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Biden, Piano Mattei e presidenzialismo. Tutti gli indirizzi di Giorgia Meloni

Tra l’emergenza-alluvione e i frutti del G7, il premier ha fatto il sunto delle politiche italiane caratterizzate da Ue, Africa e riforme. “Altro che isolamento, l’Italia è credibile e rispettata a livello internazionale. L’autonomia? Per rafforzare la coesione nazionale, anche per responsabilizzare delle Regioni. Il presidenzialismo? Per assicurare la stabilità dei governi”

Puntualizza, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Politiche, indirizzi e iniziative. E lo fa alla conclusione di una settimana molto intensa alla voce “temi e relazioni”. In primis perché l’emergenza in Emilia Romagna rappresenta una contingenza eccezionale che sta già impegnando il governo su una strada, non prevista, ma imboccata (due miliardi già stanziati); e in secondo luogo perché, tra G7 e dossier aperti come energia, migranti e Piano Mattei, si è reso necessario fare un sunto analitico.

Punto di partenza, ancora una volta, la foto che a Hiroshima ha immortalato l’abbraccio del presidente americano Joe Biden al premier italiano. Un gesto che secondo Meloni incarna vicinanza e simpatia umana e “che smentisce la falsa narrazione della sinistra che descriveva un governo Meloni isolato, l’Italia è credibile e rispettata a livello internazionale”.

Lo ribadisce il premier, dopo che durante la campagna elettorale “si diceva che con un governo Meloni l’Italia sarebbe stata isolata a livello internazionale, che sarebbe stata chiusa in un angolo, che non avrebbe avuto interlocutori, che sarebbe diventata un reietto internazionale. È questa la fotografia dopo sette mesi di governo? No”, ha detto Meloni.

Un passaggio, quello dedicato alle relazioni esterne, che è particolarmente sentito a Palazzo Chigi, per una serie di ragioni di metodo oltre che di merito: le visite di Stato “strutturate” (India, Ucraina, Regno Unito, Etiopia, Emirati Arabi Uniti, Germania), il dialogo avviato con profitto nell’area indopacifica, la conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, la fase cogitante del Piano Mattei, l’esigenza europea per il gas di guardare “a sud e non a est”. C’è tutto questo nelle rivendicazioni che Meloni snocciola, proprio per far metabolizzare il tragitto sin qui compiuto, a sette mesi dal suo insediamento.

Impossibile non tornare sul caso francese, al netto della visita distensiva di ieri della ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, già ambasciatrice a Roma, che ha preso le distanze dalle scivolate del collega dell’Interno Darmanin. Meloni, nel ribadire che con Macron “abbiamo avuto come sempre un incontro basato sulla concretezza, come sempre facciamo”, non nasconde di trovare “abbastanza divertente una certa lettura che si dà delle nostre relazioni, la trovo anche un po’ infantile. Italia e Francia sono nazioni che hanno rapporti secolari e questo non cambia sulla base delle polemiche di politica interna, quelle buone per la campagna elettorale”.

Rapporti secolari che toccano, evidentemente, principalmente il Mediterraneo vista la posizione geografica italiana di molo naturale piazzato nel Mare Nostrum: in questo senso il Piano Mattei per l’Africa “interessa l’Europa”, dal momento che “la sfida è riuscire a convincere tutti a portare gli investimenti necessari”. Annuncia per ottobre a Roma la conferenza Italia-Africa, occasione per presentare in dettaglio questo progetto anche per “riportare una Europa più presente nel Continente africano che rischia di essere depredata da altri attori che non hanno lo stesso approccio”.

Infine le riforme: il messaggio è netto. Dal momento, spiega, che gli elettori hanno dato un chiaro mandato, il governo procederà su queste riforme ed è quello che stiamo facendo. “Poi lo facciamo con strumenti diversi, che hanno tempi diversi, perché autonomia e riforma delle istituzioni sono materie diverse, ma le faremo entro la fine della legislatura”. L’obiettivo è duplice: rafforzare con l’autonomia la coesione nazionale, anche per responsabilizzare delle Regioni; assicurare la stabilità dei governi e delle legislature e il rispetto dei voto dei cittadini tramite il presidenzialismo.

@FDepalo



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