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Permacrisi? No, permacambiamento! La ricetta di Palmieri

Mercoledì 5 aprile alle 14.30 al Teatro Filodrammatici di Milano andrà in scena Permacrisi? No, permacambiamento! Silver economy, Generazione Z, Welfare digitale, Africa terra di startup. Ne parliamo con il presidente di PensieroSolido, Antonio Palmieri

Ci sono temi strategici, spesso ignorati dal dibattito pubblico, ma che ci riguardano da vicino. La Fondazione PensieroSolido ne ha individuati ad esempio quattro: Silver economy, Generazione Z, Welfare digitale, Africa terra di startup. E a queste quattro frontiere del cambiamento ha scelto di dedicare mercoledì 5 aprile alle 14.30 un evento che si svolgerà al Teatro Filodrammatici di Milano.

Antonio Palmieri, presidente della fondazione che ha come obiettivo quello di dare gli strumenti per capire e agire in questo tempo di trasformazione, racconta in questa intervista cosa li ha portati a coniare il termine “permacambiamento” e spiega come superarne la ritrosia.

Perché questi quattro “capitoli” riguardano direttamente o indirettamente tutti?

Mi chiede quindi perché è importante essere con noi mercoledì prossimo al Teatro Filodrammatici di Milano? Perché “Permacrisi? No, permacambiamento!” è il luogo in cui riaffermeremo un principio guida, l’affermazione della postura migliore per vivere questo nostro tempo: accogliere il cambiamento.

Cosa non le va giù della parola “permacrisi”…

A noi non piace il termine permacrisi. È una parola che evoca allarme e produce paura, passività, ripiegamento sui propri interessi. Dobbiamo invece accogliere una prospettiva differente. Per indicarla abbiamo coniato il termine “permacambiamento”.

Sembra uno scioglilingua.

In realtà è l’invito a superare la ritrosia al cambiamento tipica di noi esseri umani. Il cambiamento va compreso e accolto, anche se nell’era digitale esso è incessante, inedito, traumatico. Lo dobbiamo saper domare e usare per crescere e per ridurre le inevitabili diseguaglianze.

Come?

Permacambiamento vuol dire superare anche stereotipi e cliché e saper unire cose in apparenza lontane tra loro, ma che ci toccano comunque tutti. Per questo mercoledì saremo su quattro temi strategici, ignorati dal dibattito pubblico, ma che ci riguardano da vicino. Quattro frontiere del cambiamento: longevità e silver economy; la Generazione Z e le sue caratteristiche; le piattaforme digitali di welfare; Africa, terra di innovazione, di startup e quindi di sviluppo.

Palmieri, ci sveli la ricetta per favorire questa trasformazione.

Più ci lavoriamo, attraverso le molteplici attività della nostra Fondazione più mi convinco che molte sono le incognite, ma una cosa è certa: servono consapevolezza, coraggio, conoscenza, apertura al nuovo. Queste sono qualità e atteggiamenti che riguardano tutti, nessuno escluso. Soprattutto però devono essere appannaggio di chi ricopre un ruolo di leadership, di qualunque tipo e a qualsiasi livello.

A chi si riferisce?

Non mi riferisco solo alla politica, che naturalmente è luogo dove si ha la responsabilità della guida. Vale per chiunque, dal manager al preside, da chi guida una realtà di Terzo Settore a chi ha in mano le straordinarie potenzialità dell’intelligenza artificiale. Servono leadership aperte e generose. Ovunque.

Qui il programma completo dell’evento



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