Skip to main content

Enit, meno tasse e un piano a cinque anni. Il turismo secondo ​Santanché

​Il ministro di Fratelli d’Italia interviene in Parlamento per illustrare la strategia del governo per il rilancio di un settore a dir poco strategico per l’Italia. L’Enit diventi una spa, mentre a breve arriverà la strategia che guarda al 2027. Il Pnrr? Procede​

 

Di turisti, in giro per le città italiane, ce ne sono a bizzeffe. Come forse non se ne vedevano dal 2019, l’anno prima della grande pandemia. Ma per il governo è tempo di stringere i bulloni e portare il turismo italiano, uno dei pilastri dell’economia (prima del Covid l’industria valeva il 7% del Pil), in una nuova dimensione. Su questo Daniela Santanché, ministro del Turismo, ha pochi dubbi.

Intervenuta nel corso di un’audizione in commissioni riunite di Camera e Senato, il ministro in quota Fratelli d’Italia, ha dettato la linea, anche in vista di una stagione, quella estiva, che per l’Italia dovrebbe far registrare il ritorno ai cari vecchi sold out. Tanto per cominciare, “verrà presto calendarizzato in sede parlamentare l’atto relativo al piano strategico del turismo 2023-2027. Un piano che contiene una visione per il turismo con obiettivi che miglioreranno la qualità e la capacità dell’industria turistica”, ha spiegato Santanché.

D’altronde, è meglio battere il ferro finché è caldo e questo il ministro lo sa bene. “Dopo la fine dell’emergenza Covid sono ripresi i viaggi di lavoro e le fiere. Sono due elementi importanti per la destagionalizzazione”. Anche per questo, “per assicurare il rilancio dell’offerta turistica e della relativa promozione, il mio obiettivo è trasformare l’attuale ente pubblico Enit (l’Ente per il turismo, ndr) in Enit Spa, controllata dal ministero, per renderla più dinamica e flessibile. Perché con questa nuova società per azioni si riuscirebbe a valorizzare e a mettere a sistema le esperienze in questo ambito”.

Il ministro ha poi rilanciato alcune proposte, già emerse nei giorni scorsi. “Nel turismo c’è una grande possibilità di occupazione ma per i giovani lavorare il sabato o la domenica è faticoso, sono più attenti alla qualità della vita e al tempo libero. Stiamo pensando, e credo che li metteremo a terra nei prossimi 15 giorni, a incentivi affinché, chi lavora nelle festività, guadagni nettamente di più rispetto ai giorni normali». Negli scorsi giorni il ministro aveva parlato di decontribuzione ampia per gli occupati nel settore per rendere conveniente lavorare nel e per il turismo”.

E ancora, il rilancio delle Cinque Terre, tra i luoghi più suggestivi d’Italia e della città di La Spezia. “Occorre una cabina di regia presso il mio ministero con i referenti del turismo alla Spezia per capire come possiamo aiutare questo territorio non a subire il turismo ma a organizzarlo meglio”. Con una rassicurazione di fondo. “Il Pnrr, al capitolo turismo, è in piena attuazione”.

×

Iscriviti alla newsletter