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Il gasdotto Eastmed unisce maggioranza e centristi. Ora palla al governo

La commissione Esteri ha approvato una risoluzione che chiede all’esecutivo di dialogare con i Paesi coinvolti nel progetto per valutarne lo sviluppo nell’ottica di diversificazione delle fonti. Formentini (Lega): “Fondamentali anche le rotte di approvvigionamento”

La commissione Esteri della Camera dei deputati ha approvato oggi una risoluzione, presentata dal vicepresidente Paolo Formentini (Lega), che impegna il governo “a continuare le opportune interlocuzioni con i Paesi coinvolti nel progetto Eastmed per valutarne lo sviluppo nell’ottica di diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico, sulla base del contesto geopolitico internazionale e delle condizioni di fattibilità tecnica ed economica”. Ma anche “a prestare la massima attenzione possibile ai processi integrativi in atto nel Mediterraneo orientale, regione cruciale ai fini degli approvvigionamenti energetici nazionali e degli equilibri politico-strategici globali”.

IL VOTO

I deputati dei partiti della maggioranza e di Azione-Italia Viva (Naike Gruppioni, da poco passata da Azione a Italia Viva) hanno votato a favore. Partito democratico e Movimento 5 Stelle si sono astenuti. Contraria Alleanza Verdi e Sinistra (Nicola Fratoianni). La palla passa ora al governo.

IL PROGETTO

Il gasdotto Eastmed-Poisedon è un progetto promosso da Igi Poseidon (50% a Edison, 50% alla greca Depa), di quasi 2.000 chilometri per trasportare energia dal Mediterraneo orientale fino all’Europa passando dalla Puglia. A gennaio, in un’intervista a Formiche.net, Fabrizio Mattana, executive vice president Gas Assets di Edison, aveva chiesto al governo di “esprimere il suo sostegno esplicito, che garantirebbe anche un peso molto più importante a livello europeo”. La risoluzione approvata oggi va in questa direzione. A marzo il manager aveva partecipato al forum per le imprese con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu organizzato a Palazzo Piacentini da Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. In quell’occasione così come nella successiva visita a Palazzo Chigi per incontrare Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, il leader israeliano aveva auspicato un “salto quantico” nelle relazioni bilaterali e di “ampliare” la cooperazione sul gas.

L’AUDIZIONE DI DESCALZI (ENI)

La scorsa settimana in commissione Esteri alla Camera era stato ascoltato in merito Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni. Il gasdotto Eastmed-Poseidon ha ancora “molto potenziale inespresso”, aveva dichiarato il manager sottolineando la necessità, prima di tutto, di “un accordo con la Turchia”, per ora esclusa dal progetto. L’Italia, che questo gas dovrebbe riceverlo in futuro, “difficilmente può partecipare a un accordo politico” di questo tipo che, almeno per ora, non sembra all’orizzonte, aveva aggiunto.

IL TESTO APPROVATO

Nelle premesse della risoluzione vengo evidenziati alcuni elementi, tra cui “la necessità di ricalibrare le scelte in materia di approvvigionamenti energetici” alla luce dell’invasione russa dell’Ucraina per sostituire il gas russo, il fatto che la Libia permane “molto instabile e lontana da una completa pacificazione” e “un processo di moderazione della politica estera turca nei confronti d’Israele, che si spera possa preludere ad una più netta de-escalation anche delle tensioni tra il governo di Ankara e quello di Atene”. In questo contesto, “il progetto Eastmed si propone anche come corridoio strategico utile a promuovere il potenziale rinnovabile della regione del Mediterraneo Orientale grazie al trasporto di gas verdi come l’idrogeno”. Inoltre, è anche “un format che può congiungersi alla rete di relazioni costruita attorno agli ‘accordi di Abramo’ e al processo di riconciliazione tra arabi ed israeliani, gettando un ponte tra l’Italia e i Paesi arabi del Golfo Persico”.

LE DICHIARAZIONI DI FORMENTINI (LEGA)

“Finalmente il Parlamento si è espresso, dopo un’approfondita discussione, a sostegno di quello che possiamo definire un ‘gasdotto delle democrazie’, sottolineando la centralità del Mediterraneo Orientale per l’approvvigionamento energetico dell’Italia”, commenta Formentini a Formiche.net. “È fondamentale diversificare tanto le fonti energetiche quanto le rotte di approvvigionamento”, aggiunge.



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