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Meno acqua e meno emissioni. Il 2022 (green) di Fs

Nell’ultimo rapporto di sostenibilità, il gruppo guidato da Luigi Ferraris ha visto migliorati i principali parametri Esg. A cominciare dalla riduzione dei consumi idrici e delle emissioni, fino ad arrivare alla finanza green e al gender gap

Ferrovie sempre più green e sostenibile nel 2022. Tutto nero su bianco nel rapporto di sostenibilità approvato dal board di Piazza della croce Rossa, sotto la presidenza di Nicoletta Giadrossi. Fs vede così migliorati i principali parametri Esg e la complessiva valutazione delle varie dimensioni della sostenibilità del gruppo, come conferma anche il rating assegnato da Moody’s Esg Solutions a gennaio 2023, con il livello Advanced con un punteggio di 65/100.

Non sono quindi soltanto gli utili e i ricavi (13,7 miliardi, +12% sul 2021) in deciso aumento, per la società guidata da Luigi Ferraris, ma anche gli indici di sostenibilità dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Ridotti, dunque, sia le emissioni, sia il consumo idrico, mentre risulta in crescita il recupero dei rifiuti speciali e l’autoproduzione energetica. Ma non è finita. Si accorcia il gender gap, mentre si ampliano le attività solidali e sociali e prosegue il ricorso alla finanza green per progetti in linea con i criteri di sostenibilità europei.

A farsi sempre più decisi ed efficaci sono state, per iniziare, “le azioni di contrasto al cambiamento climatico, grazie soprattutto al rinnovo della flotta ferroviaria con mezzi a più alta efficienza energetica, al miglioramento del mix di generazione elettrico e al decremento dell’uso di combustibili provenienti da fonti fossili”, hanno chiarito dalla stessa società. La riduzione delle emissioni climalteranti hanno permesso in questo modo a Ferrovie di migliorare il rating assegnato dal Carbon Disclosure Project, passato da B a A-.

A confermare l’impegno del gruppo per arginare la crisi climatica, si è aggiunta la sottoscrizione della lettera di impegno per certificare gli obiettivi aziendali in tema di riduzione delle emissioni di gas serra attraverso Science Based Target initiative. Partendo dai dati pre-Covid, quelli del 2019, l’obiettivo è raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, con lo step intermedio di dimezzare le emissioni dirette e indirette, cosiddette Scope 1 e Scope 2, entro il 2030 e ridurre del 30% quelle legate alla catena del valore, cioè Scope 3.

Proprio in quest’ottica va letta, nel rapporto di sostenibilità, la forte accelerazione nel 2022 verso l’autonomia energetica, al centro del Piano industriale decennale che fra i tanti obiettivi prevede di produrre a regime 2,6 TWh all’anno e coprire il 40% del fabbisogno di energia elettrica attraverso l’autoproduzione da fonti rinnovabili. I primi mesi del 2023 hanno già mostrato i primi passi concreti in questa direzione con il bando di gara europeo da 130 milioni di euro per progettare e realizzare i primi venti impianti fotovoltaici negli spazi del Gruppo FS Italiane.

Ma c’è di più. Sul fronte del risparmio d’acqua, Fs passa da 17,1 a 16,7 milioni di metri cubi consumati, mentre nella gestione dei rifiuti, Piazza della Croce Rossa ha inviato a recupero oltre il 95% dei rifiuti speciali. Anche la sostenibilità dei fornitori è centrale nella rapporto di sostenibilità con oltre 700 aziende coinvolte, dal 2017, nella valutazione delle performance di sostenibilità della catena di fornitura. In tal senso, nel corso del 2022 è stato implementato il progetto Sustainable Supply Chain Management che permetterà di valutare a partire dal 2026, attraverso una piattaforma digitale dedicata, tutti gli operatori economici e i fornitori delle società del gruppo sulla base di criteri Esg.

In aggiunta, il 2022 ha visto per la prima volta la rendicontazione delle informazioni riguardo l’ecosostenibilità delle attività del gruppo: l’84,2% delle spese in conto capitale, il 60,6% dei ricavi e il 44,5% dei costi operativi sono riferibili ad attività ecosostenibili. Dati in linea con quanto richiesto dalla Tassonomia europea, introdotta con il Regolamento Ue 2020/852, che intende orientare i capitali verso un’economia sostenibile e integrare la sostenibilità nella gestione del rischio.

Nel Rapporto di sostenibilità, infatti, trovano spazio anche la dimensione sociale e le iniziative del gruppo per le persone e le comunità. Nel 2022 i dipendenti sono passati da 81.906 a 85.361, con una presenza femminile del 20% che risulta in crescita di 0,9 punti percentuali, in linea con gli obiettivi aziendali per ridurre il gender gap. Prosegue il ricambio generazionale, con 9.317 assunzioni da mercato a fronte di 6.232 uscite. Emerge dunque un grande investimento sulle nuove generazioni, con l’età media dei dipendenti che continua a scendere (42 anni).

L’attenzione al capitale umano e il lavoro per la sua valorizzazione sono evidenziati sia dai numeri in costante crescita delle attività di formazione (+24% ), sia da quelli dei dipendenti coinvolti nei processi di valutazione del potenziale (+72%). Infine, continua il ricorso alla Finanza green: nel corso del 2022 sono stati infatti collocati due green bond. Il primo a luglio, per il valore di 200 milioni di euro, con la Banca europea per gli investimenti, a sostegno dell’acquisto di convogli ad alta velocità da parte di Trenitalia e il secondo, per il valore di 1,1 miliardi di euro per finanziare l’acquisto di nuovi treni e spese destinate alla manutenzione del materiale rotabile elettrico di Trenitalia, nonché – per la prima volta – per interventi sulla rete alta velocità Torino-Milano-Napoli.



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