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La Nato festeggia i suoi 74 anni con l’ingresso della Finlandia. Gli scenari di Pesu (Fiia)

Raddoppiano i chilometri di confine tra l’Alleanza e Mosca, che reagisce minacciando “contromisure tattiche”. Secondo il ricercatore, ora Helsinki è “un vero attore di difesa collettiva”. Ecco cosa cambia

La Finlandia è il 31° Paese alleato della Nato. “Questa è una settimana storica. La Finlandia e gli alleati saranno più sicuri e la nostra alleanza sarà più forte”, ha dichiarato Jens Stoltenberg, segretario generale, che oggi compie 74 anni. Il presidente russo Vladimir Putin “aveva come obiettivo dichiarato dell’invasione dell’Ucraina quello di ridurre la Nato, ma sta ottenendo esattamente l’opposto”, ha aggiunto. Prima di oggi, la Russia condivideva circa 1.215 chilometri di confine terrestre con cinque membri della Nato, una cifra che raddoppia con l’adesione della Finlandia. Presente alla consegna dei documenti anche Antony Blinken, segretario di Stato americano, a Bruxelles per la ministeriale Esteri dell’Alleanza.

LA REAZIONE RUSSA…

Per il Cremlino l’ingresso della Finlandia nella Nato “aggraverà notevolmente la situazione” e Mosca sarà “costretta ad adottare contromisure tattiche e strategiche” di fronte a ciò che descrive come una “intrusione” dell’Alleanza Atlantica sulla sua sicurezza. “L’espansione della Nato è una violazione della nostra sicurezza e dei nostri interessi. Questo è il modo in cui lo percepiamo”, ha detto Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino. “Questo ci costringe ad adottare contromisure tattiche e strategiche”, ha detto. Ha sottolineato che Mosca analizzerà attentamente la situazione in Finlandia prima di adottare queste contromisure, anche se ha osservato che le relazioni bilaterali subiranno cambiamenti. “Ciò influisce sulla natura delle relazioni bilaterali con gli Stati che diventano nuovi membri dell’Alleanza”, ha affermato. La Nato “è una struttura ostile” alla Russia, ha detto ancora. E ha proseguito: “La situazione in Ucraina è molto diversa da quella della Finlandia e non è possibile fare paragoni”. Mosca, ha sostenuto, “non ha avuto dispute con la Finlandia” mentre nel caso dell’Ucraina “la situazione era assolutamente diversa e potenzialmente pericolosa”, cosa che ha portato alla “necessità di un’operazione speciale per raggiungere gli obiettivi”.

… E QUELLA UCRAINA

“Ci congratuliamo sinceramente con i nostri amici finlandesi. Condividiamo lo stesso obiettivo, diventare membri della Nato a pieno titolo”, ha detto Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri ucraino, a Bruxelles a margine della ministeriale Esteri della Nato. “Apprezziamo il sostegno che riceviamo dalla Nato, ma non c’è mezzo migliore per assicurare la sicurezza strategica che l’adesione dell’Ucraina nella Nato”, ha aggiunto.

L’ANALISI DI PESU (FIIA)

Matti Pesu, ricercatore del Finnish Institute of International Affairs, ha sottolineato quattro elementi di questa volta storica. Primo: “La Finlandia diventa un vero attore di difesa collettiva. Deve imparare a considerare i propri sforzi e obiettivi anche in termini di esigenze collettive dell’Alleanza”, spiega. Secondo: “La Finlandia amplierà in modo significativo le partnership militari esistenti” con Svezia, Norvegia, Stati Uniti, Regno Unito ed Estonia. “Queste relazioni saranno cruciali se la deterrenza fallisce e sarà necessaria la difesa collettiva”. Terzo: “La politica finlandese sulla Russia diventerà sempre più basata sulla deterrenza – una deviazione dalla sua linea basata sulla rassicurazione”, che “si inserisce bene nel triplice approccio dell’Alleanza delineato nel recente Concetto strategico”. Quarto: la Finlandia “sarà coperta dall’ombrello nucleare dell’Alleanza. Ciò introdurrà una nuova strada per l’approccio finlandese alle armi nucleari. Oltre a promuovere il controllo degli armamenti nucleari, la Finlandia deve sviluppare una visione sulla deterrenza nucleare e determinare il suo coinvolgimento nella definizione della politica nucleare della Nato”, conclude.

L’ATTESA SVEDESE

“Ho parlato con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan recentemente”, ha spiegato Stoltenberg. “Abbiamo concordato di far ripartire il meccanismo permanente degli incontri” tra Svezia e Turchia “per assicurare che venga ratificata” anche l’adesione di Stoccolma all’Alleanza. L’obiettivo è il summit di luglio a Vilnius, in Lituania, dove potrebbe anche emergere il nome del successore di Stoltenberg.

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