrato giovedì un boom di nuovi utenti, tra cui Alexandra Ocasio Cortez e lo scrittore Dril. Alcuni motivi potrebbero essere ritrovati nelle recenti novità del social del miliardario di Pretoria, che non sono piaciute a tutti (Ue compresa)

È il momento di Bluesky o non è più il momento di Twitter? La domanda può apparire una provocazione, ma nasce da un dato di fatto: giovedì, infatti, la piattaforma interdipendente e decentralizzata ha visto un balzo di nuovi utenti mai registrati prima. Tra questi, figurano anche pesi massimi come Dril (pseudonimo dello scrittore e comico statunitense Paul Dochney), la deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez e la modella Chrissy Teigen, molto attivi sul social di Elon Musk. Come dichiarato a Bloomberg, al momento oltre 40mila persone hanno accesso al servizio, ma è un numero che si ferma ai soli che hanno ricevuto l’invito, l’unico modo per entrare nel social network. Gli utenti interessati sono invece molti di più, come dimostrato dai 360mila download dagli iPhone, mentre l’app per Android è ai primi posti su Google Pay negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Giappone.

Un grandissimo risultato, non c’è che dire. Sicuramente molto è merito delle caratteristiche che Bluesky presenta, come la possibilità di collegarsi da qualsiasi altra piattaforma (come Facebook e Twitter appunto), così che l’utente non debba essere costretto a fornire a diversi fornitori i suoi dati, in modo tale da gestirli in maniera più sicura. L’idea era balenata in mente a Jack Dorsey, il padre del social che cinguetta, che aveva intenzione di creare un canale social decentralizzato. Ci sono ancora delle falle, ad esempio quella degli account falsi, alcuni etichettati per essere riconosciuti altri invece liberi di operare. Agli utenti è tuttavia consentito segnalare il furto di identità.

Il boom potrebbe spiegarsi anche con le ultime novità che Musk ha introdotto sul suo nuovo gioiello. Le spunte blu e quelle grigie, abbonamenti a pagamento e altri regalati a piacere del multimiliardario sudafricano, un algoritmo che porta all’attenzione dell’utente non proprio tutto quello che vorrebbe vedere. Sono diverse le questioni che rendono il Twitter di Musk meno attraente del Twitter di un tempo. A cominciare dal free speech tanto caro al suo proprietario, ma che spaventa un po’ tutti.

Compresa l’Unione europea. “C’è ancora spazio per il dialogo, vorrei tanto spiegare al signor Musk la nostra filosofia: noi difendiamo la libertà di parola, la libertà di espressione. Ecco perché abbiamo creato un sistema così complicato, che è il codice di condotta” sulla disinformazione, sebbene “la libertà di parola nell’Ue non è illimitata”, gli ha ricordato giovedì la vicepresidente della Commissione europea, Vera Jourova, in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa. Twitter sarebbe molto indietro da questo punto di vista, secondo un rapporto europeo pubblicato a febbraio e gli viene chiesto di fare di più per contrastare fake news e disinformazione.

“Non posso prevedere quel che succederà a Twitter con l’entrata in vigore della legge sui servizi digitali”, ha aggiunto Jourova – la società di San Francisco rientra tra le 19 Big Tech a cui Bruxelles ha mandato un messaggio esplicito: adeguarsi alle nuove regole del Dsa entro fine agosto, altrimenti saranno bandite. “Paragonerei la situazione con la guida in autostrada”, ha aggiunto la vicepresidente. “Se superi la velocità, ricevi sanzioni e un giorno potresti essere privato della patente di guida. Questa è una visione generale di come il Digital Services Act verrà applicato in futuro nei casi di non conformità”.

E potrebbe anche essere uno dei motivi che stanno spingendo sempre più persone a migrare da Twitter a Bluesky, un’alternativa perseguita da sempre più persone, anche politici. Musk è avvertito.



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