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Caccia del futuro. Il finanziamento di Londra che accelera sul Gcap

Londra ha assegnato oltre seicento milioni di sterline al consorzio britannico al lavoro sul caccia del futuro, Gcap, guidato da BAE Systems, ma che vede la partecipazione di Leonardo Uk e Mbda Uk. Un segnale dell’interesse del governo britannico ad accelerare sul programma congiunto con Tokyo e Roma

Oltre seicento milioni di sterline per il programma del caccia di sesta generazione Gcap. È il finanziamento assegnato alla BAE Systems dal governo britannico per la prossima fase del progetto che vede Londra collaborare con Roma e Tokyo per la realizzazione del velivolo da combattimento del futuro destinato a sostituire i circa novanta caccia F-2 giapponesi e gli oltre duecento Eurofighter di Gran Bretagna e Italia. Secondo il ministero della Difesa britannico, il contratto si concentrerà sullo sviluppo della tecnologia per il jet, aggiungendo che l’investimento fa parte dei due miliardi di sterline stanziati fino al 2025 già impegnati da Westminster prima della collaborazione con Giappone e Italia.

Il finanziamento

Parte dei 656 milioni di sterline aggiudicati da BAE Systems (circa ottocento milioni di euro) andranno a coprire anche il lavoro svolto dai partner britannici del progetto, alcuni dei quali hanno forti legami anche con l’Italia. Oltre a Rolls-Royce Uk, che sta lavorando al motore, partner del progetto sono Leonardo Uk e, per la componente missilistica, Mbda Uk. “La prossima tranche di finanziamenti per il futuro aereo da combattimento – ha commentato il ministro della Difesa britannico Ben Wallace – aiuterà a fondere le tecnologie e le competenze combinate che abbiamo con i nostri partner internazionali – sia in Europa che nel Pacifico – per consegnare questo caccia leader mondiale entro il 2035″.

Il Gcap

Il progetto del Global combat air programme prevede lo sviluppo di un sistema di combattimento aereo integrato, nel quale la piattaforma principale, l’aereo più propriamente inteso, provvisto di pilota umano, è al centro di una rete di velivoli a pilotaggio remoto con ruoli e compiti diversi, dalla ricognizione, al sostegno al combattimento, controllati dal nodo centrale e inseriti in un ecosistema capace di moltiplicare l’efficacia del sistema stesso. L’intero pacchetto capacitivo è poi inserito all’intero nella dimensione all-domain, in grado cioè di comunicare efficacemente e in tempo reale con gli altri dispositivi militari di terra, mare, aria, spazio e cyber. Questa integrazione consentirà al Tempest di essere fin dalla sua concezione progettato per coordinarsi con tutti gli altri assetti militari schierabili, consentendo ai decisori di possedere un’immagine completa e costantemente aggiornata dell’area di operazioni, con un effetto moltiplicatore delle capacità di analisi dello scenario e sulle opzioni decisionali in risposta al mutare degli eventi.

Il programma congiunto

L’avvio del programma risale a dicembre del 2022, quando i governi di Roma, Londra e Tokyo hanno concordato di sviluppare insieme una piattaforma di combattimento aerea di nuova generazione entro il 2035. Nella nota comune, i capi del governo dei tre Paesi sottolinearono in particolare il rispettivo impegno a sostenere l’ordine internazionale libero e aperto basato sulle regole, a difesa della democrazia, per cui è necessario istituire “forti partenariati di difesa e di sicurezza, sostenuti e rafforzati da una capacità di deterrenza credibile”. Grazie al progetto, Roma, Londra e Tokyo puntano ad accelerare le proprie capacità militari avanzate e il vantaggio tecnologico.

L’acceleratore italiano

Il finanziamento britannico segue di pochi giorni l’iniziativa del ministero della Difesa italiano di lanciare la Gcap acceleration initiative per accelerare lo sviluppo di tecnologie relative al Global combat air programme. Destinato a aziende e centri di ricerca, lo scopo dell’iniziative è raccogliere le migliori proposte volte per la piattaforma Gcap per lavorare insieme a soluzioni innovative che possano essere applicate nel processo di maturazione tecnologica.

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