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Pnrr, La Russa e il sistema Italia. Cosa ha detto (davvero) il ministro Crosetto

Il ministro della Difesa ha smentito un’intervista pubblicata da La Stampa che ha risposto pubblicando il video dell’intervento di Crosetto. Formiche lo ha visionato ed ecco cosa ha detto veramente il cofondatore di FdI. Che, in effetti, ha ragione da vendere

“C’è la capacità del sistema produttivo italiano di scaricare a terra, in tre anni, duecento miliardi? Ci sono abbastanza ingegneri, macchine, semilavorati, materie prime, capacità organizzative?”. È la domanda che si pone il ministro della Difesa, Guido Crosetto relativamente alla messa a terra del Pnrr. Nessuna affermazione sul fatto che l’Italia “non ce la può fare”. Queste sono le frasi al centro dello scambio sui social fra il ministro e La Stampa.

Il giornale torinese avrebbe, infatti, attribuito delle frasi al ministro che lui, invece, spiega a più riprese di non aver mai pronunciato. L’occasione è la presentazione della classifica Top 500 a cura di Pwc e La Stampa. La platea, è quella degli imprenditori cuneesi.

Ma torniamo all’intervento di Crosetto. Incalzato dall’intervistatore, il ministro sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (in queste settimane oggetto di trattative sulle tempistiche di realizzazione dei progetti, sia in Italia ma soprattutto a Bruxelles), è molto chiaro. “Tutto possiamo fare con i fondi del Pnrr – così il titolare del dicastero della Difesa – tranne prendere i soldi per un’opera e finirla al 98%. Sennò, quei soldi, vanno restituiti all’Europa. E dovremmo completarla attingendo alle risorse del nostro bilancio”.

Il filo conduttore del discorso di Crosetto è il cardine su cui si basa l’erogazione delle risorse europee: “I fondi che prendiamo, dobbiamo investirli tutti”. Il caso pratico è quello delle gallerie. “Se progetto di fare 100 km di gallerie ma non ho le talpe per farlo, è inutile che faccia l’appalto”. Le aziende che costruiscono le talpe sono “tre al mondo: una è tedesca e due sono cinesi. Hanno prenotazioni per i prossimi cinque anni, quando il Pnrr sarà già terminato. La discussione in Europa è su questa tagliola”.

Visto che la risposta a queste questioni deve essere “pragmatica e reale, come si fa in qualunque azienda”, il ministro della Difesa si spinge a un consiglio anche se, premette, “fortunatamente queste questioni non mi competono”: “Prenderei solo i fondi che sono sicuro di spendere”.

C’è il rischio di perdere qualche finanziamento per strada? Chiede l’intervistatore a Crosetto. Pronta la replica: “Il tema non è perderli. Il punto è un altro. Prendere i soldi per non spenderli o per spenderli male sarebbe un problema per il Paese”.

Abbandonati i temi economici e di politica estera, dal Mes ai migranti passando per la guerra in Ucraina (Crosetto su questo rimarca la linea del governo e ribadisce non solo il pieno supporto a Kiev ma lo sforzo della diplomazia italiana per arrivare al tavolo di pace), ecco arrivare il tema della Liberazione.

Una premessa. Nel corso dell’intervista, scherzando con l’interlocutore, Crosetto ha confessato che talvolta si “sfoga” con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con il quale il 25 sarà sui luoghi simbolo della Resistenza tra Cuneo e Boves. “Non se lo porta a fare un giro il presidente Ignazio La Russa?”, chiede il giornalista. La risposta del ministro – sorriso stampato sulle labbra e tono affettuosamente ironico (verso La Russa) – replica: “Sono con il Presidente della Repubblica, sa, viaggio solo con la prima carica”. Insomma, nessuna malizia.

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