Sono ore difficili nel triangolo Casa Bianca-Tesoro-Congresso, impegnati nello sforzo immane di evitare l’insolvenza della prima economia globale, alzando il tetto al debito federale, che oggi vale su per giù 31 mila miliardi di dollari. Senza quell’ulteriore spazio di manovra interi capitoli di spesa pubblica non potranno essere più finanziati. A meno che, ma questa è un’altra storia, non si alzino le tasse.
Il presidente Joe Biden, dopo giorni di appelli e tentativi andati a vuoto per imbastire un accordo politico tra democratici e repubblicani (i secondi chiedono tagli alla spesa, welfare in testa, e lo sgonfiamento dei piani pandemici), è ufficialmente sceso in campo. Partendo da un assunto. E cioè che il default degli Stati Uniti “non è un’opzione”. Bene, ma serve l’intesa, altrimenti è solo uno slogan. Ad oggi gli eventi raccontano che democratici e repubblicani non riescono a mettersi d’accordo sull’innalzamento del tetto del debito Usa: una manovra legislativa essenziale affinché la più grande economia mondiale possa continuare a pagare i suoi conti, i suoi funzionari e, soprattutto, i suoi creditori.
Biden ha annunciato che sta “considerando” il ricorso al 14esimo emendamento (che richiede agli Stati dell’unione di garantire la stessa protezione legale a tutte le persone sottoposte alla loro giurisdizione e afferma come il debito pubblico degli Usa non debba essere messo in discussione) come mezzo per aggirare lo stallo sul tetto, pur ritenendo che “sarebbe contestato legalmente”, ha chiarito al termine di un primo giro di incontri, spalleggiato da Janet Yellen, segretaria al Tesoro, con i massimi leader dei due partiti. Tra questi, lo speaker della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy e il rappresentante dei democratici sempre alla Camera, Chuck Schumer.
Biden comunque sembra essere ottimista, anche se c’è ancora da lavorare di fino. Lo stesso presidente ha annunciato che l’incontro con i leader del Congresso americano sul tetto del debito Usa è stato costruttivo e che la discussione proseguirà venerdì. E che la questione sia in cima all’agenda della Casa Bianca lo dimostra anche un altro dato. Il presidente ha paventato l’ipotesi che il suo tour in Asia programmato per la fine del mese possa essere annullato se entro tale data non sarà raggiunto un accordo sul tetto. In questo caso “non me ne andrei, resterei finché non si risolverà la cosa”, ha dichiarato alla stampa Biden.
La distanza però è ancora molta. Biden è convinto che il Congresso debba aumentare il limite del debito senza condizioni, al fine di pagare le misure precedentemente prese dai legislatori. Ma i repubblicani – tra cui McCarthy e Mitch McConnell, il leader della minoranza al Senato insistono sul fatto che il tetto del debito dovrebbe essere alzato solo come parte della legislazione che taglia anche la spesa pubblica. Insomma, meno uscite in cambio di un sì.